Capitolo II: Some itches to scratch

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Capitolo II: Some itches to scratch


                                  New York, Metro-General Hospital, 5 April 2000

Mentre lascia che macchinari adibiti ed equipe medica specializzata facciano il loro lavoro, Aziraphale si rende nuovamente visibile, ma solo per poter usare fisicamente uno dei telefoni dell'ospedale.
Non deve attendere molto, perché Crowley risponde al primo squillo.

"Angelo, tutto bene? Prima mi hai piantato nel mezzo della conversazione..." esclama, agitato, per poi chiudersi in qualche minuto di silenziosa concentrazione. "Ma.. mi stai chiamando da un ospedale, è successo qualcosa?" si agita ancora di più.
"Crowley, caro, respira..." cerca di calmarlo l'angelo. "E soprattutto, non fare miracoli demoniaci per rintracciare le mie chiamate!" si stizzisce.
"Me lo dici perché sei in un ospedale?"
"Non è per me, io sto benissimo... è per quell'incidente che c'è stato, sono accorso e... Crowley, ho trovato anch'io la mia persona speciale." lo informa il biondo, gettando un occhio al corridoio che porta alla stanza della ragazza, dove c'è un gran viavai.

"Oh, grandioso! E, dimmi, anche il tuo candidato somiglia a te?" si interessa Crowley.
"Uhm no, non credo di aver nessun aspetto di somiglianza né caratteriale, né soprattutto fisico, con una teenager che sarà irrequieta come lo sono tutti gli adolescenti." borbotta Aziraphale, un po' interdetto.

"Ngk! No, credo anch'io che non sia il caso allora... che strano, pensa che invece il mio candidato mi somiglia come una goccia d'acqua... se mai avessi avuto vent'anni umani o poco più, sarei stato identico a lui. E anche caratterialmente credo mi darà grandi soddisfazioni." lo informa il demone.
"Uh! Sarei curioso di vedere che aspetto avresti a vent'anni umani..." si lascia sfuggire Aziraphale.

"Gli vuoi dare una sbirciatina? Studia qui a Londra, raggiungimi e..." lo esorta l'altro.
"No, non posso, per prima cosa voglio esser qui quando la mia protetta riaprirà gli occhi, l'incidente ha riguardato lei. Dapprima l'ho miracolata solo perché non morisse; ma poi... non lo so, ho avvertito qualcosa che mi diceva che doveva essere lei la mia scelta. Ecco perché ho deciso di darle il potere di ..." è tutto preso dal suo racconto, ma si ferma prima che sia troppo tardi. "No, aspetta, meno l'uno sa delle missioni dell'altro e meglio è; ragione per cui io non dovrei vedere il tuo candidato, né tu la mia... e sarebbe auspicabile che nemmeno loro si incontrassero mai." si mette in allarme l'angelo.
"Hai ragione, si potrebbero influenzare a vicenda, meglio evitare, già..." prova a dargli corda il rosso, anche se in fondo lui tutto questo potenziale danno non ce lo vede affatto.


"Però, angelo, una volta che ti sarai preso cura della tua protetta, impegni con ii nostri candidati a parte... tu ed io possiamo vederci, vero?" si accerta il demone, con il tono della sua voce che si fa più languido.
"Uh... ma certo caro, mi mancano le passeggiate, dar da mangiare alle anatre, St. James Park e poi la mia libreria... "

- E io? Io non ti manco, angelo? Ormai è quasi un mese che non ci vediamo... - rimugina Crowley, facendosi apparire una bottiglia di vino rosso per compensare in qualche modo la nostalgia.

"Caro, ora ti devo lasciare, c'è un po' troppo movimento vicino alla stanza delle mia protetta..." si preoccupa Aziraphale. "Però ci vedremo presto, magari quando ci servirà fare il punto della situazione." lo rincuora con quella promessa Aziraphale, prima di riattaccare.

- Del tipo 'Giorno 10. Il candidato demoniaco ha indotto a peccare sette soggetti. La candidata angelica ha salvato un totale di sei persone. E tu, Crowley, mi manchi più delle crepes!' Ecco un punto della situazione veritiero. E poi lo vedi l'effetto che mi fai? Ti lascio vincere anche nei punti della situazione che io stesso simulo! - si perde nei suoi pensieri Aziraphale.

Si riappropria della sua facoltà di essere invisibile per raggiungere più facilmente la moltitudine di gente che affolla il corridoio della stanza dov'è ricoverata la ragazza.

- Sono telecamere quelle? - si chiede frastornato, domandandosi chi sia l'elegante e avvenente signora di mezz'età bionda che sta parlando e soprattutto la ragazzina dai capelli rossi lunghi e lisci alla quale i flash dei fotografi non sembrano voler dare tregua.

"... ed è per questo che io, Dorothy Walker e mia figlia Patsy abbiamo deciso di farci carico delle sventure di questa povera ragazza che ormai si ritrova senza famiglia e diventare noi stesse la sua nuova famiglia." dichiara alle telecamere e ai registratori la signora e non manca di elargire sorrisi accesi a ogni obiettivo che la inquadra.

Aziraphale la guarda con uno sguardo quasi commosso.

- È bellissimo sapere che l'umanità può contare ancora su persone così meravigliosamente generose e disinteressate - si compiace.

A poco a poco, tutte le equipe televisive e radiofoniche intervenute si dileguano, frementi di scrivere quel succulento scoop.

"Che bello, mamma, avrò una sorella!" esulta la ragazzina dai capelli rossi, che fino a quel momento è rimasta zitta.

Aziraphale sorride ancora più emozionato.

"Mia cara, quella non è tua sorella, vedila più come un strada spianata verso un successo ancora maggiore." le sorride in modo perfido la madre, con tono fintamente sdolcinato. "Hai idea dell'impatto che questa notizia avrà su di te? A quanta pubblicità contribuirà a farti?" continua, fredda calcolatrice come poche.

Ineffably InevitableHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin