Capitolo 13

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E' arrivato il giorno che tutti aspettavamo con molta ansia, si oggi parto, sono sia eccitata sia molto triste perché lascerò la mia famiglia, la mia casa e le mie migliori amiche. Siamo in aereoporto ho già salutato i miei genitori e le mie amiche, adesso mi trovo tra le braccia del mio fratellone.

James: Dio solo sa quanto m mancherai.

Io: Anche tu mi mancherai, mi mancheranno le litigate, le partite ai video giochi, a fare grara a chi arriva primo per prendere il telecomando della televisione del salone, mi mancherà guardare serie tv con te

James: Mi mancherai sorellina

Io: Mi mancherai fratellone

Mi stacco dalle sue braccia non appena sento la voce dell'altoparlante che ci avverte che il mio aereo sta per partire. Ancora una volta mi volto per tutti e li saluto con le lacrime a gli occhi.

Salgo sull'aereo e vado in cerca del mio posto, sono seduta vicino al finestrino, dopo un po' si siede una signora anziana. Ho allacciato la cintura e messo gli auricolari mettendo la musica e mi addormento visto che il volo sarà molto lungo.

NOVE ORE DOPO

L'aereo è atterrato, sono nella stanza ad aspettare la valigia, quando la vedo, la prendo e mi dirigo fuori dall'aereoporto. All'esterno dell'edificio noto un signore sulla cinquantina che tiene in alto un cartello con su scritto il mio nome, così mi avvicinai e dissi

Io: Salve sono Emily Smith, lei è l'autista che mi porterà alla villa?

German: Salve signorina Smith, sono German Lopez, sarò il suo autista personale per tutta la sua permanenza qui in Città del Messico.

Io: Piacere, per favore mi chiami Emily o Emy

German: Ve bene signorina Emily, la porto alla villa.

German mi aprii la portiera e mi fece salire e mi portò alla villa. La villa era molta grande, è a tre piani, con molte camere da letto, due cucine, due bagni per ogni piano, in alcune stanza vi è sia la cabina armadio sia il bagno in camere, il solone grandissimo, vi è un grande studio con un piccola biblioteca, l'esterno è stupendo c'è la piscina con ombrelloni e sdraio, poi c'è pure un piccolo salottino con un tavolo due divani e due poltrone, questi si trovava sotto un gazebo.

Quando entri conobbi tutti i dipendenti, la cuoca Cristiana, le cameriere Marta e Lucia, il maggiordomo Luigi e la governante Francesca.

Marta e Lucia mi accompagnarono in camera mia, dove trovai gli oggetti che avevo spedito da Buenos Aires sistemate, mi mancava di sistemare i miei libri e gli indumenti nell'armadio.

Dopo aver sistemato tutto, qualcuno bussa alla porta ed entra Lucia

Lucia: Signorina, la cena è pronta, posso incominciare a servire?

Io: 10 minuti e scendo

Lucia: Ok

Lucia se ne va ed io incomincio a scendere in sala da pranzo.

Sto mangiando la carne alla brace cucinata benissimo ed è buonissima, il dolce era una fetta di torta al cioccolato, la mia preferita. Dopo aver finito salgo e vado in camera mia, decido di fare una doccia e poi andare a letto perché domani dovrò andare a parlare alla preside degli ultimi dettagli della mia situazione, anche se i miei gli avevano parlato.

Dopo essermi lavata, metto l'intimo in pizzo nero, indosso il pigiama e vado a letto, dopo neanche due minuti crollo per la stanchezza ma non prima di aver accarezzato il mio ventre e aver dato la buonanotte. Quando lo faccio, mi sento meno sola perché il mio bambino ci sarà sempre.

Incinta del migliore amico di mio fratelloWhere stories live. Discover now