Il suo atteggiamento lo fa sembrare molto più grande e più serio. Non conosco questo lato di Bryan, e devo dire che mi inquieta. E non poco.

Il ragazzo si ferma e riduce gli occhi a due fessure mentre osserva Bryan. Quando si accorge che fa sul serio, si raddrizza sulla panchina e sorride.

-Come hai detto che ti chiami?- domanda il ragazzo.

-Bryan-

-Io sono Nathan. Posso...- indica con un cenno della testa il mazzo di denaro, che Bryan gli porge.

Nathan inizia a contare i soldi, ne prende una manciata e restituisce il resto a Bryan.

-Adesso che ho ripagato il debito, lascerete in pace Jason?-

Nathan annuisce -È stato un piacere fare affari con te, Bryan-

Bryan non dice nulla, si limita ad allontanarsi con passo pesante e la testa china.


E da quel momento capii che c'era qualcosa che non andava. Come mai Jason era in debito con dei teppisti  Per quale motivo Bryan aveva pagato il debito al posto del fratello? Che cosa stava succedendo?


2 anni dopo

Prendo un respiro profondo, prima di incamminarmi di soppiatto al seguito di Bryan.

Non lo pedino tanto spesso, ma ogni tanto mi accerto che non vada di nuovo da quei teppisti. Le poche volte in cui l'ho seguito, incontrava qualche suo amico più grande di noi. Non mi fermavo mai troppo ad ascoltare i loro discorsi, per paura di essere scoperta.

Adesso che ci penso, l'ultima volta che l'ho seguito è stato un bel po' di tempo fa. Le sue scomparse e uscite di nascosto si sono rarificate, ed io mi sono tranquillizzata.

Mentre cammino, ripercorrendo il tragitto verso il parco, penso all'avvenimento accaduto due anni fa.

Sono passati due anni, e ancora lui non me ne ha mai parlato. E non credo che me ne parlerà mai.

Il fatto è che ci stiamo allontanando sempre di più, lui sta diventando freddo, distaccato, acido e non mi parla quasi mai. 

In quest'ultimo periodo, continua ad uscire la sera. Mi sto iniziando a preoccupare, ed è per questo che oggi ho deciso di seguirlo.

Prima di entrare nel parco, esito. Ho paura e sono davvero in ansia, ma la curiosità e la preoccupazione hanno la meglio.

Mi addentro nella boscaglia e mi nascondo dietro ad un cespuglio, osservando Bryan che avanza.

-Sono qui- borbotta mentre si pianta di fronte a Nathan.

-Allora? Ci hai portato i soldi?- chiede Nathan che sorride compiaciuto, quando nota la sua espressione imbarazzata.

Di quali soldi sta parlando?

-Io...vi ho chiesto una settimana in più-

-Che è già passata, piccoletto-

-Dio santissimo, Nathan, ho quindici anni! - esclama esasperato.

-Si, si. Taci e ascoltami bene: entro domani voglio tutti i soldi. Altrimenti, sai come finisce-

Bryan inspira profondamente -Non posso portarveli domani. Datemi almeno tre giorni-

-Oh, come mi è familiare questa frase! Ti ricordi Steve? Esattamente due anni fa, tuo fratello ci chiese lo stesso. E poco tempo dopo, ancora. Magari, tra qualche anno, verrai anche tu qui a supplicare di darti del tempo in più. Che diventi un vizio di famiglia? Oppure lo è già? Ogni tanto Jason nominava vostro padre... che gliel'abbia passata lui, questa dipendenza dagli alcolici?-

Che cosa potrebbe mai andare storto?Where stories live. Discover now