Capitolo VI: You're the Lasso to my Wonder Woman

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Buongiorno a tutte/i, grazie per il sostegno meravoglioso <3

E niente.. ho preso l'andazzo, lunghe attese = lungo capitolo
Warning: eccesso di fluff, romanticume, cose parecchio sdolcinate insomma #sorrynotsorry ma ci sono anche momenti divertenti, almeno me lo auguro ^^'



Capitolo VI: You're the Lasso to my Wonder Woman

London, Soho, Greek Street, 5 April 2006

Aziraphale è il primo a svegliarsi dal loro riposino e ne approfitta per osservare un Crowley ancora dormiente, con la bocca semiaperta, la testa reclinata in direzione dell'angelo e una mano che stringe forte un lembo della coperta.

È un'immagine troppo tenera e Aziraphale non sa resistere.

- Tanto sta dormendo, non se ne accorgerà mai... - medita, mentre comincia a chinarsi sempre più su di lui, gradualmente.

- Un bacetto piccolo, piccolo su quella bocca e non chiederò più niente per altri seimila anni...- si fa coraggio lui, portando le sue labbra celestiali sempre più vicino alla meta.

Forse un rumore improvviso, forse un sogno movimentato o molto più probabilmente il destino infame e beffardo, ma Crowley si sveglia con un sussulto proprio in quel momento, picchiando per poco una testa con il biondo.


"Angelo, ma cosa?" lo guarda stordito, sgranando gli occhioni ambrati, sorpreso per quella vicinanza così proibitiva.

- Che io stia sognando?-


"Huh! Beh... io... tu... una mosca. Ecco sì, c'era una mosca che si era posata sul tuo viso e volevo mandarla via." spiega Aziraphale, le dita nascoste dietro la schiena che schioccano in tempo per correre ai ripari.

Crowley osserva la suddetta mosca aggirarsi per la stanza. Che sia appena stata creata invece non lo può sapere.

"Oh beh, grazie per averlo fatto, allora, non sopporto le mosche, mi ricordano il mio Capo!" borbotta lui, mettendosi a sedere.

La verità è che prova una delusione cocente per quel contatto in cui tanto sperava e, se ha capito bene gli umani, loro ricorrono al cibo per tirarsi su di morale.

- Magari funziona,- contempla, prima di fare quell'insolita richiesta.

"Facciamo insieme quella merenda che avevamo in sospeso, angelo?"

Per poco Aziraphale non gli ride in faccia.

"Merenda? Ormai possiamo parlare solo di dopocena! Sono le undici passate, temo che abbiamo dormito più del previsto." lo informa.
"Ho dormito per un secolo filato, immagino che le nostre opinioni sul dormire tanto divergano parecchio." bofonchia Crowley, stiracchiandosi.

"Facciamo quattro passi, angelo, usciamo da qui, ti porto alla più buona pasticceria dei dintorni." gli propone.

Sente proprio la necessità di testare gli effetti terapeutici del cioccolato sul suo cuore plurimillenario sconsolato.

"Quando dici che offri tu, intendi... con soldi veri?" lo guarda sospettoso Aziraphale.
"Fino all'ultima sterlina!" sfodera la sua migliore espressione innocente l'altro.

- Soldi veri... che farò apparire con un piccolo miracolo direttamente dalla cassa della pasticceria ... non c'è bisogno di dirti tutto, angelo!-

-Gli umani avevano ragione, pare che il cioccolato faccia miracoli contro i malumori. Miracoli terrestri, si intende. - pondera Crowley, alla terza forchettata di quella succulenta torta triplo cioccolato che si sta concedendo.

"Sai, caro, vederti fare il demone chioccia oggi mi ha fatto venire in mente che ormai è un anno che non faccio visita alla mia assistita." commenta Aziraphale, assaporando soddisfatto la sua torta Mimosa.

Armeggia un po' con il proprio cellulare, guardando il display tutto assorto.

Ineffably InevitableWhere stories live. Discover now