Adam, Alyssa e Harry Potter

CAPITOLO 24 (20nd of December)

ADAM POV

Finalmente sono quasi arrivate le vacanze di Natale, e con esse il compleanno della mia dolce sorellina. Ho scritto a Sebastian una lettera perchè vada a comprare una cosa a Diagon Alley!

Alyssa è nata il 23 dicembre, un giorno dopo la fine della scuola. E' sempre bellissimo festeggiare le vacanze con lei e mio fratello, anche se non abbiamo mai ricevuto tanti regali...

Ma quest'anno mi rifarò! Regalerò a mia sorella una delle cose più belle che abbia mai visto, e finalmente sarà felice come merita. Nonostante questo, sono preoccupato. Fottutamente preoccupato. Mi è arrivata una lettera qualche giorno fa, dove Aly mi diceva che sarebbe stato meglio dire a Harry la verità. Io non sono d'accordo, ma aspetterò di tornare a casa e parlarne bene con lei. Harry è ancora troppo piccolo per sapere. Probabilmente alla fine Aly cederà, non si può mettere contro di me. 

"Signor Potter, la mia lezione la sta annoiando?" sento la voce della mia odiosa professoressa di Difesa, la signorina Powell. Signorina si fa per dire, avrà avuto almeno 80 anni, anche più della Minnie, ed è una di quelle perennemente ciclate; ci credo che nessuno abbia mai voluto sposarla. Occhi azzurri e storti, naso quasi quadrato e labbra sottili che lasciano intravedere i denti gialli. Un'orrenda vecchietta. Ma non mi posso far nemici dei professori.

"No professoressa, stavo pensando a quale regalo farle per natale, per ringraziarla dei suoi stupendi insegnamenti" le dico con voce ammaliatrice, quella che usava papà per non far arrabbiare mamma quando combinava qualcosa. Peccato che la mamma fosse l'unica donna a non cadergli ai piedi. 

"Non cercare di imbrogliarmi, Potter. Ho ben conosciuto tuo padre quando lavoravo al Ministrero, e anche lui faceva questi giochetti...".

"Ma signorina, io non sto scherzando, o vuole per caso sapere il mio regalo per lei?".

"No, signorino, non voglio proprio rovinarmi la sorpresa".

"Bene prof, perchè rimarrà ammaliata dalle mie capacità".

"Va bene, va bene, ma di cosa stavo parlando... Ho perso proprio la memoria..."

Beh, almeno ora siamo in due. Sento il suono delle campane che segnano la fine dell'ora e insieme agli altrirecupero le mie cose per andare in Sala Comune e poi a mangiare.

Vengo raggiunto da Dylan e Luke che si mettono ai miei lati.

"La prossima volta col cavolo che mi metto in seconda fila, dobbiamo arrivare prima delle serpi e prenderci i tre banchi in fondo. Non capisco come hanno fatto ad arrivare prima di noi" dice Dy, alla mia sinistra, tirando su la cinghia a tracolla della borsa e allentandosi la cravatta.

"Non è stato poi così male, avanti! E poi dovreste iniziare ad ascoltare le lezioni, entrambi" gli risponde Luke cercando qualcosa nelle tasche del mantello.

"Non è stato male? Non è stato male?! Continuava a guardarmi con quei suoi occhietti azzurri e ho dovuto per forza prendere appunti. Ho la mano morta, vedi?"  e fa muovere la mano da cui provengono gli scricchiolii delle ossa.

"Dai che schifo Dy!" gli dice Luke schiaffeggiandogli la mano ancora alzata e facendo una faccia schifata.

"A me di sicuro non è piaciuto stare in banco da solo" dico infilando le mani nelle tasche dei miei pantaloni "e ora sono anche obbligato a fare un regalo a quella baldracca".

"Beh, tu ti sei cacciato in questa storia hahahaha" 

"Dovreste aiutarmi, Dy, non deridermi" gli dico tirandogli uno scappellotto mentre arriviamo davanti al quadro della Signora Grassa.

"Inter sidera versor" dice Luke e il quadro si apre lasciandoci passare. Andiamo in dormitorio a posare le cose e poi io prendo il mantello pesante.

"Dove devi andare?" chiede Dy a causa di questo gesto. Prendo il pacchetto di sigarette dalla tasca e lo agito davanti a lui in un gesto inequivocabile.