Scappare da questo mondo, e magari, morire.

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Percorro il corridoio sola nel freddo. Ho paura.

- Shania devi solo uccidere le persone con il segno sette che vogliono uccidere te, un gioco da ragazzi. - mi incito sottovoce non credendo ad un'unica parola di quella frase.

- Ragazza mi sembri altamente sciocca - una voce mi deride interrompendo il silenzio.

- Non sono sciocca. Sto cercando di mantenere la calma - mi giustifico e la ragazza si fa prendere da una risata agghiacciante.

- Molto simpatica. Quando morirai mi ricorderò di te, ragazza - mi dice posandomi una mano sulla spalla. Poi rinizia a camminare, proseguendo il corridoio.

Lei è di molto odiosa, invece. Le farò vedere io, la "ragazza", di che pasta sono fatta.

Immersa nei miei pensieri, mi accorgo solo adesso di essere in mezzo alla gente alla fine di un corridoio. Di fronte abbiamo una porta di ferro. Sopra di essa è raffigurato il segno sette, con tutti gli elementi.

E poi la faccia di uno scheletro, simbolo della morte.

- Hanno preso sia me che una mia compagna di cella ma ci hanno divise - esclama una ragazza che non dimostra sedici anni.

- Sì è successa la stessa cosa a me - urla un altro.

- Anche a me -  dice qualcuno.

- Anche a me - sussurro fra le voci.

Gli sguardi si posano su di me, ed io abbasso il mio imbarazzata.

- Bhe allora ci hanno divisi in due gruppi - ragiona una nel silenzio.

Tutti annuiscono non trovando neanche la voce per parlare.

D'improvviso la porta di ferro si apre. Dei brividi mi percorrono la schiena. Gli altri iniziano ad entrare timorosi superando la porta.

La oltrepasso a passi lenti. Mi ritrovo dentro una gigantesca stanza vuota. Al centro c'è solo una torre altissima con una piattaforma come tetto bucata nel mezzo da una specie di palo appuntito.

Dalla parte opposta alla nostra, da una porta, si materializzano altre persone. E lì lo riesco a vedere, poiché due fanali gialli si puntano nei miei occhi: Derek.

- Vi piace giocare? A me sì, molto - la solita voce metallica interrompe gli schiamazzi venutisi a formare. - Siete divisi in due squadre, come vedete. Collaborando dovrete trovare un libro e portarlo lassù: sulla torre. Con il vostro elemento, arrivati là, vi farete notare e il gioco finirà.

Il libro che dovete trovare non è un semplice scritto su pagine bianche. Tenetevi bene in testa questo;
Al lume di una candela accesa
una donna legge e pensa
su una scrivania si ritrova sospesa
tra colori e parole di sofferenza.
Soltanto una cosa la farà gioire
scappare da questo mondo, e magari, morire.

Quindi al fischio d'inizio dovrete cercare in tutte le stanze aperte quel libro. Dico aperte perché molte sono chiuse. Guardatevi bene intorno e copritevi le spalle a vicenda. Altrimenti verrete uccisi. Come dicevo a me piacciono molto i giochi in cui in molti muoiono. E per questo dovrete uccidervi a vicenda. Se non lo farete vi uccideremo tutti. Quindi fatemi divertire. Voglio un bel gioco - enuncia la voce divertita.

Sbiancando in viso mi giro verso la mia squadra.

- Capito gente? Troviamo quel libro e collaboriamo se non vogliamo morire! - urla la ragazza antipatica che avevo incontrato poco fa nel corridoio. Ecco è in squadra con me. Perfetto proprio.

Il fischio d'inizio ci assorda. Rimango immobile presa dalla paura. Come l'ultima volta con Aidan. Solo che lui non voleva uccidermi. Qui si, è lo scopo di tutti.

Destinati per un segnoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora