Capitolo VII: A missing gift

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Oops, mi ero totalmente dimenticata di aggiornare anche qui!
*fischietta, innocentemente, srotola il papiro chilometrico e attende chi arriverà alla fine*



Capitolo VII: A missing gift

London, Soho, Greek Street, 7 April 2006

Mentre in una suite a New York una coppia appena nata dorme teneramente abbracciata, qualcuno che non ha chiuso occhio tutta notte sta per fare irruzione in una precisa libreria.

La porta d'ingresso è chiusa, con un cartello appeso che invita cortesemente i visitatori a tornare negli orari indicati, ma per le sue dita demoniache che schioccano questo non rappresenta affatto un ostacolo.

Senza problemi, Crowley si avvia per il negozio, come se fosse casa propria... in effetti è un po' così.
Arriva al bancone dove Aziraphale è solito emettere i suoi pochi, pochissimi scontrini annuali, con un registratore di cassa in pieno stile anni '50, arrugginito, con una scomodissima manovella da girare.
Da almeno un buon ventennio se non di più hanno messo in commercio dei più pratici registratori digitali, ma l'angelo non ne vuole sapere.

Ed è proprio così che Crowley lo trova, addormentato accanto a quell'antiquato strumento, con la testa affondata su un libro che probabilmente stava leggendo, con un leggerissimo russare.

Crowley dapprima lo osserva intenerito, poi viene assalito dal nervoso.

- E così osi trovare un libro un giaciglio più comodo di me? Sul mio petto riposeresti mille volte meglio, nudo sono ancora più caldo e accogliente.- rimugina, indispettito.

Si ricorda il motivo per cui è lì e non esita a svegliare l'angelo. Aveva inizialmente progettato un modo più tenero per farlo, magari trovando anche una scusa per accarezzarlo e coccolarselo un po', ma dopo quell'affronto deve rivedere i suoi piani.

Schiocca le dita e il cassetto della cassa esce con un trillo fastidioso, mancando di poco la guancia di Aziraphale.

L'effetto è immediato.

Il biondo si sveglia di soprassalto, non poco frastornato.

"Non è in vendita!" bofonchia, non ancora del tutto lucido.

Per tutta risposta il rosso se la ride.

"Oh, Crowley, sei tu..." si focalizza Aziraphale, giungendo ad altre conclusioni.

Addormentarsi su quel libro lo ha portato ad essere tutto spettinato, con i segni delle pieghe delle pagine in faccia, in aggiunta a delle macchie della tazza di cioccolata che si è bevuto la sera prima che ha rovesciato, facendo finire le ultime gocce sul suo panciotto.

- Oh, buon Cielo, sono inguardabile! - pensa, disperato, cercando di sistemarsi i riccioli indomiti e appianare il volto paffutello dandosi leggere pacche sulle guance.

- Per tutte le fiamme dell'inferno, non potrebbe essere più adorabile!- pensa Crowley, guardandolo incantato, ma poi si ricorda il motivo per cui è lì.

"Senti un po', avevamo detto un potere ciascuno, com'è che la tua protetta oltre alla super forza può anche saltare in modo innaturale e ha una guarigione un po' più veloce di quella umana?" lo mette subito alle strette.

"E tu come lo sai?" sgrana gli occhi Aziraphale.

- Oh cazzo, è vero. Io come lo so? 'Perché l'ha detto direttamente la tua assistita al mio assistito... mentre limonavano duro?' Logico che non glielo posso dire! - si mette in agitazione Crowley in un primo momento.

Poi osserva meglio l'espressione colpevole di Aziraphale.

- No, un momento.. guardalo com'è tutto spaventato, con la coda fra le gambe.. gli angeli hanno la coda? Oh, non è questo il punto! Fatto sta che sono io ad avere il coltello dalla parte del manico.- riprende la sua consueta sicurezza in se stesso.

"Lascia perdere come lo so, ho le mie fonti!" ribadisce misterioso.

"Beh il potere è uno ciascuno, come concordato, ma niente mi vieta di dotare la mia protetta di alcuni... ehmm... salvagenti!" cerca una scappatoia l'angelo, con finto fare innocentino.

Ineffably InevitableWhere stories live. Discover now