CAPITOLO 7 (pt.2): A Diagon Alley con due babbani

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ADAM POV

Mi sveglio e per un momento non capisco dove sono. Poi i ricordi invadono la mia testa come un branco di unicorni imbizzarriti. Salto giù dal letto e guardo un orologio appeso al muro: le 8.30. Perfetto. Vado in bagno e mi guardo allo specchio: i capelli sono più disordinati del solito, sembra quasi che io abbia delle punte rosse al posto dei capelli. Tento di sistemarli e di lisciarli almeno un po', ma fallisco miseramente. Torno in camera e frugo nell' armadio per trovare dei vestiti decenti, ma trovo solo una canottiera rossa con su il numero uno in arancio che potrebbe andare bene a Vernon Dursley e un paiodi jeans larghi. Strano che non ci siano mantelli e cappelli a punta, ricordo che mamma e papà ne avevano a bizzeffe... Ah, no, eccoli, nell'altro armadio. Mi infilò i jeans e li risvolto due volte, poi faccio per mettermi la canottiera, ma dalle pieghe cade un foglietto rosso. Io lo raccolgo, e sgrano gli occhi: c'è scritto "Questo indumento è proprietà di J. F. Potter". Prendo il biglietto e lo infilo nella tasca dei jeans che avevo ieri a scuola... Quella è la scrittura di mio padre, come ho fatto a non rendermene conto prima? Mi vesto, e sopra metto una felpa grigia. Lo so, sono vestito da barbone, ma non ci posso fare niente.

Sono le 8:40, quindi decido di svegliare zia Petunia.
«Zia...»
«Mh...»
«Sono le 8:40. Dobbiamo scendere a fare colazione».
«Torna a letto, Adam, devi andare a scuola...»
«No, zia. Dobbiamo andare a Diagon Alley. Siamo al Paiolo Magico, ricordi?»

Subito lei apre gli occhi, si alza e corre in bagno. Io scuoto la testa, poi vado a svegliare Harry e Aly. Dudley lo sveglierò per ultimo, altrimenti potrebbe uccidermi.

«Harry sveglia!» dico tirando via le coperte dal letto e facendolo rimanere solo con il pigiama.

«Mhlp»

»Muovi quel bel sederino che ti ritrovi, altrimenti ti scordi il gelato magico».

Subito lui apre le palpebre mostrando quegli smeraldi che si ritrova come occhi, che sembrano illuminare tutta la stanza.

«Sei cattivo, Adam» dice sbadigliando.

«No, sono giusto. Ora cambiati, che io sono già pronto».

Con la coda dell' occhio lo vedo annuire ed entrare nel bagno vuoto.

«Aly... Mary Alyssa! Sveglia principessa!»

«IO NON SONO UNA PRINCIPESSA, ADAM REGULUS POTTER! IO SONO UNA GUERRIERA!» esclama lei di rimando, alzandosi e mostrandomi una faccia bellissima già di prima mattina contornata da capelli neri aggrovigliati. In quest' anno se li è fatti crescere, prima li aveva a caschetto, ora li ha lunghi fin sotto le scapole. Credo li voglia far diventare lunghi come quelli di mamma; le piaceva tanto mettere le mani tra i capelli lunghi e vermigli della mamma. Mi manca. Tanto.

«Hey Adam... che hai? Sei diventato triste improvvisamente... che c'è? Ne vuoi parlare? E' forse per mam...».

«No Aly... Stavo solo pensando che per te ci vorrà solo un anno per andare ad Hogwarts, mentre a Harry ne mancano cinque di anni... Comunque mancano dieci minuti alla colazione».

Devo essere forte. Non posso cedere, per lei e soprattutto per Harry. Una volta mi ha visto piangere e mi ha chiesto se era per mamma e papà. Harry è veramente intelligente. Mi ha detto che era tutta colpa sua, che mamma e papà erano morti perchè lui è nato. Io mi sono sentito in colpa. Lui non sa. Non sa chi li ha uccisi. Non sa che non sono morti in un incidente d'auto. Zia Petunia ha detto di raccontargli questa versione della storia, è ancora troppo piccolo per sapere.

«COSA?! E NON MI POTEVI SVEGLIARE PRIMA?!» dice alzandosi di scatto e correndo verso l'armadio per prendere dei vestiti. Poi si fionda nello stesso bagno dove c'è zia Petunia.

Adam, Alyssa e Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora