Errori, invenzioni e falsi storici

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Il libro di Brown è sicuramente un'opera di pura invenzione, e da molti punti di vista. Nel contesto di questo romanzo, però, l'autore, Dan Brown, presenta molte affermazioni sulla storia, la religione e l'arte, e le presenta come verità, non come parte del suo mondo di finzione. Ad esempio, uno dei punti centrali di Brown è il fatto che i primi Cristiani non credessero che Gesù fosse divino e che Gesù e Maria Maddalena fossero sposati. Egli pone queste affermazioni in bocca a personaggi eruditi e le sottolinea con frasi come gli storici affermano o gli studiosi sostengono. Brown, inoltre, presenta, nonostante la loro scarsa affidabilità, all'interno del suo
libro, fonti che egli ritiene veritiere. Ha poi affermato più volte in varie interviste che parte di ciò che fa nel suo libro è "presentare una storia perduta per i lettori fino a questo momento, e che è contento di farlo". Altri studiosi, laici e religiosi, di ogni paese hanno pubblicato articoli e libri di
critica alle teorie di Dan Brown. Tra questi:

• José Antonio Ullate Fabo, giornalista spagnolo che con "La verdad sobre el Codigo da Vinci", ha evidenziato ben 37 errori gravi compiuti da Brown;

• Carl Olson che in "The Da Vinci Hoax", si meraviglia che dei Cristiani ben informati possano considerare verità, le fantasticherie del libro ed ha voluto chiarire alcune nozioni sul Cristianesimo delle origini.

Anche in Italia sono stati pubblicati alcuni libri sul tema, tra cui "Il Codice da Vinci. Verità e menzogne", di Darrel L. Bock un teologo americano, studioso di storia antica e insigne biblista
che confuta con dovizia di argomentazioni storiche e archeologiche la ricostruzione delle origini del cristianesimo alla base del thriller e risponde agli interrogativi inquietanti sollevati dal romanzo. Chi era davvero Maria Maddalena? Fu la sposa di Gesù e madre della sua progenie? Gesù, che le Scritture descrivono come uomo non sposato, non seguiva le tradizioni ebraiche? Fu Maria di Magdala davvero demonizzata dalla Chiesa? Maria di Magdala compare nel "Vangelo di Luca", dove viene esorcizzata da Gesù, poiché invasata dai demoni. La troviamo poi presso la croce nel "Vangelo di Matteo", tra le dolenti ed infine, è testimone della resurrezione.

Per i Padri della Chiesa, Maria Maddalena fu fedele seguace di Cristo. In seguito fu fatta santa, segno che di demonizzazione non si può proprio parlare.
Sul fatto che alcuni la identificano con una prostituta, responsabile dell'errore fu la confusione tra due passi evangelici contenuta in una omelia di Gregorio Magno, che associò l'unzione dei piedi di Gesù con l'uso di unguenti a scopo seduttivo, per cui una devota che compie un gesto di adorazione come l'ungere i piedi con unguenti preziosi è diventata una consumatrice all'ingrosso di unguenti costosi, cosmetici che potevano usare solo delle prostitute. In realtà, nel testo sacro si parla di una "peccatrice", senza entrare in particolari.
Il libro di Bock chiarisce anche il metodo usato per la scelta dei "Vangeli" da inserire nel "Nuovo Testamento", con un esame delle credenze degli altri Vangeli, gnostici e apocrifi.

Il Codice è ricco di errori di ogni tipo:

• ci sono descrizioni artistiche sbagliate, come quella del quadro "La vergine delle Rocce", rimpicciolito per l'occasione di mezzo metro;

• i numerari dello "Opus Dei" sono diventati inspiegabilmente dei monaci;

• vi sono contenuti una serie di falsi storici e geografici.

E' noto addirittura che intraprendenti agenti di viaggio hanno escogitato un "Magic Tour" a pagamento nei luoghi del libro, così ancora oggi numerosi turisti arrivano al Louvre (percorrendo la Grande Galleria con gli occhi attenti di un investigatore), nell'abbazia di Westminster, a Temple Church e nella cappella di Rosslyn, a caccia di "segni".
Nella chiesa di Saint-Sulpice turisti sconcertati vagano cercando un tempio dedicato a Iside nella cripta e un inesistente pavimento di granito grigio. Per chi contempla la linea meridiana incassata nel pavimento, la "Linea della Rosa", immaginandosi messaggi criptici nascosti da qualche misteriosa fratellanza occulta, un cartello avverte ironicamente: "L'unico modo per conferire un senso religioso a questo strumento di astronomia è di riconoscere in Dio il Creatore e il Signore del Tempo".

L'enigma del codice: tra storia e finzioneNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ