Amalia

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E se Amalia si fosse sentita male nella seconda stagione e Claudio fosse stato vicino ad Alice come nei libri?

La storia si ambienta intorno le ultime puntate della seconda stagione, mi sono divertita a giocare con gli eventi, spero che vi piaccia.

Era in vasca e pensava e ripensava, quella sera si era presa una tregua da Claudio, ma era già pentita. Si sentiva strana, aveva un brutto presentimento, come se stesse per arrivare una tempesta senza poter far nulla per fermarla. Giocava con la schiuma bianca e densa mentre pensava che forse sarebbe stato meglio stare fra le braccia di Claudio che nell'acqua che ormai si era freddata e la invitava gentilmente ad uscire.

Aveva preso qualche asciugamano ed era uscita piano provando a far sgocciolare meno acqua possibile sul pavimento che Cordelia lucidava e cerava molto attentamente.

Si era guardata allo specchio pensando che era un disastro. Le occhiaie le arrivavano sotto terra e i capelli da bagnati erano ancora peggio che da asciutti. Li intrecciò per farli asciugare all'aria e dopo prese anche il pigiama che in realtà era una camicia 'gentilmente' offerta da Claudio. 'Gentilmente' per modo di dire poiché solo dopo una lunga trattativa le aveva detto che non gli dispiaceva affatto far sentire la sua presenza anche da lontano e a lei andava benissimo così.

Il suo profumo le inebriava le narici, la faceva sentire come se fosse stretta fra le sue braccia ogni notte. Aveva anche raccattato un paio di pantaloni per non sentire troppo freddo durante le notti autonnali.

Era uscita dal bagno rigenerata, ma con lo stesso presentimento. Si era infilata a letto solo alla mezzanotte anche se il giorno dopo sarebbe dovuta andare a lavoro, ma non riusciva proprio a prendere sonno.

Neanche la camicia l'aiutava, ci voleva la sua presenza, ma in quel momento era fuori discussione, il loro rapporto era un po' in stallo. Avevano fatto pace, stavano bene insieme, ma era come se qualcosa li portasse sempre a dividerli e a separarli. Non sapeva se poteva ancora andare avanti così.

Amava Claudio in tutto, ma se avesse dovuto soffrire così tanto ne sarebbe valsa veramente la pena? Valeva la pena continuare a fare i clandestini e trattarsi come se niente fosse?

Non voleva di certo appendere i manifesti, ma provare ad avere una relazione più stabile o semplicemente una in cui ci si parla a vicenda senza paura. Non voleva sentirsi dire parole sdolcinate, voleva sapere i suoi pensieri e se c'era qualcosa che lo turbava.

Odiava il fatto di essere stata esclusa da i suoi pensieri dopo il ferimento di Calligaris. Lui poteva parlargliene al posto di chiudersi in sé stesso e forse lo aveva capito anche lui.

La sua più grande paura era quella che lui non potesse fidarsi di lei. Voleva essere una compagna per Claudio, non un'allieva qualsiasi, voleva essere la persona da cui andare quando non si sentiva bene e alla quale confidarsi. Non un peso da scaricare.

Continuava a muoversi nel letto, respirava male e perciò si mise a sedere. Si girò fissando la radiosveglia: aveva passato due ore a rigirarsi nel lenzuolo e guardare l'intonaco bianco del soffitto. Tanto valeva alzarsi.

Si recò in cucina in cerca di qualcosa di fresco, ma l'unica cosa che trovò era il thè verde alla menta di Cordelia. Una brodaglia biologica delle sue, consigliata da Nina e dall'erboristeria sotto casa, in pratica: sapeva di prato. 

Credeva di avere la febbre, ogni momento che passava sentiva il calore pervaderla, seguito subito dopo da brividi sempre più ravvicinati.

Si ritrascinò in camera mettendosi seduta con le gambe sotto le coperte. Sul comodino non aveva molto oltre l'abat jour. Un libro di medicina che si riprometteva di sfogliare ogni sera, ma puntualmente non faceva mai, la sveglia, una matita e un libro di poesie. Non era un libro qualsiasi, ma: 'Poesie d'amore e libertà' di Jaques Prévert.

L'allieva- One Shots 🤍Where stories live. Discover now