Dividersi

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Ariana tornò ad Hogwarts e si diresse verso il dormitorio.
Di sicuro lì avrebbe trovato Draco, d'altronde avevano ancora la stanza in comune.
-"Hei Ariana! Ma dove sei stata tutto il giorno?"chiese Blaise.
-"A sbrigare delle cose.." mentì lei.
-"Tuo fratello è rimasto dentro la stanza tutto il giorno, qualcosa non va?" chiese Blaise.
-"Blaise.. so tutta la verità, puoi anche smetterla di prendermi per il culo, grazie."
Ariana si diresse verso la stanza e Blaise rimase fermo, in salotto, senza dire nulla; Draco non gli aveva dato la novità.

Quest'ultimo si trovava a letto, stava cercando di studiare con scarsissimi risultati.

Quest'ultimo si trovava a letto, stava cercando di studiare con scarsissimi risultati

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Ariana neanche lo salutò ed entrò in bagno.

Lui non sapeva che dire, non sapeva che fare.
C'era tanta tensione nell'aria.

Ariana si lavò la faccia e rimase davanti il lavello per un po'.
Avrebbe preferito rimanere dentro il bagno tutta la notta, non riusciva ad affrontare l'argomento con Draco.
-Al mio tre, esci dal bagno- pensò.
-1,2,3..- uscì dal bagno e si sedette sul letto.

Draco si voltò di scatto, involontariamente.
-"S-se vuoi posso parlare con il professor Silente e farmi cambiare stanza.." disse.
-"Questo buon senso ti è nato adesso?" rispose lei arrabbiata.
Lui rimase in silenzio a fissarla, non sapeva che dire.
-"Sei senza parole? Eh? Se volevi essere corretto, avresti dovuto chiedere a Silente la stanza separata fin dall'inizio." rispose lei.
-"L'hai chiesto tu di stare nella stessa stanza." Rispose lui.
-"Non è una giustificazione! Potevi rifiutarti.." rispose lei.
-"Si? E tu come l'avresti presa? Dal rapporto che aveva con me non ti saresti stranita o comunque non avresti insistito?!" disse lui con toni alti e avvicinandosi a lei.
-"Intanto allontanati! E poi si.. molto probabilmente avrei insistito ma almeno potevi provarci, non hai fatto neanche quello!" disse lei.
-"Se avessi fatto.. se avessi detto.. ho ragione io quindi stai zitta! Che ho già sopportato abbastanza!" rispose lui arrabbiato, Ariana non l'aveva mai visto così..
-"Ah adesso sei tu quello arrabbiato?! Vaffanculo Draco!" rispose lei, voltandosi dall'altro lato del letto.
Draco fece lo stesso.
Era stanco di essere trattato come se lui non avesse sentimenti, come se nulla potesse fargli male.
Si era sempre messo nei panni degli altri e nessuno si era messo nei suoi.
Forse era sbagliato prendersela anche con lei in questo momento delicato però ne aveva davvero abbastanza.

Ariana non chiuse occhio tutta la notte.
Pensava al fatto che fino ad ora aveva fatto tutto con Draco, era il suo punto di riferimento.
Dormivano sempre insieme, non separati come stavano facendo quella notte, spesso abbracciati.. chissà lui a cosa pensava in quei momenti, come stava..
Pensava al fatto che quel ragazzo, Draco, era innamorato di lei e ancora non poteva crederci..
Sapeva che anche Draco, come lei, era sveglio.
Di solito quando dormiva era una sagoma, quella notte invece non riusciva a stare fermo.

L'indomani mattina si alzarono per andare a lezione, a prima ora c'era difesa contro le arti oscure, lezione con Piton.

Draco e Ariana si stavano preparando, lui si voltò verso di lei, si vedeva che non aveva chiuso occhio, aveva l'aria stanca.
Sapeva che adesso doveva affrontare una lezione con il suo nuovo papà e pensò a quanto questo le avrebbe fatto male.
-"Senti.. scusa per come ho reagito ieri.. so benissimo che sono l'ultima persona con la quale tu voglia parlare perché riesco solo a farti innervosire quindi non voglio crearti altri problemi.. oggi chiederò al professor Silente di mettermi in stanza con Blaise.."
Ariana rimase in silenzio.
-"Aspetterò il momento in cui tu voglia parlare con me, ma cercherò di non darti fastidio.. sappi sempre però che quel ragazzo che hai conosciuto in tutti questi anni, sono sempre io, non sono un'altra persona.."
Ariana continuava a rimanere in silenzio.
-"E so anche che, anche se non vuoi sentirti dire questo, io ti amo comunque che tu lo voglia o no, che tu lo accetta o meno.. quando vuoi, cercami.." Draco prese l'occorrente per la lezione e uscì dalla stanza.

Ariana si sedette nel letto e iniziò a piangere.
Si prese di coraggio, si asciugò le lacrime, si alzò e si diresse verso la classe.
Suo padre, Piton, era già lì, quando la vide arrivare la fissò, senza abbassare lo sguardo, al contrario di quello che fece lei.

Per quanto anche per Piton era difficile far finta di niente, doveva fare lezione.
Ariana quella mattina non prese appunti, non riusciva ad ascoltarlo.
Draco di tanto in tanto la guardava per capire se stesse bene.
Finita la lezione lei si alzò di scatto, prese le sue cose e si diresse verso la porta ma venne bloccata da Severus..
-"Non voglio metterti fretta.. non posso neanche immaginare quello che stai passando.. ma sappi che io ci sono e che quando vorr.."
Ariana non gli fece finire la frase e disse:"Tu?! Tu ci sei?! Non ci sei mai stato in 16 anni.. Se ti stavi chiedendo se volevo parlare con te, no, la mia risposta è no.. non mi va di parlare con nessuno. Grazie e arrivederci professore."
Ariana uscì dalla classe e si diresse verso la lezione della professoressa Mcgranitt.

Passarono i giorni e lei si isolò del tutto.
Si alzava, faceva colazione, si lavava, si sistemava per la lezione, tornava in stanza, studiava e basta, questo ripetuto 7 giorni su 7.
Quasi non riusciva più ad avere sentimenti.
Non poteva neanche parlare con "i suoi genitori", lei non poteva andare da loro e loro non potevano venire a scuola..
Di sicuro non avevano neanche il coraggio di mandare un gufo, ma d'altronde non erano cose di cui parlare con un biglietto.
Doveva affrontare cose più grande di lei e tutto questo l'aveva spenta, del tutto.

Draco faceva le stesse identiche cose.
Spesso si confidava con Blaise, con Harry..
Loro gli dicevano di darle tempo ma per lui era difficile stare lontano da lei.
Gli mancava.
Gli mancava tutto di lei.
La sua risata.
Il suo "buongiorno! Sveglia dormiglione!"
Gli mancava quando si preoccupava per lui.
Gli mancava sentirla cantare quando si faceva la doccia.
Gli mancava svegliarsi accanto a lei.
Gli mancava leggere con lei.
Gli mancava la complicità che avevano.
Era da solo.. ad affrontare tutto..
Solo la speranza riusciva a portarlo avanti.
Quella speranza che ogni volta che la vedeva si accendeva e pensava "cazzo, quanto è bella."

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