Capitolo 9

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Siamo appena entrati nella prima sala, le ante delle finestre sono serrate, alcuni domestici chiudono le tende e accendono le candele. Ho giusto il tempo di carpire l'ultimo raggio di sole prima del tramonto. Tra poco meno di sette ore saremo di nuovo sul campo di battaglia.

Nella stanza molto ampia ci saranno almeno una trentina di feriti, che, grazie alla magia di alcuni cavalieri, sono disposti su più file, alcuni distesi su comodi giacigli volanti composti di puro incantesimo.

Il nostro ingresso ridesta i più attivi, che iniziano a chiedere aiuto o lamentare dolori al corpo.

I guaritori accanto a me si prodigano nel dare rassicurazioni e piccole dosi di magia curativa a chi ne ha più bisogno.

Io sorrido a chi mi rivolge lo sguardo e cammino verso il centro della stanza.
Poi, con fare autorevole, chiudo gli occhi e esclamo «Dolce naufragio

Il mio grimorio si illumina e una pioggia di brillantini azzurri si posa delicatamente sui feriti, facendoli cadere in un dolce sonno ristoratore. Le ferite più evidenti iniziano pian piano a rimarginarsi. Nella sala cala la quiete.

Apro gli occhi. I guaritori mi osservano con ammirazione.

«Vi lascio queste persone in custodia, fate del vostro meglio!» li incoraggio, prima di uscire. Loro annuiscono e si mettono all'opera. Verrà loro molto più semplice lavorare nel silenzio.

Mi dirigo nella seconda sala, adiacente alla prima. Prima di entrare faccio qualche respiro profondo e riunisco le poche forze che mi rimangono.

Cerco di entrare furtivamente, ma vengo subito notata. Julius, che stava intrattenendo i presenti con qualche gioco di magia di tempo, si volta subito nella mia direzione esclamando «E' arrivata!»

Il sincero sorriso sul suo volto contagia anche me. Julius non sarà un bravo burocrate, ma in quanto a Imperatore è il migliore. Riesce a riportare la speranza anche nei momenti più bui.

Dei bambini mi vengono incontro zoppicando, si aggrappano al mio vestito e mi chiedono di farli stare meglio. Accarezzo le loro piccole teste e gli chiedo di farmi spazio.

Come fatto nella stanza precedente, mi colloco al centro del salone – questa volta seduta a terra con le gambe incrociate – chiudo gli occhi e concentro tutte le mie energie mormorando «Dolce naufragio».

I civili si addormentano subito, i cavalieri magici e l'Imperatore rimangono vigili, ma i loro visi appaiono più rilassati e coloriti, i loro corpi tornano in forze.

Julius cerca di avvicinarsi per aiutarmi ad alzarmi, provo a tendere la mano verso di lui, ma sento le palpebre troppo pesanti.
Mi arrendo alla stanchezza e abbraccio il buio.

Quel regale asterisco bluWhere stories live. Discover now