Silenzioso Tumulto

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Eren salì nuovamente sopra al capitano.

Preso dall'eccitazione iniziò a muovere il bacino contro quello dell'uomo, cercando di istigarlo.

Levi sapeva che si trattasse solo di una provocazione, ma non poteva più nasconderlo.

Il suo corpo stava reagendo a quei movimenti, e non poteva controllarlo.
I loro membri turgidi spingevano contro la stoffa dei pantaloni della divisa, ed entrambi si maledissero mentalmente per non essersi spogliati completamente prima.

I respiri nel frattempo si fecero sempre più affannosi.

Eren non ce la faceva più.
Non aveva mai avuto un impulso così potente in vita sua.

Senza pensarci due volte slacciò i pantaloni al capitano, e con estrema lentezza, iniziò a sfilarli.

Si fermò.
Voleva vedere la reazione dell'uomo.

Levi in estasi grugnì, contrariato da quella calma del tutto fuori luogo.

Eren sorrise. Aveva il pieno controllo di Levi.

A quel gesto il capitano si inebriò ancor di più.
Il pensiero di Eren suo, solamente suo, si fece spazio nella sua mente nuovamente.

Il giovane, dopo aver lanciato sul pavimento le braghe, si mise a quattro zampe sopra Levi, ancora steso.

Appoggiò la sua mano sopra al sottile tessuto dell'indumento intimo rimasto e accarezzò l'asta dura al di sotto. Fremeva.

Eren si avvicinò di nuovo a Levi, dandogli un tenero bacio sulle labbra, iniziando poi a scendere.

Levi si lasciò andare sospirando.

Il giovane continuò.

Diede una serie di baci umidi sul collo, lasciandovi anche qualche succhiotto, per poi spostarsi sui pettorali, sugli addominali, fino ad arrivare vicino al basso ventre.

Si bloccò solo per sollevare il tessuto delle mutande.

Stava per levargliele, quando accadde qualcosa di improvviso.

Si udì un potente boato.

Il terreno tremò violentemente per pochi secondi.

I due amanti si misero immediatamente in allerta e balzarono in piedi.

Si guardarono negli occhi. C'era confusione.

Si vestirono frettolosamente e uscirono in corridoio.

Qui vi trovarono i loro compagni con indosso già le uniformi.

Nessuno si domandò come mai fossero usciti dalla stessa stanza, essendo troppo impegnati a discutere. Tutti tranne Petra, che esultò internamente.

-Capitano, ha sentito? Che potrebbe esser successo?- domandò Auruo con un velo di terrore nella voce.

Lo sguardo di Levi si fece improvvisamente cupo.

-Siamo in un bosco al sud-est del Wall Maria. La città più vicina è...-

-Trost.- continuò Eren al suo posto.

Si ricordava di quella città al sud-est del Wall Maria.
Il suo istruttore Keith Shadis mesi prima aveva annunciato che alcuni cadetti dopo la selezione sarebbero stati mandati lì come sorveglianti, per un po' di tempo.

Ma dato lo scarso risultato della selezione, pensò che fosse saltato tutto.
O almeno era quello che sperava.

-Andiamo a controllare.
Da qui al distretto di Trost sono circa un paio d'ore.
Preparate i cavalli e indossate i vostri dispositivi di manovra tridimensionale.
Si parte subito.- annunciò Levi.

-Si signore!- recitarono in coro i soldati, andando ognuno per la propria direzione.

In seguito si avvicinò ad Eren poggiandogli una mano sul capo e accarezzandogli dolcemente i capelli setosi.

- Vorrei che tu rimanessi qua, ma so già che ti rifiuterai categoricamente.
Eren, vestiti e mettiti qualcosa di pesante.
Non voglio che tu stia ancora male.
Il viaggio non sarà breve, e chissà cosa ci aspetta a Trost.
Su piccolo, non c'è tempo da perdere.- comunicò l'uomo, senza rendersi conto del nomignolo dato a Eren.

Il giovane arrossì lievemente e annuì.

Corse incalzante verso la sua stanza, e fece come gli era stato suggerito.

Decise di rimuovere le bende e si guardò allo specchio: il livido era incredibilmente migliorato.

Levi scattò in modo fulmineo verso la propria camera.

Si inginocchiò e prese dal comodino l'anello d'argento regalato da Isabel, il pezzo di carta che ritraeva lui e i suoi vecchi amici e il coltello ormai spuntato che lo aveva protetto per l'intera infanzia.

Li ripose in una tasca nascosta del mantello, cucita appositamente da lui per tenere quei tre oggetti al sicuro. Erano le uniche cose rimaste di una vita che ormai stentava a riconoscere.

Uscì dall'edificio, accompagnato da Eren.

Istantaneamente gli strinse la mano.

-Vedrai, andrà tutto bene.- pronunciò l'uomo con sicurezza.

"E pensare che pochi minuti fa..." si ritrovò a congetturare.

-Ne sono certo.- sussurrò Eren, ammaliato dalla fermezza di Levi. Probabilmente anche quella forza decisionale contribuiva a renderlo il soldato più forte.

Arrivati all'esterno Levi fece un cenno di capo.

Ognuno montò sul proprio cavallo.

Partirono all'insegna del vento, non sapendo cosa gli stesse veramente aspettando.

Le stelle erano gli unici fari che avevano.

I raggi del sole iniziavano, quasi con timore, a uscire.

Levi era in testa a tutti, da buon capitano qual era.

Pensò al ragazzo. Doveva essere stremato dopo tutto quello era successo.

Si girò verso il soldato.

A giudicare dalle occhiaie sembrava spossato, ma aveva deciso comunque di andare con loro.
Aveva una grande forza di volontà, e l'uomo stimava molto quel suo lato.

Con un gesto di mano invitò il giovane a raggiungerlo.

Immediatamente Eren lo ascoltò.

Iniziarono così a cavalcare uno di fianco all'altro, nell'oscurità della notte che pian piano veniva sostituita dall'arrivo dell'alba.

Insieme, separati da pochi metri.

Si sentivano fuori dal mondo.

Le occhiate degli altri soldati non li sfioravano minimamente.

Erano solo loro due.

Ignari di cosa gli stesse riservando il fato, continuarono ad avanzare.

Erano pronti a superare qualsiasi situazione, insieme.

Angolo Autrice

Buon sabato sera! 🌌

Queste due povere anime non hanno un momento di pace.

Cosa potrebbe esser successo?

Preparatevi, ci sarà un cambio di scena.

Quando vorreste il prossimo capitolo?👀

Se avete domande, chiedete pure. Proverò a rispondervi!

Lasciate una stellina e fatemelo sapere! ✨

Amaya

𝐃𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢𝐨 (𝐞𝐫𝐞𝐫𝐢-𝐫𝐢𝐫𝐞𝐧)Where stories live. Discover now