«Non andartene mai più»

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Il viaggio nell'auto di Cristiano proseguì in maniera piuttosto silenziosa.

James era ingenuamente ferito dalle parole dell'ex compagno di squadra, non aveva proprio idea di poter essere lui la persona che il maggiore aveva per la testa.

Eppure, il portoghese non aveva mai smesso di pensare a lui.

Il colombiano era il protagonista dei suoi pensieri a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Spesso si chiudeva in casa sua e beveva fino a stare male.

Nessuno conosceva questo lato di lui, neanche Paulo.

La lontananza da James lo uccideva un po' di più ogni giorno che passava.

Non riusciva a vederlo felice e sorridente solo attraverso la televisione, voleva averlo vicino.

Non sapeva, però, che anche per il più piccolo era così.

Certo, lui forse non si rifugiava nell'alcol, a cui non era particolarmente abituato, ma aveva perso il conto delle notti insonni passate a piangere in un letto che sentiva la mancanza del portoghese quasi più dello stesso James.

L'auto di Cristiano aveva appena accostato davanti all'hotel, quando il più piccolo si decise a pronunciare le parole che ormai da mesi sperava di poter rivolgete al suo ex compagno di squadra.

«Cris...?» Sussurrò, come se avesse paura di essere sentito da qualcuno.

Era già abbastanza in ansia, ma fu quando il più grande si girò che le difese di James crollarono.

Deglutì a fatica poco prima che l'altro rispondesse.

«Dimmi, niño.» Rispose, chiamandolo con il nome che tanto piaceva al colombiano.

Quest'ultimo sospirò e abbassò lo sguardo, torturandosi le mani che avevano preso a sudare all'improvviso.

«Ti prego, non andartene mai più...» Mormorò, alzando appena lo sguardo per vedere la reazione dell'altro.

Cristiano aveva aperto la bocca in un sorriso dolce, guardando negli occhi il più piccolo.

Gli poggiò delicatamente una mano sul viso, prendendo ad accarezzarlo.

«Non lo farei mai, James. La tua assenza mi ha ucciso. Non ti abbandonerei mai, non un'altra volta.» Disse, abbassando il tono della voce sull'ultima frase, sentendosi terribilmente in colpa pensando a ciò che era successo appena un paio d'anni prima.

Scacciò immediatamente quel pensiero e si concentrò nuovamente sul ragazzo di fronte a lui.

I suoi occhi erano lucidi, e la cosa fece sorridere nuovamente il maggiore.

«Che fai, piangi?» Chiese, mentre iniziava ad asciugargli il pianto con il dorso della mano con cui lo stava accarezzando.

James si rese conto solo dopo quelle parole del fatto che le lacrime avevano iniziato a bagnare il suo viso.

«No... Io... Scusa.» Sussurrò, abbassando ancora lo sguardo e coprendosi la faccia con le mani.

Cristiano gli rialzò il viso dopo appena qualche secondo, costringendolo a guardarlo nuovamente negli occhi.

«Ma di cosa ti scusi? Stai tranquillo, sai che con me non ce n'è bisogno.» Spiegò sorridendo, mentre il colombiano cercava di calmarsi un po'.

Gli era mancato così tanto, e sapere di poterlo finalmente riavere con lui gli sembrava un sogno.

«Mi sei mancato da morire, Cris.» Bisbigliò a voce bassa appena un attimo prima che il più grande facesse incontrare le loro labbra per l'ennesima volta durante quella notte.

James era totalmente coperto di brividi, viveva ogni bacio con lui come se fosse l'ultimo e sperando che non finisse mai.

Anche Cristiano non era da meno, nonostate sapesse quanto la cosa potesse apparire sbagliata nei confronti di Paulo.

Alla fine si erano comunque lasciati appena il pomeriggio prima.

Però stare con James era totalmente diverso.

All'argentino voleva un gran bene, ma quello che provava per James era tutt'altro.

Dopo qualche secondo si staccarono e si sentì una mano bussare al finestrino oscurato dell'auto.

Cristiano alzò lo sguardo e, dopo aver riconosciuto la persona dall'alto lato, aprì il finestrino.

Anche James si girò, rimanendo attonito alla vista del suo migliore amico che li guardava un po' male.

«Mi dispiace interrompere la vostra conversazione o qualsiasi altra cosa stiate facendo, ma credo che sia ora per tutti di tornare a dormire, domani abbiamo una partita importante.» Sentenziò, e i due annuirono in risposta.

James si girò un'ultima volta verso Cristiano prima di scendere dall'auto e gli sorrise.

«Buonanotte niño, a domani.» Sussurrò il più grande, con la fronte appoggiata a quella dell'altro.

«Notte, Cris.» mormorò di rimando James, prima di scendere definitivamente dall'auto.

Are you still with him? || CrismesDonde viven las historias. Descúbrelo ahora