L'odore del sesso

2.2K 90 18
                                    


In radio passavano canzoni di vecchi autori e Nina Simone sembrava essere la più gettonata. Il caldo esplodeva dai finestrini spalancati, nonostante fosse sera. La SLK viaggiava veloce alle porte di Roma dopo molte ore di viaggio.

Quella mattina c'erano state le ultime relazioni che si erano concluse in un paio di ore. Claudio aveva raramente rivolto la parola ad Alice dopo il loro risveglio. Era ferito e deluso, si era sentito rifiutato, forse per la prima volta nella sua vita.

Quella di portarla a letto per lui doveva essere uno sfizio, un passatempo come gli altri, finché al suo risveglio capì che quella voglia di averla fra le braccia non sarebbe finita molto presto. Era diventato piano piano un bisogno quello di averla accanto. Non sapeva ancora dare un nome a quella sottospecie di infatuazione, sapeva solo che era fuori dal suo controllo, fuori dalla sua precisione e dalla sua perfezione. Lei era fuori quell'ideale di donna in carriera con cui era solito accompagnarsi. Lei era lei. Pasticciona e ficcanaso, ma incredibilmente dolce e tenera. Era timida, non sapeva come prendere i complimenti, ma per un assurdo motivo riusciva a tenergli testa.

Lui teneva le mani strette sul volante mentre l'aria dai finestrini scompigliava i capelli di Alice perciò li chiuse per poter lasciare spazio all'aria condizionata molto più piacevole.

I suoi pensieri viaggiavano veloci nelle complicate e lastricate strade della sua mente. Pensava che gli avrebbe fatto piacere guardarla mentre girava per l'istituto immaginando il suo corpo nudo e completamente in balia dei suoi gesti. Immaginava le sue carezze e i respiri affannati. Immaginava che fosse finalmente sua. Immaginava anche che una volta finito di lavorare avrebbe potuto stringerla di nuovo a lui senza la paura che avrebbe potuto farlo qualcun'altro al posto suo. Ma non era ancora così.

La radio continuava con il suo programma retrò, facendo passare delle canzoni popolari per decennio. passava di tutto: dai Muse ai Queen, passando per i Nirvana e svariati cantanti italiani. Lo speaker annunciava svariate canzoni una più vecchia dell'altra.

Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose

Si fa un po' meno presto a convincersi che sia così

Era partita una canzone che Alice aveva sentito da bambina esi era subito resa conto che quella canzone parlava esattamente di quel maledetto fine settimana. Forse anche Claudio aveva capito, ma non lo dava di certo a vedere, lui godeva dell'imbarazzo della ragazza. 

Lei si sentiva a disagio da quella stessa mattina, da quando si era trovata nuda fra le braccia del suo capo. Di certo la musica non aiutava. Lui sembrava conoscere la canzone, picchiettava ritmicamente le dita sul volante, forse per alleviare quella tensione sempre più presente nell'abitacolo.

Io non so se è proprio amore

Faccio ancora confusione

So che sei la più brava a non andarsene via

Alice era inquieta, in uno stato di visibile ansia. Tartassava le mani senza riuscire a tenerle ferme, portava le unghie alle labbra, cercando di scaricare lo stress.

Poi calore. Sentì una mano di Claudio posarsi sulla sua coscia. Un gesto delicato, senza doppi fini, piazzato lì solo per tranquillizzarla. Invece lei si sentiva andare a fuoco.

Forse ti ricordi

Ero roba tua

Non va più via l'odore del sesso

Che hai addosso

Decise di assecondare quel suo strano tentativo per tranquillizzarla. Posò la mano su quella di Claudio stringendola con delicatezza. Gli aveva sorriso, per la prima volta nella giornata. Lui rispostò la mano per cambiare marcia e lei sentì il vuoto. La sua mancanza.

Dal volto di Claudio sembrava essere scomparso tutta quella rabbia e quel rimorso che lo aveva animato per la maggior parte della giornata.

Si attacca qui all'amore che posso

Che io posso

Aveva accostato velocemente in un'area di parcheggio lasciando la macchina accesa. Alice si era girata verso il finestrino: Roma di notte era meravigliosa. Claudio girò lentamente il volto, guardandola intensamente. Lei deglutì vistosamente, celando male la sua paura. La paura di ricadere fra le sue braccia.

Si sentiva incredibilmente in colpa per ciò che aveva fatto al suo fidanzato eppure quel bellissimo errore se lo era già perdonato da un bel pezzo. Lo voleva, eccome se lo voleva.

Forse lo desiderava dalla prima volta in cui il suo sguardo ha incontrato quello di quel medico un po' burbero e scontroso.

Lui le guardava le labbra per poi passare a gli occhi seguendo un ritmo tutto suo.

Si era avvicinato lentamente cercando di cogliere un suo segno di cedimento.

E ci siamo mischiati la pelle

Le anime, le ossa

Ed appena finito ognuno ha ripreso le sue

La mano di Claudio era finita dietro la nuca di Alice cercando di avvicinarla il più possibile. Le loro labbra premevano una contro l'altra cercandosi con le lingue che si rincorrevano. Lui le accarezzò dolcemente la guancia come per poter sentire la sua presenza.

Tu che dentro sei perfetta

Mentre io mi vado stretto

Tu che sei più brava a rimanere mania

Forse ti ricordi sono roba tua

Aveva scoperto la sua spalla dal giacchetto che indossava. Lasciava baci sulla pelle libera da qualsiasi tipo di tessuto. Erano baci roventi che non premettevano nulla di buono, le mani s'infilavano sotto la maglia per avvicinarla meglio per quanto fosse possibile.

Lei era estasiata.

Non va più via l'odore del sesso

Che hai addosso

Si attacca qui all'amore che posso

Che io posso

I vestiti cominciavano a scomparire a fatica dai loro corpi, si ammucchiavano sui tappetini dell'auto mentre Roma splendeva all'orizzonte.

Era una cosa nuova. Era complicato rimanere in uno spazio così piccolo in due, ma a loro andava bene stare attaccati.

Claudio si era ritrovato di nuovo Alice nuda fra le sue braccia.

Ormai era certo. Quel sentimento per lei non sarebbe finito tanto facilmente.

Non era solo sesso. Forse non lo era mai stato.

Non va più via l'odore del sesso

Che hai addosso

Si attacca qui all'amore che posso

Che io posso

Non va più via davvero non va più via nemmeno se

Non va più via

Alice pensò che forse era vero. Si appartenevano.

Era bastata una sola canzone per far ritornare tutto al proprio posto.

L'allieva- One Shots 🤍Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz