Notte prima degli esami

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Il libro era aperto su fisica, la sua testa invece era aperta a mille pensieri, nessuno dei quali riguardava la scuola, o il giorno seguente.

Clara appoggiò la testa sul libro, sbuffando, guardando fissa davanti a se.

Poi sentì un rumore contro la sua portafinestra.

Si alzò, aprendola, pronta per andare sul balcone per capire da dove venisse quel suono, quando vide qualcosa venire contro di lei.

Spostò in tempo la testa di lato e schivò l'oggetto non identificato.

"Ma che?" Disse, osservando l'oggetto sul suo pavimento; era un piccolo sassolino.

Ne trovò uno simile sul pavimento del balcone, quindi si sporse per guardare se ci fosse qualcuno nel suo giardino.

Alzò subito gli occhi al cielo, sospirando.

"Cosa avevate intenzione di fare?"
Chiese ai suoi quattro amici, nascosti dietro all'albero sotto camera sua.

Federico le fece segno col braccio di raggiungerli.

Sbuffò sonoramente e si girò a guardare la porta di camera sua. L'occhio le cadde sulla sveglia appoggiata sul comodino; erano le 23:34.

Si avvicinò alla porta di camera sua e la chiuse a chiave, poi appoggiò l'orecchio contro di essa; nessun rumore proveniva da fuori.

Si tolse velocemente il pigiama, mettendosi una canottiera nera in pizzo e dei pantaloncini di jeans bianchi.

Si infilò le sue all star nere mentre sentiva Tonno fischiare per intimarle di sbrigarsi.

Tornò sul balcone e prese un bel respiro.
Non scendeva calandosi dal balcone sull'albero di fronte ad esso da anni.

Si sporse in avanti, afferrando con entrambe le mani il ramo più solido che cresceva vicino a lei.
Notò un movimento di sotto e con la coda dell'occhio, guardò.

Cesare si era messo sotto di lei, pronto a prenderla se fosse caduta.

Sorrise, poi si puntellò in avanti con i piedi e saltò sul ramo; il cuore a mille.

Il ramo la resse e lei, piano piano scese.
Poi, ad un metro da terra, saltò, atterrando vicino a Cesare.

Si sentiva libera.

Guardò i suoi amici e sorrise.

"Beh? Cosa ci fate qui?" Chiese.

"Davvero vuoi passare questa notte a ripassare? Ormai quello che è fatto è fatto" Disse Tonno, appoggiandosi all'albero da cui era appena scesa.

Li guardò interrogativa.

"Oh andiamo Clara, davvero vuoi restare la notte prima degli esami chiusa in casa?" Continuò Federico, avviandosi verso il cancello di casa sua e iniziando a scavalcare.

"Assolutamente no" Rispose lei, seguendolo a ruota e scavalcando.

Fuori, attaccato al suo cancello c'erano le quattro bici dei suoi amici.

Salirono tutti in sella e Cesare le sorrise.

"Vieni con me raggio di sole?"
Lei non se lo fece ripetere due volte e salì sul portapacchi, stringendosi a lui.

"C'è una meta precisa?" Chiese poi, ridendo.

Aveva dimenticato tutta l'ansia per il giorno successivo, per quello che la aspettava, per quello che voleva dire.

"Nessuna, solo dove ci porta il cuore" Disse Nelson, pedalando più forte.

Così andarono, Bologna che li guardava, la notte che li proteggeva.

Ti terrò per mano | PrequelWhere stories live. Discover now