Lettera

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Alcuni minuti dopo Eren era andato ad aiutare Auruo.

Stava sistemando il giardino, quando da lontano vide i suoi due amici d'infanzia.

Senza pensarci due volte mollò gli attrezzi e corse verso di loro, facendo si che Auruo lo richiamasse.

-Mikasa! Armin!- urlò abbracciandoli.

I ragazzi stupiti ricambiarono l'abbraccio.

-Eren! Jean ci aveva detto di averti visto e finalmente ti abbiamo incontrato anche noi. Ci sei mancato.- disse Armin abbassando lo sguardo.

Eren sorrise.

-Anche voi mi siete mancati. E mi dispiace di essermi comportato in quel modo al campo cadetti, l'ultima sera. Non avrei voluto dirvelo solo ora, ma non c'è stata altra occasione.-affermò il moro guardandogli negli occhi.

-E' colpa nostra, avremmo dovuto...- Eren bloccò Mikasa.

-No, voi avete preso le vostre decisioni, ed è giusto così. Finiamola qui. Come vi state trovando?- chiese cambiando discorso.

Era andato avanti per fin troppo tempo.

-E'...particolare. Non abbiamo fatto molto...a proposito, girano voci che tra meno di un mese faremo una spedizione al di fuori delle mura.
Tu sei nella squadra del capitano Levi, magari te ne ha parlato.- esclamò il biondo.

Eren lo guardò confuso.
Era stato con Levi fino all'ora precedente, ma non gli aveva assolutamente detto nulla.

"Cosa mi nasconde adesso?" pensò.

-Dalla tua faccia sembra che nemmeno tu ne sappia molto...- disse Armin dopo aver visto l'espressione pensosa di Eren.

-Quel nanetto la pagherà cara, anche per i calci di quel giorno.- affermò improvvisamente Mikasa facendo rabbrividire i due ragazzi.

-Ehm, Mikasa ti posso assicurare che è tutto apposto e...-

Un colpo di tosse la bloccò.

-Moccioso dobbiamo andare.- esclamò una voce con tono scocciato.

Levi era a pochi metri dal gruppo a braccia incrociate. Aveva sentito le parole della ragazza.

Vedendo Eren pietrificato sul posto, si avvicinò e lo prese per il braccio, sbuffando.

-A...a dopo ragazzi!- disse voltandosi in seguito il moro e iniziando a camminare di fianco al capitano.

Quando furono lontani abbastanza Eren lo fermò.
Non c'era nessuno nelle vicinanze.

-Che ti succede? Sono miei amici, non ti nascondo nulla, a differenza di qualcun altro.- esclamò Eren inclinando la testa.

Sperava che abboccasse alla frecciatina e rispondesse.

Levi gli rivolse uno sguardo di fuoco, per poi prenderlo per il colletto e sbatterlo al muro vicino.

Si avvicinò di poco a Eren, facendo sfiorare le loro punte del naso.

-Eren non me ne frega un cazzo.- disse per poi baciarlo appassionatamente.

Il ragazzo era sempre più confuso.

Non aveva esattamente compreso la dinamica del tutto: l'uomo sembrava arrabbiato, e allora perché lo stava baciando?

Levi cercava il suo contatto. Ne aveva bisogno.

Dopo che quella mattina si erano lasciati, aveva ricevuto una lettera da Erwin.

<<Scusami, ieri sera mi sono dimenticato di dirti che avremo bisogno del tuo aiuto per allestire la trappola.
Domani manderò un carro a prenderti. Penso ne avremo per minimo tre settimane, se non di più.>>

𝐃𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐢𝐨 (𝐞𝐫𝐞𝐫𝐢-𝐫𝐢𝐫𝐞𝐧)Where stories live. Discover now