Run past the rivers, run past all the lights

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-Non ho ancora capito questa storia dell'amica di penna- dice Daisy, mentre siamo sul taxi.
-Quando eravamo alle elementari, la mia scuola si è messa d'accordo con una di qua per il dare il via a un rapporto epistolare tra gli studenti, non ho ben capito a che cosa servisse ma, con la ragazza con cui mi scrivevo, sono rimasta in contatto tramite i social, penso che potrebbe sapere qualcosa-
-Anche se negli ultimi anni abbiamo fatto tutto il contrario, dovremmo mantenere il segreto su chi siamo veramente-
-E' una banshee- taglio corto. –Pensi davvero che sia così tanto impudente?-
-Beh stai con Daniel, quindi-
-E tu stai con Seth, se vogliamo proprio dirla tutta- la rimbecca Audrey. –E comunque una banshee?-
-Da parte di sua madre. Proviene da un'antica famiglia scozzese, si è trasferita qui dopo il matrimonio con il suo attuale marito, nonché padre di Marlene-
-Mi spieghi come fai a sapere che è una banshee? Cos'è, per caso ce l'ha scritto nella bio di Instagram?-
-In una delle lettera che mi ha mandato, mi ha scritto che suo nonno era morto da poco. Qualche ora prima che ciò accadesse, tuttavia, aveva sentito l'impellente esigenza di urlare. Tutti i vetri di camera sua si sono rotti, e lei si è ferita. Più tardi sua madre le aveva raccontato ogni cosa, e lei era così contenta di avere dei poteri, che non è riuscita dal trattenersi dal raccontarmelo. Credo che qui non abbiano la nostra mentalità, non sono tanto ossessionati dal mantenere il segreto, anche perché è risaputo che le più antiche famiglie possano contare su magia, leggende, fantasmi e quant'altro-
-Come fai a sapere tutte queste cose?- mi domanda Daisy, ancora poco convinta.
-Ho studiato, Storia del mondo magico per la precisione, volume tre, capitolo cinque 'Governo magico in Irlanda e Regno Unito'. Avete mai aperto un libro voi?- le tre si guardano, quasi non sapessero a cosa mi stia riferendo. –Dio mio, ed io che pensavo che il problema fosse Daniel-
-Abbiamo sempre ritenuto che conoscere gli incantesimi, imparare a schivarli e quant'altro fosse abbastanza- Diana si stringe con noncuranza nelle spalle. –E devi ammettere che, tutto sommato, ci è andata bene anche così-
-Alle volte mi sento Hermione Granger con voi-
-Dove abita questa ragazza in tutto ciò?-
-Poco fuori Dublino...dovremmo essere quasi arrivati- ci fermiamo davanti ad una villetta color pesca. L'edera occupa quasi gran parte del muro anteriore, e un grande giardino si espande intorno e dietro la casa. –Vorrei vivere in un posto del genere-
-Non ce lo vedo Daniel qui a coltivare la terra-
-Non ho mai parlato di coltivare la terra Diana- mi fa un cenno con la mano.
Mi avvicino all'uscio e suono il campanello. Poco dopo la porta si apre, rivelando una ragazza dai lunghi capelli rossi e due brillanti occhi verdi, incastonati sul volto come due smeraldi. La pelle chiara è completamente ricoperta di lentiggini, è davvero bellissima.
-Rosebelle!- esclama, allargando le braccia. –E' davvero un piacere averti qui-
-Ciao Marlene- dico. –Mi dispiace di essere piombata qui con così poco preavviso-
-Non ti preoccupare- getta un'occhiata alle mie spalle, dove le ragazze rimangono a fissarci.
-Loro sono le mie amiche, Daisy, Audrey e Diana-
-Ciao- le tre continuano a fissarla, stanno iniziando a diventare inquietanti.
-Ciao anche a voi. Entrare, su- si sposta dall'uscio e ci fa cenno di accomodarci. La casa è molto accogliente, con tanti gingilli attaccati qua e là.
Sulla destra si intravedere la cucina, fatta interamente di legno, su cui si posa la luce del mattino.
-Da questa parte, i miei non ci sono- ci accomodiamo in un salone sui toni del bianco. Dietro al divano si staglia un'enorme finestra che dà sul giardino, questo posto è davvero fantastico. –Allora, mi hai accennato l'altra volta che avete dei problemi con un gruppo di druidi-
-Si sono messi in testa di voler accrescere il potere del mio ragazzo tramite una cerimonia chiamata Jack in The Green se non sbaglio e, per questo, hanno iniziato a darci il tormento-
-Ti assicuro che non abbiamo problemi a fare a pezzi i cattivoni, il problema è che non sappiamo contro chi stiamo combattendo- afferma Daisy, abbastanza fiera di tutte le battaglie che abbiamo combattuto in passato-
-Lo capisco, l'epica irlandese e inglese è abbastanza estesa, può risultare abbastanza complessa per voi-
-Affonda radici nella storia antica che noi, a differenza vostra, non abbiamo-
-Penso di potervi dare una mano comunque, ho tantissimi libri sull'argomento-
-Perché c'entrano sempre i libri?- borbotta Daisy, non troppo felice.
-Pensavo che venissi con Daniel comunque- mi dice la ragazza, spostandosi in un'altra stanza.
-Abbiamo bisogno di stare un po' lontani in questo periodo-
-Beh ma voi siete Daniel e Rose, voi siete...epici-
-Ah quindi anche lei sa della storia infinita-
-Diana- mormoro. Stanno dando il meglio di loro oggi.
-Sto iniziando a pensare che, forse, siamo due persone che non devono stare insieme, visto quel che succede ogni volta che ci troviamo davanti ad un intoppo- ritorna da noi con un vecchio libro impolverato. La copertina è blu scuro, con dei ricami d'oro. La ragazza lo apre lentamente, sfogliando le pagine gialle con cura e meticolosità.
-Ecco qua, druidi- punta il dito sul nome, picchiettandolo diverse volte. -I druidi, considerati i membri più autorevoli del loro popolo, i Celti, erano le figure di riferimento della società, a cui ci si rivolgevano per una molteplicità di problemi. Tuttavia, non ricoprivano tutti la stessa posizione al suo interno. Vi era infatti un druido "capo supremo", come afferma lo stesso Cesare nel capitolo sei, paragrafo tredici, versi otto e nove-
-Dovrebbe essere quello stronzo di Carter- dico.
-Vi erano poi i druidi veri e propri, che si distinguevano come sacerdoti del culto, ma anche come giudici e come consiglieri dei capi. C'erano anche druidi "cantori", che celebravano le gesta eroiche del loro popolo e accompagnavano con il loro canto i guerrieri in battaglia; essi costituivano, di fatto, la memoria storica della comunità: preservavano e tramandavano le antiche leggende, ma anche le vicende storiche e i valori morali. La loro funzione può essere equiparata a quella degli aedi o rapsodi nella cultura greca arcaica. In ultimo, vi erano i druidi profeti, indovini che si occupavano degli aspetti pratici connessi alla religiosità e al culto: la lettura e l'interpretazione del rituale sacrificale. Si tramanda, a questo proposito, la presenza di sacerdotesse druide, a cui spettavano compiti analoghi a quelli dei loro colleghi maschi-
-Eccoli, sono loro!- esclama Daisy, quasi saltando sul divano. –Stanno appunto cercando qualcuno da sacrificare per il loro rituale-
-Nella loro qualità di officianti dei riti religiosi, praticavano i sacrifici umani. Per esempio, per onorare Taranis, il dio del fulmine che ardeva gli alberi delle foreste con le saette, la vittima era arsa viva in un tronco d'albero cavo. Un'altra forma di sacrificio umano era quella di seppellire un neonato nelle fondamenta di un edificio nel momento in cui se ne iniziava la costruzione. In questo modo si poneva l'edificio sotto la magica protezione dell'anima del morto e nello stesso tempo si placava la collera degli spiriti di quel luogo strappato alla natura per divenire "spazio" dell'uomo-
-Credo di stare per vomitare, sono informazioni troppo forti da acquisire di prima mattina- Audrey nasconde la bocca con la mano. Il suo volto è bianco come un cencio, in netto contrasto con i capelli corvini.
-Appartiene alla categoria dei sacrifici umani anche l'usanza celtica di tagliare e portarsi via le teste dei nemici uccisi in battaglia, sia come prova del proprio valore sia per impedire che il fantasma del morto tornasse a vendicarsi. Altri sacrifici si celebravano durante feste religiose annuali, per esempio quelle legate all'anno agricolo-
-Che tipetti pacifici-
-Vediamo nel dettaglio le funzioni attribuite ai Druidi: il brithem, era il magistrato che conosceva e applicava le leggi; il sencha era lo storico; il cainte, l'invocatore, lanciava maledizioni e benedizioni, evocava gli spiriti con il canto magico; lo scelaige, il narratore, era esperto dei racconti epici; il dogbaire, conosceva il potere delle erbe e praticava anche la chirurgia; il vate, compiva predizioni, a volte ottenute con il sacrificio rituale degli animali; il cruitire, era l'arpista, tenuto in grande considerazione per la sua musica. Ovviamente essendo i Druidi i detentori del sapere erano anche insegnanti ed educatori e i loro allievi erano non necessariamente "aspiranti" druidi ma più generalmente coloro che aspiravano alla conoscenza.
I sacerdoti celti conoscevano il linguaggio misterioso delle foglie, delle rocce, delle acque. Maghi e indovini, apprendevano la loro scienza nel cuore della foresta, nei sacrari all'aperto chiamati nemeton-
-Il fatto che traggano il loro potere dalla natura è qualcosa da non sottovalutare, praticamente hanno una riserva infinita-
-Però si dice in giro che tu sia l'essere più potente della nostra generazione-
-Più che altro sono carne da macello come Harry Potter, visto i risvolti della leggenda dello scorso anno-
-Hai dimenticato che, ancora, non sappiamo come interpretare la profezia di Mike e Morsein-
-Vero, Diana ha ragione- mi ero completamente dimenticata di questa storia, completamente assorbita da Carter e dai suoi tentativi di deviare Daniel. –Dio, perché non possiamo mai passare un anno tranquilli?-
-Perché ci sono con un gran potere che sono destinati a grandi cose, semplice. Solo che, per raggiungere quel livello di grandezza, la strada non è sempre facile-
-Ma noi non abbiamo grandi aspettative, vorremmo semplicemente evitare che qualcuno, puntualmente, tenti di ucciderci o di conquistare il mondo, alla fine non chiediamo molto- esclama Daisy, stringendosi nelle spalle. –Soprattutto adesso che abbiamo riportato indietro Seth-
-Mi sembrava strano che non lo avessi ancora nominato-
-Mi spieghi per quale motivo sei tanto gelosa Diana?-
-Di te e Seth?- scoppia in una fragorosa risata. Mi rendo conto sempre di più di quanto ci siamo allontanati, di quanto le nostre vite abbiano preso percorsi differenti e, di tanto in tanto, contrastanti. Ero consapevole che, con la crescita, qualcosa tra di noi sarebbe cambiato. Non sono tanto ingenua da sperare che rimanessimo come quando avevamo quattordici anni, ma non mi aspettavo nemmeno che ciò succedesse tanto in fretta e che, allo stesso tempo, finissimo per detestarci. E ciò che mi fa più paura è che sono fermamente convinta che, divisi, non ce la faremo mai a vincere.
-Avevo letto anche delle Morrigan, nel mio libro venivano paragonate ai druidi-
-Ah sì sì. Devi sapere che, nella nostra epica tradizionale, un ruolo importante viene svolto dalle donne-
-Specialmente da quelle coi capelli rossi-
-Esatto- ride, mostrando la dentatura perfetta.
-E' per questo che l'adoro- ritorna a sfogliare avidamente le pagine. Fuori ha iniziato a nevicare, soffici batuffoli piovono delicati dal cielo posandosi su tutto il circondario.
-La Morrigan appartiene al vasto e multiforme crogiolo dei pànthea celto-britanni. Gli studiosi ancora si interrogano sulla natura di questa Dea, il cui nome è attestato anche nelle forme di Morrìgu (per l'antico irlandese), di Mórríghan (per il medio irlandese) e di Móirríoghan (per l'irlandese classico), per il suo accostamento frequente ad altre figure del divino femminile quali Babd Chatha, Macha e Nèmain con le quali condivide molti caratteri fondamentali. Molti di loro sono giunti alla conclusione che la Morrigan debba intendersi come definizione unica della triade formata da queste Dee, come sintesi divina di tre aspetti della medesima "Grande Regina" (Mor-: grande / Rigain-: regina). La Morrigan viene anche spesso identificata con Anu, la Madre degli Dei e questo testimonia la sua grande importanza. Sempre Anu viene proposta in connesione con la Morrigan in una versione di triplicità divina differente rispetto a quella già citata, che comprendeva Anu/Ana, questa volta concepita nel suo aspetto di patrona della fertilità, Babd, nel suo aspetto di madre che perpetuamente fa bollire il suo magico calderone dove "cuoce", e prepara la vita e Macha, nel suo aspetto di colei che presiede alla morte e al regno dei fantasmi. Questa seconda versione dell'identità divina tripartita si rifà a quella delle tre fasi della Dea-
-E fino a qua c'erano arrivate anche Rose e Daisy- sottolinea Audrey. –Avete troppi segreti voi irlandesi-
-I cicli irlandesi ce la tramandano come una delle più importanti divinità dei Tuatha de Danann, la quale soprintendeva al benessere ma soprattutto ai conflitti di questo popolo fatato contro i Fir Bholg e i Fomori per il possesso della terra d'Irlanda. I bardi raccontavano che, allo scorrere del sangue sul campo di battaglia, la Morrigan veniva chiamata Macha. Al termine di una battaglia, la Dea assumeva le sembianze di un uccello, solitamente un corvo o una cornacchia di colore nero e trovando riparo su qualche ramo avvizzito guardava i corpi dilaniati dei soldati che venivano ammucchiati davanti a Lei. Fu Lei a ideare l'arte del lamento funebre poiché Colei che amava la guerra doveva sì amare anche la morte. I lamenti rituali accompagnavano le anime dei soldati caduti in battaglia verso la loro eterna dimora. Si racconta che fossero i corvi della Morrigan a intonarli. Ogni qualvolta che i corvi gracchiavano sui corpi dei caduti, nella valle echeggiava la voce della Morrigan. Terribilmente temuta eppure tenuta nel massimo rispetto, le Morrigan impiegava la sua forza sovraumana per volgere le sorti della battaglia in favore dei suoi protetti. Contro i Fir Bholg durante la Battaglia di Magh Tuiredh scagliò tempeste di fuoco, grandine, rane e torrenti di sangue che tramutarono il terreno in un rosso inferno di fango-
-Tutto molto interessante, ma come facciamo ad evocarla?-
-Non lo so Daisy, sto leggendo tutto quello che trovo proprio per questo- si schiarisce la voce. Mi chiedo se abbia preso la decisione giusta, se non sia stato un mio ennesimo colpo di testa. -Invocare ed evocare questa divinità non è sempre semplice, dovete apportarvi a lei con rispetto, devozione e una forza caratteriale-
-In questo campo non siamo sempre stati bravissimi, abbiamo riportato in vita il figlio di Morsein per sbaglio-
-In realtà è stata Rose, Diana, ha fatto tutto da sola-
-Non so nemmeno io come ho fatto, quante volte ancora devo ripeterlo? E Daisy, dacci un taglio- incrocia le braccia al petto. So che non voleva partire, che pensa che il nostro viaggio in Irlanda non porterà a niente, ma potrebbe almeno provarci.
-Qua c'è un inno e un'invocazione- Marlene sposta il libro verso di me, indicando col polpastrello i paragrafi in questione.
Per mia fortuna, questa volta, sono scritti in inglese e non in lingua celta, è già un passo avanti.

Afterglow(#Wattys2022)Where stories live. Discover now