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Erano già passati tre mesi da quella chiamata, e i due si erano sentiti ancora. 

Non passava giorno in cui Hoseok non s'incantasse guardando Yoongi spiegare, e quest'ultimo non pensasse a lui mentre leggevano poesie di grandi autori alle loro muse. Leopardi aveva Silvia, Gozzano aveva Amalia, Dostoevskij aveva Anna, Carver aveva Tess, Pessoa aveva Ofelia, Yoongi aveva Hoseok.

Ma le storie dei grandi autori spesso non finivano bene, molti di loro erano spinti a scrivere per colpa della sofferenza che li mangiava vivi. Leopardi è l'esempio più semplice col suo pessimismo, Gozzano non era mai riuscito ad incontrare l'amore della sua vita quindi scriveva di lei nelle sue opere d'infinita sofferenza, Dostoevskij era ludopatico e divorato dal senso di colpa, Carver annegato nei debiti, Pessoa aveva un corpo ma diverse anime. 

Ma Yoongi no. Lui era solo felice, forse per questo non scriveva.

Aveva sempre avuto talento nella scrittura, riusciva a buttare giù parole su parole coi significati più profondi e intensi, ma da quando Hoseok faceva parte della sua vita, le sue pagine parlavano sempre di felicità o d'inquietudine. 

Lui che aveva sempre parlato di rabbia o tristezza, si ritrovava a trattare di sentimenti così contrastanti quanto simili. 

Per quanto felice, era spaventato. Spaventato che Hoseok prima o poi l'avrebbe abbandonato, o che non l'avrebbe mai voluto, infondo non avevano ancora parlato di fidanzamento.

Sapeva che quel momento sarebbe dovuto arrivare, ormai mancavano pochi giorni alla maturità del minore, e il professore era convinto che dopo quell'evento gliel'avrebbe chiesto in modo ufficiale.

Si sedette al tavolo e prese una penna e dei fogli: scrivere di pugno gli era sempre piaciuto di più di usare un computer. Poggiò la punta della biro sulla carta e iniziò.

Cado.                                                                                                                                                                                          Vago in uno spazio informe, senza dimensioni, buio, senza colori, finché non t'incontro ed è subito luce.                                                                                                                                                                          Tu sei rosso come il sangue che mi scorre nelle vene, sei chiaro come la mia pelle lattea, e sei freddo nelle giornate invernali, come la mia anima che ne incontra di  nuove.

_videolessons_sope_Where stories live. Discover now