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Cristiano continuò a guidare per diversi minuti in cui i due non si parlarono molto, restando in silenzio per quasi tutto il viaggio.

Non fu un silenzio imbarazzante, non potevano essercene in quella situazione.

Che in realtà avrebbero avuto tantissime cose di cui parlare, e se avessero iniziato non avrebbero sicuramente smesso subito.

Ma non lì, non in quel momento.

Avrebbero parlato dopo poco, quando sarebbero arrivati a destinazione.

Il maggiore aveva già programmato dove portarlo, senza un motivo specifico, solo per passare del tempo con lui.

Non poteva negare di aver sentito la sua mancanza ogni singolo secondo in cui, in quei due anni, erano stati distanti.

Ora che era lì, aveva davvero bisogno di sentirlo il più vicino possibile, di goderselo per un po'.

Quando fermò l'auto in un posto totalmente vuoto, con le sole luci leggere dei lampioni, James era confuso.

Si chiedeva perché avesse guidato per mezz'ora per portarlo lì.

Gli sembrava un posto abbastanza strano dove andare a fare un giro, ma si fidava ciecamente di Ronaldo.

Infatti, quando lui scese, lo seguì immediatamente.

Si rese conto che si trovavano in un parco, evidentemente non molto curato, prevedibilmente vuoto alle due di notte.

«Ci vengo spesso, qui, quando voglio stare da solo.» Affermò il più grande, guardandosi intorno e poi sedendosi sull'erba in assenza di panchine ancora integre.

Il più piccolo lo imitò, sedendosi affianco a lui.

Evidentemente non abbastanza, però, perché l'altro gli si avvicinò di più, poggiandogli una mano sul ginocchio.

«Quindi è un po' il tuo posto?» Chiese James, ancora un po' spaesato.

Quella domanda fece sorgere un sorriso sul volto di Cristiano, che aveva spostato il suo sguardo sul ragazzo che aveva di fianco.

«Sì, è il mio posto... Non ci ho mai portato nessuno qui.» rispose, sospirando, mentre muoveva delicatamente le dita disegnando figure immaginarie sulla gamba dell'altro.

Non ricevette risposta, e rimasero in silenzio per un po', a guardarsi.

«Mi mancherai, da domani.» Sussurrò il più piccolo, piegando leggermente la testa di lato e assumendo un'espressione un po' triste.

Il ragazzo al suo fianco smise di guardarlo per un secondo, non sapeva se dire ciò che stava pensando.

Aveva paura di risultare folle, di ricevere una risata in risposta, di rimanerci male.

Sapeva che non sarebbe mai successo, ma una minima parte di lui aveva il timore di parlare.

Però, poi, pensò che se non l'avesse fatto in quel momento, non lo avrebbe fatto più.

«Chi ha detto che dobbiamo separarci domani?» Chiese, a bassa voce, perché lì c'era così tanto silenzio che non c'era bisogno di altro per farsi sentire.

James, in risposta, corrugò la fronte, facendo passare la sua espressione da triste a confusa.

«Che intendi dire, Cris?» Domandò, scrutandolo, cercando di capire cosa volesse intendere.

Cristiano aspettò qualche secondo, prima di esporsi, ma alla fine decise di andare dritto al punto.

«Intendo dire che potremmo andarcene, io e te.» Disse, distogliendo subito lo sguardo dal viso dell'altro per paura della sua reazione.

Che in realtà non fu quella che si aspettava, tutt'altro.

Capì subito ciò che voleva intendere, e ci penso per un attimo anche lui.

Sarebbe stata una follia, ma ne avevano già fatte di cose folli insieme.

«Si potrebbe fare...» Iniziò, ma venne subito interrotto dall'altro che si girò di scatto.

«Dici sul serio?» Chiese, sgranando gli occhi per la sorpresa.

Aveva una faccia veramente buffa, cosa che fece sorridere il più piccolo.

«Sì, dico sul serio. Devo solo vedere come fare con la squadra.» farfugliò, pensando già a come fare, ancora una volta interrotto da Cristiano.

«Me lo vedo io, tranquillo, domattina parlo con Zidane. Mi inventerò qualcosa.» Affermò con decisione, tornando finalmente a guardare James.

Poi si ricordò di non avergli detto l'ultima cosa.

«Ah, non provare a chiedermi dove andiamo. Lo scoprirai domani. Staremo via tre giorni.» Disse, facendo ridere l'altro, che aveva capito già quanto il più grande avesse programmato quella cosa.

«Agli ordini, capo.» Rispose, sorridendo, prima di baciarlo.

Are you still with him? || CrismesWhere stories live. Discover now