Capitolo 16

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Audrey

Mentre digito le ultime parole alla tastiera, mi passo una mano sulla fronte per la stanchezza. 

È da quasi un'ora che sono seduta nella biblioteca della scuola, occupando l'ora buca di lezione svolgendo un approfondimento di storia che il professore aveva richiesto. Fortunatamente tra meno di venti minuti l'ultima campanella dovrebbe suonare, ponendo fine ad un estenuante martedì scolastico.

Bevo un sorso del mio succo e mi rimetto al lavoro, aggrottando le sopracciglia talvolta non riesco a collegare alcuni argomenti nel testo.

Dopo qualche istante Vince mi si siede di fronte, posandomi davanti agli occhi un bicchiere fumante di caffè.

-Non sarà certo un misero succo all'albicocca a tenerti sveglia mentre studi!- asserisce, spostando il bicchiere più vicino a me.

Lo ringrazio con un sorriso e, mentre sorseggio la bevanda bollente, mi concedo qualche secondo per osservare le imponenti librerie che mi circondano, facendomi sentire in qualche modo al sicuro dalla tempesta che infuria all'esterno.

Ho sempre preferito studiare in biblioteca, che questa fosse scolastica o meno. L'odore dei libri e il silenzio quasi surreale mi hanno sempre fatta concentrare di più sullo studio.

-Allora...Shakespeare?- sussurra Vince, avvicinando il viso allo schermo.

-Sì, il professor Williams ci ha chiesto di...- non faccio in tempo a terminare la frase, poiché vengo interrotta dalla lieve vibrazione del mio telefono, che dopo qualche attimo sfocia nel ritornello di Sweater Weather dei The Neighbourhood ad un volume assordante.

Sobbalzo e tento di spegnere la suoneria, fallendo miseramente e guadagnandomi un bel po' di occhiate stizzite.

Vince mi osserva con fare interrogativo, come se si domandasse come mai non riesca a spegnerla. Ma quando sono agitata e faccio le cose di fretta, non riesco mai nel mio intento. Infatti il cellulare continua a scivolarmi di mano.

Premo ripetutamente la cornetta verde per rispondere alla chiamata e, quando ci riesco, tiro un sospiro di sollievo.

-Pronto?- chiedo in un sussurro, allontanandomi verso un angolo più appartato.

-Perché sussurri?- domanda Bryan, abbassando a sua volta la voce -Oh aspetta, non dirmi che stai facendo qualcosa di illegale. Magari ti stai intrufolando di nascosto nell'ufficio della preside per vedere dove tiene i prossimi test di matematica. Com'è che sei diventata ribelle tutto a un tratto?-

-Bryan...- ridacchio, tentando di abbassare la voce per quanto possa farlo mentre rido.

-E non mi chiami nemmeno?- esclama offeso.

-No, scemo- sorrido mentre faccio finta di cercare qualche libro tra gli scaffali.

-Ti comprendo, anche se sono mortalmente offeso. Dopotutto, sono un genio in matematica. A cosa mi servirebbero le risposte del test?-

Soffoco una risata, camuffandola poi con un colpo di tosse -Come siamo vanagloriosi oggi-

-Sono solo sincero- percepisco dal suo tono di voce che anche lui sta sorridendo.

Mentre osservo la rilegatura di un libro, per errore lo faccio cadere causando un tonfo sordo.

-Audrey?- 

La bibliotecaria mi lancia un'occhiataccia, ed io mi affretto a sistemare il libro.

-Tutto ok, penso che la bibliotecaria sia sul punto di uccidermi- sussurro, allontanandomi frettolosamente dalla donna che mi sta fulminando rabbiosamente con lo sguardo.

Che cosa potrebbe mai andare storto?Where stories live. Discover now