#12

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"Quando avevo circa 18anni, solo 2 anni che ero con i ragazzi, avevamo in programma un concerto a Manchester. Allora eravamo famosi, ma non come adesso quindi facevamo più concerti per ogni stato, ad esempio prima di quello eravamo stati anche a Londra e a Cardiff. Nell'Hotel dove alloggiavamo c'era una nuova stagista: Sophie, tua madre. La prima mattina al mio risveglio era entrata in camera mia a mettere in ordine, senza accorgersi che io ero ancora all'interno. La avevo osservata per un po' e avevo cominciato ad aiutarla. Lei si vergogno' un po' all' inizio, ma mi diede la possibilità di entrare a far parte della sua vita. Era stato un volpo di fulmine. La prima volta che la avevo guardata negli occhi una scossa mi aveva trapassato il corpo. A dire la verità non la ho mai portata a cena al di fuori dell'Hotel per non destare sospetti ai paparazzi. Ma il tempo stringeva e mi rimanevano 2 giorni e poi avrei dovuto salutarla. Io non volevo e lei neppure. Ci eravamo legati da qualcosa che ancora non sapevamo,Tu." Disse indicandomi.

"Tutte le sere ci telefonavamo e ci raccontavamo della giornata. Lei andava ancora al college ma trovava il tempo per parlare con me tutte le sere..."

"Ma non avevi paura che ti tradisse?"

"No, sapevo che era sincera.. 3 mesi dopo, mentre mi riposavo in vista al concerto di New York, ricevetti una telefonata da tua madre. Non potevo rispodere sarei salito sul palco dei successivi 30 secondi. La prima canzone era Story of my life dove comincio io per primo, così presi il cellulare lo misi in tasca, salii sul palco, cantai le prime 5 parole e urlai 'cantate!' Tutte le fan cominciarono a cantare e risposi a tua madre. Le prime tre parole che capii furono 'Bambina... Darcy... fra 6 mesi' le feci ripetere tutto e proprio quando riattacai la telefonata ero al culmine della gioia. Finito il concerto rimasi sveglio tutta la notte a pensare come avrei fatto per la stampa, i paparazzi, proteggere te e Sophie. Avrei avuto una figlia e non stavo nella pelle. Darcy era il nome che avrei voluto dare a mia figlia. Mentre Hope era la speranza che avevamo io e tua madre. Darcy Hope Styles..." sospirò e mi abbracciò.

"E sono felice, sono felice di questa scelta. Sono felice di avere te, di avere Sophie. Non tornerò mai indietro." Ci abbracciammo ancora.

                                ***

Harry stava dormendo, mentre io avevo appena spento la Tv, quando suonò il mio cellulare. "Jessica" diceva il display illuminato. Risposi.

"Pronto?"

"Darcy! Oh Dio, allora sei viva!" La voce isterica della mia migliore amica mi arrivò all'orecchio.

"Si! Sono a Milano! In Italia, ti rendi conto?!!?"

"Oh my God!!! Milano?!!?"

"Si Jessy Milano!"

"Comunque,  ho saputo di..." sospese la frase "tuo... padre, Harry Styles ragazzi!! Ma non potevi prendertelo come fidanzato invece che come padre?!!?" Scoppiò a ridere. Risi anche io.

"Anywhere, ragazza mia, c'è una persona che deve parlarti..." continuò lei con il suo accento scozzese marcatissimo.

"Se è Leo, mandalo a quel paese non voglio neanche parlarci!!"

"No sta tranquilla... Ciao Sister!"

"Ciao Jess!"

"Darcy! Oh Dio, scusa ti prego scusami tantissimo!!" Una voce profonda cominciò a implorarmi. Lo riconobbi subito. Leo.

"Leo che cosa vuoi ancora? Mi hai distrutto la vita non ti basta?"la mia voce era fredda come il marmo.

"No, io ti amo Darcy e non smetterò mai di amarti."

"Leo? Amore senti..." dissi con voce dolce.

"Dimmi tutto quello che vuoi..."la sua voce era da cucciolo, ma cucciolo "Made in China".

"Senti Amore..." sospesi la frase. "VAFFANCULO!!!" lo dissi esattamente con la bocca davanti al microfono.

"Addio!" La mia voce era ancora più dura.

"Darcy aspet.." gli chiusi la chiamata in faccia.

His Daughter (H.S.) [In Revisione]Where stories live. Discover now