Attacchi di panico

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Tonno, affianco a lei, le stringeva la mano, mentre Federico, davanti a loro, agitava le mani in aria, arrabbiato.

Nelson, sulla poltrona vicino al divano dov'erano seduti Clara e Tonno, si massaggiava la fronte, la faccia esausta.

"È un idiota" Urlò Federico, dopo aver finito il suo discorso concitato.

Clara, il cuore ormai ridotto ad uno straccio, lo difese, come sempre.

"Dai Fede, è la prima volta che viene invitato al pranzo con i parenti di lei, è normale che ci sia andato"

Tonno le tirò una testata amichevole.

"Si bimba, ma avevamo organizzato questa cosa da un sacco di tempo".

Lei si alzò, decisa a porre fine alle sue sofferenze e al vittimismo.
Doveva reagire.

Cesare ormai stava con Sofia da mesi; era arrivato il momento di fare qualcosa, di lasciarselo alle spalle.

"Si perderà il divertimento, non è un problema nostro" Disse, andando verso la cucina.

Gli altri la seguirono, Federico ancora arrabbiato, Nelson con uno sguardo continuo al telefono, speranzoso del cambio di idea dell'amico.

Tonno era l'unico che cercava di andare oltre, come lei.

"Cuciniamo questa torta salata allora?"
Disse Clara, mettendo il suo miglior sorriso.

Federico la guardò cupo e lei gli tirò in faccia un uovo che aveva già sul tavolo, insieme agli altri ingredienti.

L'atmosfera si rilassò subito, ma la cucina, nel giro di pochi minuti, divenne un campo di battaglia.

I capelli di Federico erano un tutt'uno con le uova che si era preso, Tonno era ricoperto di farina e Clara era un misto di farina e uova.

Nelson era l'unico ad essersi salvato, non si sa come visto che la farina l'aveva lanciata solo lui.

Risero come dei pazzi e si scattarono una foto, per immortalare il momento, poi Clara mandò Federico e Tonno a farsi una doccia, lei si legò i capelli e obbligò Nelson ad aiutarla.

Dovevano cucinare tre teglie di torta salata per l'evento di beneficienza di sua madre di quel pomeriggio.

Nel tempo libero infatti faceva da volontaria in una casa di cura per malati di Alzheimer, aiutando come poteva.
Quel giorno, l'evento di beneficenza, sarebbe servito per raccogliere dei fondi, per aiutare nella ricerca.

Clara e i ragazzi si erano organizzati da un po' per aiutare come potevano, erano tutti contenti dell'iniziativa.

Peccato che i genitori di Sofia avessero deciso di fare il primo pranzo ufficiale con Cesare proprio in quel weekend.

Clara mise le tre teglie in forno e sospirò.

Erano passati otto mesi.
Otto mesi dal loro bacio, quasi sette da quando Cesare e Sofia si erano fidanzati.

Il suo cuore era ancora a pezzi, ma poteva gestirla, o almeno, credeva di farcela.

Si mise una mano sul volto e si ritrovò della farina secca sul sopracciglio.

"Nelson tra quaranta minuti spegni il forno, io vado a lavarmi"

Lui annuì e, mentre saliva le scale per andare in bagno, trovò Tonno e Federico in camera sua.

Federico si stava asciugando i capelli, Tonno, già asciutto, guardava in giro.

Lei si affacciò allo stipite con un sorriso.

Ti terrò per mano | PrequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora