Capitolo XII: Time to time

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Ehmm, non aggiorno da più di sei mesi? Ma com'è possibile? Sono un disastro disastroso.
Ve la ricorderete ancora questa storia?


Capitolo XII: Time to time

London, Mayfair, Hill Street, 7 Dec 2007


"Ti vedo un po' pensieroso, angelo," mormora Crowley, stringendolo a sé, dopo che hanno fatto l'amore.

"Niente di allarmante caro, quello che è successo ai nostri protetti è bellissimo, ma non posso fare a meno di chiedermelo,"

"Chiederti cosa?"

"Come sarebbe se succedesse a noi? Se mettessimo al mondo un piccolo demonietto o una piccola angioletta?"


Per poco Crowley non cade dal letto.

"NGK! Angelo, non è meglio procedere per gradi? Magari prima vediamo come ci ritroviamo a fare gli zii..." cerca di farlo ragionare lui.

"Sì, hai ragione." si ravvede l'angelo. "E comunque non stai dicendo di no," lo guarda con un sorriso furbetto.


"Tempo al tempo, angelo mio. Voglio dire, è così orribile la prospettiva di noi due soltanto, almeno per il momento?" sussurra, infilandogli la lingua, ora biforcuta, nell'orecchio.

Una mossa davvero sleale, certo, ma, hey, lui è un demone!

"Ooohh, caro, è tutto meno che orribile," si scioglie il biondo fra le sua braccia.


"Quindi, sseee ora ci concediamo un sssseecondo round non è che mi fai qualche miracoletto dei tuoi e fra un messssse o poco più comincio a trovarti più ingrassssssato?" si accerta il demone, prima di baciarlo.

"E chi lo sa, caro? È un rischio che devi correre," lo sfida Aziraphale con lo sguardo, mentre risveglia una certa parte del demone con carezze audaci.

Per entrambe le cose Crowley sussulta.

"Sto scherzando, ma non garantisco che fra un mese non possa essere un po' più ingrassato, sai, tra poco è Natale, con tutti quei dolci, le cene e..."

Crowley scoppia a ridere, distendendolo sul letto e strisciando su di lui, come solo un serpente sa fare.

Che la sua forma ora sia umana poco importa.

"Goditi tutte le abbuffate che vuoi, tanto le energie te le faccio bruciare tutte io!" sogghigna, malizioso, prima di approfittarsi in tutti i modi di quel corpo caldo, morbido, accogliente e voglioso.

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New York, Maspeth, 455 74th Street, 09 Dic 2007

Da qualche giorno Jessica vede Kevin un po' giù di tono, mangia poco, dorme anche meno e lo provano dei solchi grigi che ha sotto gli occhi.

Lo attribuisce al lavoro, magari a un caso particolarmente stressante al quale sta fornendo consulenza.

Non può lontanamente immaginare da quali spaventosi incubi sia logorato il suo fidanzato, ogni volta che prova a concedersi un po' di riposo.
Forse è anche per questo che lui sta cercando di dormire il meno possibile.

Tuttavia, Jessica ha la soluzione pronta e non deve far altro che aspettare che Kevin rincasi.

Non appena varca la soglia, per poco il giovane uomo non ha un attacco di cuore.

Jessica lo attende seduta sulla ringhiera, quasi semisdraiata, con le gambe accavallate nel modo più femminile possibile e lo sguardo ammaliante che lo invita ad avvicinarsi.
Jessica indossa solo un corsetto senza spalline, viola pervinca, damascato, con i gancini sul davanti, dove sfocia in un ministrato di raso e pizzo nero che le avvolge giusto l'inguine, così come il bordo che circonda la scollatura a balconcino che mette ancora più in risalto quei seni che ormai da qualche settimana si son fatti molto più rigogliosi.
A impreziosirle il decoltè, la catenina d'argento col ciondolo dell'Empire State Building che le ha regalato lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 30, 2021 ⏰

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