«Ginny, dovresti farmi un favore. Sostituiresti Macmillan? Quellʼimpiastro ha bevuto una pozione velenosa senza accorgersene.»
«Hermione, non puoi chiedermi una cosa del genere!»
«Non è che posso o non posso. È che devo! Neville e Hannah hanno fatto il turno ieri, Draco e Luna sono già di turno stasera. Io e Blaise abbiamo da fare nella serra con la professoressa Sprite, e credimi, farei a cambio volentieri.»
«E Steeval?» disse la rossa lamentandosi.
«Steeval è in infermeria. Io dico che è stato un duello, lui dice un incidente.»
«E con chi si è sfidato e perché? Ma che imbecille!»
«Bella domanda. E sì, bellʼimbecille, pure. Ho sentito dire che vuol riaprire il club dei duellanti, si crede un talento della bacchetta.»
«Oh, ci manca solo quello!»
Hermione concordò con lʼamica «Mi devi aiutare Ginny, non posso mandare la Greengrass da sola in ronda...»
La rossa sbuffò «Mi devi un favore, okay?»
La Caposcuola la abbracciò forte «Grazie, grazie!»
«Sì, grazie, grazie! Ma, se la schianto, non mi togliere punti.»
«Ginny! Fai almeno finta di provarci» rise Hermione, dando una spintarella allʼamica.
«Stiamo parlando della Greengrass, mica di una Prefetto qualunque. O preferisci che vada con Zabini nella serra? È insopportabile quanto la Greengrass, ma almeno mi rifaccio gli occhi!»
«Ginny sei terribile. E perché allora non lo inviti alla festa?»
«Ora, perché tu ti sei accaparrata il bel fondoschiena di Malfoy, non vuol dire che tutte dobbiamo andare alla festa con un serpeverde. Certo, se potessi silenziarlo, forse... Credi che mi toglierebbe punti per una cosa simile?»
«Blaise non è così insopportabile come pensi tu, dovresti dargli solo una possibilità.»
Hermione e Ginny erano nella stanza dei trofei a parlare e non si erano accorte che la porta era socchiusa. Fuori, Blaise Zabini era rimasto con la mano ferma sulla maniglia, paralizzato. Alle sue spalle, Daphne Greengrass, che non riusciva a sentire altrettanto e non capiva lʼimprovvisa paralisi del compagno.
«Perché accidenti non stai entrando?»
«Zitta un secondo! Non farti sentire!»
Le voci arrivavano chiare allʼorecchio del ragazzo e cominciava a sentire un vuoto nello stomaco.
«È arrogante con me. Accondiscendente. Come se fossi una pazza che deve assecondare per non essere schiantato.»
«Non posso certo dargli torto. Devo ricordarti comʼè andata la prima riunione di questʼanno?»
«Questʼanno siete tutti pronti a parlare di seconde possibilità, ma pare che questo discorso riguardi esclusivamente i serpeverde. Non è ammissibile che io fossi sconvolta? Che fossi stanca, distrutta, arrabbiata? Oh, non ce lʼho con te, Hermione! È tutto, tutto... Va bene, dai, lasciamo perdere. Faccio questa ronda con la Greengrass e il ballo... beh, magari ci vado con Pix. O Gazza. Anche Mrs Purr potrebbe andare.»
«Buonasera Hermione! Weasley!»
Il sorriso di Blaise Zabini era quello di chi sa bluffare. Aperto, smagliante, sereno. Dentro, però, era combattuto. Avrebbe voluto prendere per le spalle quella piccola grifondoro e urlarle contro... cosa? Non lo sapeva bene neanche lui. Perché in fondo la capiva e si sentiva meschino per tutte le volte che lʼaveva trattata con quella pacata ironia che era la sua arma prediletta. Ognuno ha la sua natura e lui era un serpeverde non a caso. Certo, era convinto che la questione del sangue fosse tutta una baggianata che serviva a persone senza scrupoli come Voldemort a soggiogare le menti più deboli o influenzabili. Per sua fortuna, sua madre era troppo frivola per pensare a quelle cose e stava sempre dalla parte di chi aveva più denaro, del potere se ne infischiava altamente, tanto che il suo ultimo patrigno era un nato babbano che aveva fatto fortuna in borsa a New York.
«Zabini, entri oppure vuoi rimanere lì in mezzo? Abbiamo una ronda da fare.» disse Daphne scocciata, aveva appena saputo dallʼamico che McMillan era assente e che lei probabilmente avrebbe dovuto passare la serata con la Weasley.
«Suvvia, Daphne, dovresti essere solo grata alla Weasley che si è resa disponibile per coprire il turno con te, altrimenti avresti dovuto vagare da sola per il Castello.»
Hermione e Ginny osservavano le due serpi che bisticciavano fra di loro come vecchi amici. Solo allora la rossa si era resa conto che effettivamente lo erano, tutte le serpi erano amici. Come loro grifoni, quella verità era sconvolgente per lei.
«Sì, meglio iniziare no? E tu che ne sai che ho accettato, Zabini?»
«Hermione è molto brava a convincere le persone, ha persino coinvolto Draco in una festa impossibile!»
«Siamo sicuri che non lʼabbia messo sotto imperio?»
«Daphne!»
«Scusate, non ho saputo resistere. Vabbè, facciamo questa ronda, Weasley; prima iniziamo e prima finiamo.»
La rossa cercò di non ribattere, vedendo lo sguardo supplichevole di Hermione. Prese il suo mantello, che aveva appoggiato su una delle sedie, e se lo mise addosso. Per i corridoi era freddo la sera. Nel frattempo erano sopraggiunti anche Luna Lovegood e Draco Malfoy, che sembravano parlare fitto fitto di qualcosa di molto interessante.
«Buonasera a tutti, serata piena di nargilli, non trovate?» disse Luna, una volta arrivata allʼinterno della stanza.
«Bene, noi andiamo alle serre. Compilate i registri e segnalate qualsiasi stranezza, soprattutto in riferimento alla profezia.» disse Hermione, non riuscendo a evitare unʼocchiata scrutatrice a Draco. Dopo la loro chiacchierata in riva al lago, in pratica non si erano più parlati ed erano tornati Granger e Malfoy, la Caposcuola e il Prefetto. Anche se si salutavano pure mille volte quando si incontravano e aveva sorpreso Draco a osservarla di tanto in tanto durante i pasti. Per non parlare dellʼimbarazzante proclama della Preside sul suo invito, per cui entrambi erano arrossiti.
~
La ronda era iniziata da diverso tempo e Ginny Weasley e Daphne Greengrass camminavano vicine, con i capelli di diverso colore che sembravano prendere vita quando arrivavano in prossimità delle torce appese ai muri di pietra. Nessuna delle due voleva parlare, che cosa avrebbero mai potuto dirsi in fondo? Non erano amiche, nemmeno conoscenti a dire il vero. Ginny continuava a pensare che avrebbe preferito non andarci proprio alla festa. Non aveva la minima idea di chi invitare, né aveva voglia di andare con qualcuno in realtà. Aveva scoperto, quasi per caso, che Ametista Nott lo aveva chiesto ad Harry e che lui aveva accettato; da una parte questo fatto le faceva male, aveva sperato per così tanto tempo che fra lei ed Harry le cose si sistemassero, ma non era successo. Non che avesse fatto realmente qualcosa per riavvicinarsi a lui. Forse in cuor suo ancora non aveva superato la morte di Fred, forse dava la colpa anche ad Harry per quello. Forse.
«Mi dispiace per tuo fratello, il gemello, intendo.» disse a un tratto la serpeverde, guardando dritto davanti a sé. Lei alla battaglia finale non aveva preso parte, perché suo padre lʼaveva ritirata da scuola già tempo prima, insieme a sua sorella Astoria, che quellʼanno frequentava Beauxbatons.
Ginny non sapeva come rispondere, diceva sul serio?
«Beh, grazie, ma preferisco non parlarne.»
Daphne annuì e riprese ad aprire classi chiuse, per verificare che non vi fossero studenti in giro. «Credi che sarà mai possibile tornare a una normalità, o almeno quello che era normale per questa scuola?»
Anche Daphne era stata messa al corrente della profezia, in qualità di Prefetto, e in alcuni casi partecipava alle ricerche.
Ginny alzò le spalle e rallentò il passo fino quasi a fermarsi «Non so cosa sia la normalità a essere sincera. Al mio primo anno qui sono stata posseduta dal ricordo di Voldemort da giovane, rimasto in un diario che il padre di un tuo compagno aveva pensato bene di mettermi nei libri di scuola. E quindi, no, non credo che avremo mai una qualche normalità qui!»
«Se fosse successo a me, sarei morta....»
«In effetti sono quasi morta...»
La conversazione cadde in un silenzio imbarazzato, il cammino spezzato solo dalla luce tremula delle torce.
«Capisco il tuo risentimento nei nostri confronti, ma i ragazzi ci stanno provando a cambiare. In realtà Blaise è sempre lo stesso, lui...»
«Lo so, lui ha aiutato la resistenza durante lo scorso anno, me lʼha detto Neville.»
«Potresti invitarlo, sai, per la questione della rivalità delle case.»
«Non credo che riuscirei a resistere una festa intera senza schiantarlo. Non so, tira fuori il peggio di me con quel suo sorrisetto perenne. E poi non gli farebbe piacere, lo so, credo che non mi sopporti affatto e non posso pensare di andare alla festa con qualcuno che mi detesta. E tu cosa farai? Harry e Neville sono già impegnati.»
«Inviterò Seamus Finnegan, se già non è occupato, o Dean Thomas, sempre meglio di Macmillan, è un tale idiota. O Steeval, che ha voluto sfidare a duello Gregory, che non sarà un genio della bacchetta ma, essendo stato un Mangiamorte, conosce dei trucchetti eccezionali e poi...»
Ginny a quel punto si era fermata. «Lo sai che dobbiamo togliergli i punti se hanno fatto un duello non legalizzato!»
«Suvvia Weasley, non si è fatto male nessuno, e poi io ero il secondo di Gregory. Meglio se si sfoga così che bevendo... Dopo la morte di Tiger non riusciamo molto a stargli dietro.»
La grifondoro sospirò, quella serpe era più simile a lei di quando volesse ammettere «Non posso invitare Zabini, okay? Rischierei di dire cose stupide, o cattive, di cui poi mi pentirei... Ma posso invitare Goyle, se per lui va bene. Se tu inviti Seamus, così li teniamo dʼocchio entrambi, che a bevute stanno messi uguale.»
«Direi che si può fare...»