Cap.3
Roma, la capitale del mondo, culla della cultura e dell'arte, luogo di nascita dei più importanti imperatori e conquistatori, ora ridotta a una città priva di anima, non molto diversa da molte altre grandi città italiane, con gli stessi odori di smog e rumori di clacson. <posso sapere perché almeno ci troviamo qui?> il tono seccato di uno che proprio non gradisce quella città, in passato aveva fatto visita una o due volte a Roma, con grandi aspettative, dopo averla studiata per anni nelle varie scuole, dove praticamente ogni insegnante di storia proclamava le grandi gesta e la grande bellezza, quasi come se fosse la perla dell'occidente, era rimasto deluso nel notare lo sciacallaggio dei venditori ambulanti, dei finti centurioni romani che facevano pagare a peso d'oro un singolo scatto in loro compagnia, per non parlare delle condizioni della città, lasciata praticamente a se stessa. < Stasera ho uno spettacolo, in un locale molto famoso, si chiama Giam, lo conoscerai sicuramente> la voce di Roberto era sempre priva di emozioni, seppur sempre gentile < Giam, praticamente l'anagramma di i am g, che cosa è successo? avevano finito le vocali per dire gay?> sarcastico e un po' acido, tanto per non farsi mancare nulla <Federico... raggio di sole, dobbiamo lavorare sui tempi comici, ma hai già una buona base per essere una drag queen cabarettista > il tutto accompagnato da una risata a labbra strette< cabare... ttista?> termine a lui sconosciuto, e questa sua ignoranza fece roteare gli occhi al povero Roberto <oh cielo, ma dove hai vissuto fino ad ora? In una caverna? Capisco che voi giovani siete più interessati al soft porno, ma esistono tante altre cose al mondo, oltre ad appagare i propri istinti primordiali> Roberto quando partiva con le sue ramanzine era proprio fastidioso, e non poteva neanche scappare visto che erano ancora in macchina < okay, boomer > disse di tutta risposta a quella pseudo tirata d'orecchi <non osare, non sono così vecchio da definirmi... Boomer> per la prima volta la voce di Roberto stava toccando note altissime, c'era solo da chiedersi, quanti cani della città fossero riusciti a sentire quegli acuti<okay, quanti anni hai?> domandò a bruciapelo, con tanto di sopraccigli alzati e un' espressione alla " ti ho beccato con la mano nel barattolo dei biscotti, bello", infatti a quella domanda segui un lungo silenzio, la prima volta che riusciva a zittire Roberto < non mi dire, ho toccato un tasto dolente, dovrei iniziare a chiamarti sugar daddy > il tono decisamente divertito, tanto che un sorriso si stampò sulle sue labbra <non oseresti mai.. e comunque non si chiede mai l'età, poiché l'età è solo un concetto per incatenarci ad altri stereotipi > il tono di Roberto sempre così neutro a questo giro di "botta e risposta" non riuscì a nascondere quel senso di divertimento che si stava manifestando sul suo volto, caratterizzato da quel sorriso trattenuto e delle leggere rughette di espressione intorno agli occhi <tanto di cappello, sei riuscito da una semplice domanda sull'età, a creare una nuova tesi per contrattare la società tossica occidentale> andò a dire con tono finto sorpreso, andando ad accompagnare quelle parole con una serie di applausi lenti e ben scanditi < grazie, puoi chiamarmi Obi-wan kenobi > andò a dire con voce pacata, ma gongolando fiero < Obi... chi?> la risposta, che naturalmente non piacque a Roberto <oh, non ci provare bello, non sei così giovane> il tono di Roberto ritorno acuto, con tanto d'indice accusatore questa volta < okay, okay, guarda alzo le mani, quando hai ragione, hai ragione > andò a proferire cercando di nascondere quel senso di divertimento che stava provando, persino le mani si alzarono ad altezza della testa in segno di resa.
<Eccoci al locale, tu scarica le miei valigie, io vado a sentire quale camerino mi hanno assegnato, tutto chiaro, raggio di sole?>
< Si ma sei sicuro che sia il posto giusto? sembra un magazzino, visto da fuori >
<Federico, caro non ha importanza l'esteriorità, ma l'interiorità> il tono quasi paternale di Roberto, gli fece corrugare la fronte
< Questo detto da una drag queen, wow! credo di averle sentite proprio tutte ora> andò a proferire in risposta con tono decisamente sarcastico
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Brilla ancora Sandy
Short Story"raggio di sole, il mondo è pieno di persone che giudicano senza sapere, se vuoi criticarmi fai pure, ma almeno togliti lo sfizio di conoscere ciò che critichi"(Cit.Sandy) Il coming out di Federico Casadei, ragazzo di sedici anni, non è andato bene...