epilogue

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Liz sussultò al suono del suo cellulare.

"Pronto?"

"Liz, gira sul notiziario." ordinò Ashton, dall'altro lato del telefono.

"Ashton? Caro, sei tu? Non ti sento da anni-"

"Liz, è importante." soffiò Ashton, irritato dalla sua costante felicità.

Liz girò velocemente il canale, sussultando quando vide l'immagine di suo figlio sullo schermo, insieme ad un ragazzo chiamato Michael.

Michael, il ragazzo con cui Luke doveva chiarire.

"Cazzo." disse semplicemente al telefono, cercando di mantenere la calma.

Ashton sospirò, producendo un rumore che giunse ovattato all'altro lato del telefono. "Si, lo so. Ci vediamo all'ospedale."

Liz si infilò un maglione chiaro e le scarpe da ginnastica. Aveva appena preso le chiavi, quando queste caddero a terra.

Chissà come, quel piccolo errore la fece crollare, e cominciò a piangere.

"Luke!" disse tra le lacrime, e quello era l'unico suo pensiero. Si sedette a terra, le lacrime che scorrevano sulle sue guance, e non sentì più niente per qualche minuto.

Scattò verso la porta quando sentì un rumoroso e famigliare colpo di clacson provenire da fuori.

"Ashton?" Liz aprì la porta, vedendolo seduto in macchina, aspettandola.

"Pensavo che non saresti riuscita a guidare. Non voglio che tu ti faccia del male." disse Ashton rocamente, arrabbiato per avere di nuovo a che fare con la famiglia Hemmings. Non li odiava, ovviamente, ma erano successe delle cose tra di loro, nel passato.

Ashton guidò velocemente, accendendo la radio. Presto parcheggiò davanti all'ospedale locale, e Liz corse dentro. Ashton rimase indietro, prendendo una sigaretta, e si sedette a terra; tirando dal filtro e soffiando il fumo nel vento.

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Liz, dopo parecchi minuti passati ad urlare alle infermiere per andare dal suo bambino, era seduta di fianco a Luke, tenendogli la mano. Il dottore doveva ancora arrivare e spiegarle alcune cose, ma non le importava molto. Era felice di poter tenere la mano di Luke, anche se sarebbe potuta essere l'ultima volta.

Ashton conosceva solo vagamente Michael, ma non poté fare a meno di sentirsi male quando vide le sue condizioni. Michael era terribilmente pallido, quasi come le pareti bianche, e la sua testa era avvolta dalle bende.

Non bisognava essere dei geni per capire che Michael era orgoglioso dei propri capelli colorati, e in quel momento gran parte di essi erano stati rasati; in quel modo, i bendaggi avrebbero fatto più effetto, e così sarebbero stati in grado di mettere i punti al più presto.

Ashton sussultò, guardando sulla fronte di Michael...

e vide un segno negativo.

Ehilà!
Buongiorno dolcezze!

Ebbene, siamo arrivati all'epilogo.

Ma non disperate, ci sarà ancora un aggiornamento.

E poi... ho iniziato a tradurre negatives, il sequel. Tra una o due settimane pubblicherò il primo capitolo, ma vi dico da subito che aggiornerò una volta ogni tre/quattro settimane, perché non è una storia completa e devo aspettare che la scrittrice pubblichi per tradurre (ovviamente lol).

E niente, grazie a tutti voi che leggete questa traduzione. Adoro i vostri commenti, mi rallegrate la giornata.

Allora al prossimo (ed ultimo) aggiornamento.

A lunedì!

zero ❁ muke au (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora