Parco divertimenti

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Al risveglio, come previsto, James non fece storie per alzarsi dal letto.

Non dopo aver sentito dove dovevano andare.

Nonostante il sonno, non potè resistere a una proposta del genere.

«Alzati, dai, o dovrò trovare qualcun altro con cui andare al parco divertimenti.» Disse Cristiano dopo vari tentativi, e quelle poche parole bastarono a fare in modo che l'altro si alzasse di scatto.

Il più grande dovette nascondere un sorriso compiaciuto dalla reazione che aveva ricevuto in risposta.

«Dimmi che non è uno scherzo e che ci andiamo davvero.» Quasi urlò James, ancora con la voce di uno che si era appena svegliato.

Entrambi adoravano il parco divertimenti, che per quanto potesse sembrare una cosa infantile li faceva divertire da matti.

Purtroppo, però, non avevano mai avuto occasione, prima di quel momento, di poterci andare insieme.

Nonostante la volontà di tutti e due, non erano mai riusciti a trovare un posto dove potessero essere meno riconosciuti possibile.

Quella volta, però, Cristiano aveva deciso di fare le cose per bene, dato che andare lì non sarebbe stata l'unica sorpresa che li aspettava.

«Non è uno scherzo, preparati che dobbiamo essere lì tra mezz'ora, non appena aprirà.» Rispose, ricevendo in risposta un cenno della testa veloce, perché poi entrambi iniziarono a prepararsi.

Dopo appena venti minuti si ritrovarono all'entrata del parco, che distava pochissimo dall'hotel dove alloggiavano.

Una volta lì davanti, dove il cancello era ancora chiuso, ai due basto farsi riconoscere da una delle guardie per farsi aprire.

E, non appena entrarono, il cancello si chiuse alle loro spalle.

«Perché hanno chiuso tutto?» Chiese James, iniziando ad allarmarsi.

Sapeva di potersi fidare di Cristiano, che intanto aveva tutto sotto controllo, ma la sua ipocondria non lo abbandonava mai.

«Tranquillo niño, è tutto okay. Avevo solo pensato che sarebbe stato più carino avere tutto questo solo per noi due.» Lo tranquillizzò Ronaldo, poggiando un braccio sulle sue spalle.

Il più piccolo, stupito, spalancò gli occhi.

«Non ci credo che stai facendo tutto questo per me, sei incredibile.» Sussurrò, con un sorriso sincero in viso.

Cristiano si limitò a lasciare un bacio delicato sulla sua fronte e stringerlo di più a sè.

«Allora, da cosa vuoi iniziare?» Chiese, appena qualche attimo dopo.

James indicò le montagne russe, scelta di cui si sarebbe pentito dopo poco.

«Ne sei proprio sicuro?» Domandò l'altro, conoscendo il suo amico meglio di chiunque altro, consapevole che avrebbe avuto paura.

«Ne sono proprio sicuro.» Rispose, con un sorrisetto furbo.

Sorriso che non era più presente dopo il giro sulla giostra, che lasciò il colombiano impaurito per un po'.

Cristiano ci mise un po' per convincerlo a provare qualche altra attrazione, ma alla fine della giornata arrivarono stanchi e felici come non mai.

Erano riusciti, in una sola giornata, a fare tante cose che in tutti gli anni che erano trascorsi da quando si erano conosciuti non erano mai riusciti a fare.

«Che ne dici di scattarci una foto prima di andare via?» Chiese James, mentre si avviano verso l'uscita del parco.

«Certo.» Rispose l'altro, fermandosi.

«Però dammi il tuo cellulare, che il mio ha una risoluzione pessima.» Replicò il più piccolo, gettando uno sguardo ostile verso il suo iPhone ormai vecchio, ma che non aveva ancora intenzione di cambiare.

Cristiano gli passò il suo cellulare, e proprio nel momento in cui lo fece apparve una notifica sullo schermo a cui lui non fece caso, ma James sì.

Era un messaggio da Paulo, un semplice 'Cris'.

Certamente un tentativo di iniziare la conversazione, che il più piccolo cercò di ignorare aprendo la fotocamera.

Nonostante la cosa gli desse estremamente fastidio, pensò che oltre ad essere ex fidanzati fossero anche amici e compagni di squadra.

La gelosia e la curiosità lo tartassavano, ma voleva evitare scenate.

Mentre erano in posa per la foto, però, arrivò un secondo messaggio.

'Quando è che torni e possiamo vederci per quella cosa?' Si leggeva sullo schermo, in bella vista per entrambi.

James immediatamente abbassò il cellulare, restituendolo al proprietario e tornando indietro di qualche passo, un po' turbato.

«A quanto pare tu e il tuo ex dovete vedervi...» Sussurrò, con lo sguardo basso.

Non riusciva ancora a fidarsi completamente, non dopo l'ultima volta.

Si sentiva un minimo tradito, anche se non sapeva di cosa si trattasse.

«James, non è quello che pensi tu, ascoltami.» Rispose Cristiano, prendendo le mani dell'altro tra le sue.

Non aveva intenzione di fare nulla con Paulo, dovevano vedersi solo per parlare di una cosa che riguardava la squadra, ma questo James non poteva saperlo.

«È tutto okay.» Mentì il più piccolo, senza mai alzare lo sguardo.

«Ora però torniamo in camera per favore.» Concluse, con voce spezzata.

Spazio autrice
Ciao ragazzi, spero che il capitolo vi piaccia :)
Intanto volevo dirvi che sul mio profilo ho pubblicato il prologo di una storia su Federico Chiesa, se vi va passate a leggerlo e fatemi sapere cosa ne pensate. Ci tengo molto. <3

Are you still with him? || CrismesWhere stories live. Discover now