chapter 5

4.2K 357 492
                                    

Dopo essere rimasto seduto nella sua camera per tre ore, Luke si alzò. Raccogliendo l'usurato diario, decise di uscire.

Una volta che fu fuori dalla porta, realizzò tre cose molto importanti.

Uno, non indossava i pantaloni.

Due, era venerdì pomeriggio, e lui non era andato a scuola, senza accorgersene.

Tre, dove diavolo era sua madre? Si sarebbe arrabbiata per quello?

Luke arrossì, correndo in casa e indossando i suoi skinny jeans neri. Sorrise, guardando il buco sul ginocchio dei suoi jeans preferiti. Sono così punk rock, ridacchiò Luke, sentendosi soddisfatto del proprio look. Decise di mantenere la sua nuova parte punk rock per andare alla caffetteria locale.

Luke inciampò tre volte durante il tragitto verso la caffetteria, ovviamente. Non riusciva a non inciampare nelle proprie gambe lunghe. Lucas era un ragazzo altissimo.

Sospirò, tornando alla realtà. Lui odiava essere sé stesso, a volte. Okay, la maggior parte del tempo.

Quando Luke arrivò, sorrise alla calda atmosfera della caffetteria. Tutti erano relativamente tranquilli, felici e gentili.

"Ciao, come posso aiutarti?" chiese una bella ragazza bionda. Il suo cartellino diceva che si chiamava Aleisha. Uhm, sembrava avere la stessa età di Luke.

Arrossì, e questo non aiutava.

"Uhm, caffè? Veramente, non so molto, che tipo dovrei prendere?" chiese Luke tranquillamente, più a sé stesso.

Aleisha rise. "Vuoi un mocha? È tipo una versione per adulti di cioccolata calda. È buono, ma ti fa comunque sentire figo." disse, felicemente. Se solo Luke avesse saputo parlare così facilmente con gli estranei.

E a proposito di Michael? Michael non è un estraneo, lui è diverso.

"Uhm, c-certo! Sembra buono. Allora, uno piccolo, per favore."

"Intendi un tall? È il più piccolo che abbiamo. Heh, tall, come te." disse lei, realizzando solo dopo quanto fosse suonato strano. Entrambi arrossirono. Forse lei era un po' goffa, dopotutto.

"Si, mi piacerebbe. Uhm, quando hai una pausa? Mi piacerebbe... uscire con te(?)" dichiarò/chiese Luke, non sapeva esattamente cosa avesse detto.

"Tra dieci minuti. Mi piacerebbe uscire con te." Aleisha sorrise.

Luke si sedette su uno dei divanetti. Prese il suo iPhone, cercando come essere punk rock su Google. Forse se fosse sembrato più figo, si sarebbe piaciuto di più.

La pagina si caricò.

PRIMO PASSO, FAI UN PIERCING! PROBABILMENTE UN PIERCING AL LABBRO STA MEGLIO AI RAGAZZI, E QUELLO AL NASO ALLE RAGAZZE.

Bene, l'avrebbe fatto. Luke si sarebbe fatto un piercing al labbro. Dopo aver finito il suo mocha, ovviamente.

Qualche minuto dopo, Aleisha si sedette accanto a lui, porgendogli la sua bevanda. "Non hai pagato, lo sai." sottolineò.

Luke quasi sputò la bevanda. Non se n'era accorto. Non aveva nessuna moneta con sé.

"Oh mio dio, sono così così così così così dispiaciuto, non ho portato i soldi! A cosa stavo pensando, chiamerò mia madre e-"

"PUOI AVERLO COMUNQUE, NON PREOCCUPARTI, GESÙ." urlò Aleisha, interrompendolo.

Rimasero entrambi in silenzio per un secondo, e poi cominciarono a ridere. Le persone iniziarono a guardarli male, pensando se loro avessero dovuto venire rinchiusi in un manicomio. Probabilmente ne avrebbero avuto bisogno, ma va be'.

Luke era più che felice. Si era fatto degli amici, 'amici' era più di uno oh mio dio, e questo non era mai accaduto. Non a Luke. Forse le cose stavano andando meglio per lui, dopotutto.

Avrebbe dovuto sapere che il solo e unico Michael Clifford li stava guardando dall'altra parte della caffetteria. Pura gelosia cominciò a scorrere nelle sue vene. Voleva essere l'unico a rendere felice Luke, non qualche bella ragazza. Luke era il suo bottino.

Comunque, la sua rabbia si trasformò in terrore quando notò che il suo numero era di nuovo uno zero.

Quando Luke se n'era andato dal suo appartamento, era un uno. Cos'era successo?

Aleisha se ne andò, e Luke sorrise quando guardò il nuovo contatto sul proprio telefono.

Alzando lo sguardo, vide Michael correre verso di lui.

"Michael? Cosa vuoi?" sbottò Luke, volendo per la prima volta essere lontano da lui.

"Io, uh, bene..."

"Per favore, lasciami solo. Voglio andare a farmi un piercing al labbro."

"Okay, posso venire anch'io?"

----------------------

E questo è il motivo per cui erano seduti fuori dal negozio di tatuaggi tremando per il terrore.

"Mi fa male il labbro, Michael." si lamentò Luke, toccando il proprio piercing e piagnucolando.

"Si? Okay, anche a me fa male il sopracciglio, stai zitto."

"Ancora non riesco a crede che ti sei fatto un piercing al sopracciglio, Michael. Perché l'hai fatto?"

Michael fece spallucce. Luke non era l'unico che desiderava essere punk rock.

Luke si alzò, spolverandosi i pantaloni. "Vado a casa, adesso. Ciao." lo salutò, andandotene velocemente.

Fino ad allora, non si era accorto che Luke aveva dimenticato qualcosa. Un diario.

----------------------

Non conoscerete l'auto controllo finché l'unico ragazzo che attualmente vi fa sorridere non dimenticherà un diario pieno di segreti sul marciapiede, e voi non ci guarderete dentro.

Michael non poteva fargli quello.

Non poteva rischiare di perdere Luke.

Luke gli faceva dimenticare tutto. Le sue incertezze, problemi, scuola...

Cazzo. Non era andato a scuola.

Lui di solito la saltava, comunque.

Michael rise rumorosamente. Luke sarebbe stato la sua morte.

Michael passò tutta la notte con il diario sull'altro cuscino, sognando che cosa potesse esserci scritto.

Ehilà!
Buongiorno bellezze.
Anatemi perché sono in punizione, ma ho aggiornato lo stesso gnew.

Devo andare ew.

A venerdì!

zero ❁ muke au (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora