Capitolo 2: L'uscita

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Seguo la donna attraverso i lunghi corridoi dell'istituto, poi ancora per una rampa di scale... un'altra... e un'altra ancora... ma quante scale ci sono qui?! Chissà se metteranno mai un ascensore, mmh... sarebbe bello.

Mentre cammino, osservo il panorama al di fuori delle lunghe finestre, che si trovano lungo tutta la parete del corridoio. Vorrei tanto uscire, andarmene e non tornare più... ma purtroppo sono bloccato qui, in questo posto odioso e pieno di regole, e poi, come se non fosse abbastanza, da oggi in poi mi manderanno chissà dove per svolgere delle "missioni".

Dopo un po', la voce della signora mi desta dai miei pensieri e mi accorgo che siamo arrivati nell'ampio giardino sul retro dell'istituto, ci troviamo davanti ad un edificio simile ad una fattoria, ma molto più accogliente, come un'abitazione.

Poco dopo, una donna anziana e molto piccola spalanca la porta con un dolce sorriso in volto, e mi fà cenno di accomodarmi. Mi rassicura e senza farmelo ripetere due volte mi introduco nell'edificio, lasciando la donna che mi ha accompagnato fin qui, fuori.

<Allora giovanotto, che fai ancora lì sulla soglia? Ti va una tazza di the?> dice salendo su uno sgabello e prendendo un bollitore che si trova su una mensola troppo alta della cucina.

<Qual è il tuo nome?? Tu puoi chiamarmi Recovery Girl, sono una maga specializzata in incantesimi medici.>

<Non sapevo che tu lavorassi qua, se devo essere sincero.>

<Beh, è comprensibile! Io mi occupo solo delle ferite causate all'esterno dei nostri confini. Sai, magari sarò solo una vecchina, ma conosco molte cose!>

<Ah, capisco... comunque... Izuku Midoriya.>

<Mmmh?>

<I-il mio nome... mi chiamo Izuku Midoriya...>

<Ah! Bene, piacere di conoscerti Midoriya-kun!>

<Posso farle una domanda signora Re->

<Chiamami Recovery Girl! Senza signora, sennò mi fai sembrare ancora più vecchia!> mi interrompe lei.

<Ok... quindi Recovery Girl, come mai mi trovo in questo posto?>

<Ma come, non lo sai? Il mio compito è controllare il tuo stato di salute, sia fisico che mentale, per capire se sei idoneo.> dice facendo volare una tazza stracolma di the sopra la sua testa, per poi appoggiarmela davanti.

<Su, vieni Midoriya! Ora ti accompagno dal tuo gruppo, ovviamente mandarti fuori da solo sarebbe troppo pericoloso, ma non devi avere paura. Andra tutto bene, capito?> dice lei, avviandosi verso una porta, cui dietro si cela, probabilmente, una qualche sorta di giardino sul retro.

<Capito.>

Subito, la seguo e non appena la porta viene aperta, ne varco la soglia. Senza rendermene conto, ho finito per trattenere il respiro. Mi guardo attorno e noto che dietro la porta, non c'è un semplice giardino, ma un intero bosco!Forse era avvolta da un incantesimo... anzi, è molto probabile.

Ad un tratto sento alcuni suoni indistinti...

<Non restartene lì impalato, vieni.>Così, incomincio a camminare, seguendo il percorso svolto dall'anziana e addentrandomi sempre di più nelle profondità della foresta.

Dopo qualche minuto di strada, sento i suoni intensificarsi, un ticchettio? No, no... è un rumore secco, ripetuto, come se qualcuno stesse tagliando la legna.

Finalmente, arriviamo in uno spiazzo, con al centro un piccolo capanno di assi di legno scure, recintato non in modo impeccabile.

Avevo ragione, in effetti quel suono che sentivo prima è prodotto da un ragazzo, che con un'ascia sta facendo a pezzi dei tocchi di legno; sembra un lavoro faticoso, ma non fà una piega mentre lo svolge.

Non senza di te - Bakudeku OmegaverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora