Il ritorno di Axel

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Fischio d'inizio
Questa è la partita decisiva, mi guardo intorno, davanti a me sta la Epsilon plus, ovvero la squadra della Epsilon (con cui abbiamo pareggiato) potenziata. Questa è l'ultima partita che non posso giocare, il mio piede è quasi guarito e solo fasciato, ma, per precauzione, il medico non mi fa muovere dalla panchina.

I miei compagni iniziano a correre per prendere la palla ma la Epsilon Plus... aspetta i giocatori della Epsilon Plus sono... COMPLETAMENTE FERMI? Non reagiscono agli attacchi della Raimon. Shawn avanza velocemente per tirare, sicuro di se, avendo come ostacolo solo il portiere.

<<TORMENTA GLACIALE>>

Paaam! Parata? Non ci credo! Il portiere ha parato il tiro di Shawn con una sola mano! Eppure l'ultima volta grazie alla tormenta glaciale abbiamo vinto...
La partita continua, gli alieni iniziano a fare sul serio e ci tengono testa. Siamo messi male.

Il primo tempo si conclude.

Sono tutti travolti, stanchissimi, privi di forze. Mark si regge in piedi a stento e Todd ancora peggio. Non riusciremo mai a vincere in questo modo! Vorrei entrare in campo seriamente, voglio riuscire a dare tutta me stessa come i miei compagni per vincere la partita, non posso più restare a guardare.
<<Allenatrice mi faccia entrare!>> mi alzo dalla panchina implorando l'allenatrice di farmi entrare, <<Ayumu non puoi! Le tue condizioni peggioreranno!>> mi dice Jude.

<<Jude ha ragione, non puoi entrare, saresti completamente inutile>> fa impassibile la Shiller.

Io abbasso lo sguardo stringendo i pugni. Aiden mi poggia una mano sulla spalla <<hanno ragione Ayumu, non ti abbattere>> dice per poi rientrare in campo dopo il fischio dell'arbitro.

La partita ricomincia, gli alieni sono in netto vantaggio e la Raimon è nuovamente priva di forza, la Epsilon cerca solo di sfinire Mark senza nemmeno provare più a tirare in porta.
Quando ormai sono tutti a terra, compreso Mark, un sorriso mi illumina il volto. Eccolo lì. Capelli biondi avorio, occhi color nocciola che con uno sguardo possono levarti le parole dalla bocca in un secondo. Le mani nelle tasche della felpa arancione.
<<AXEL!>> urla Mark seguito da tutti i giocatori. Axel entra, in tutto il suo stile, in campo lanciando uno sguardo assassino agli avversari.

<<fa niente, non sarà certo un giocatore a cambiare le sorti della partita>> fa Dvalin ghignando.

Vedremo... i giocatori iniziano a rincorrere la palla con più forza di volontà passandola ad Axel. Un goal dopo l'altro la Raimon passa in vantaggio.

Fischio fine partita

ABBIAMO VINTO! Ce l'abbiamo fatta! Un'enorme luce si fa spazio sul campo e ne compare Xene con Claude.
<<avete fallito!>> inizia Xene <<siete degli incapaci e ora ne pagherete le conseguenze>> fa Torch, Dvalin prega che non gli sia fatto nulla ma, viene trasportato via dalla luce insieme alla sua squadra e Torch, poi li seguono un paio di occhi smeraldo, fissi su di me e un lieve sorriso.

Circondiamo tutti Axel felici che sia tornato in squadra.
Io lo abbraccio e lui ricambia con il sorriso sulle labbra, infine mi congratulo con Mark ed il resto della squadra per la vittoria ottenuta, e abbraccio i miei fratelli <<siete stati grandi, d'ora in poi posso tornare a giocare con voi!>> dico con la voce soffocata dalle magliette color giallo. Loro sorridono felici.

La stessa sera, dopo cena, ci dirigiamo al pullman per dormire o meglio, i ragazzi nel pullman, e le ragazze nella tenda color rosa portatile di Nelly. Non riuscendo a dormire mi alzo dal letto avviandomi fuori dalla tenda sentendo però, prima di uscire, una mano che mi tiene ferma per la maglia.

<<dove vai?>> fa Victoria stropicciandosi gli occhi, <<scusa non volevo svegliarti, vado un po' qui fuori perchè non riesco a dormire>> lei inclina la testa mezza addormentata per poi annuire frettolosamente crollando al suolo stanca.

Esco completamente dalla tenda ridacchiando per la reazione di Victoria per dirigermi, come mio solito, sul tetto del pullmino e guardare le stelle. Mi sdraio a pancia in su con le mani dietro la nuca, notando il lieve venticello freddo sulla pelle color latte. Ho i brividi. Forse se mi sciolgo i capelli dalla lunga treccia avrò un pò di calore? Prima di sfilare l'elastico nero sento una voce
<<Hey>> mi giro verso la direzione della voce e, non trovando nessuno, penso sia la mia immaginazione, ma quando mi giro nuovamente trovo i suoi occhi scrutarmi. Cosa ci fa qui?

Vestito con il suo solito giubbino arancione, mi sorride. Abbastanza scioccata dalla sua presenta rimango per un pó in silenzio. Perché é qui?
<<perché sei qui?>> chiedo alzandomi a sedere e tenendomi con le mani. <<per vederti>> risponde semplicemente, <<non avevi detto che ti dovevo stare lontana? Che non mi amavi più?>> domando ancora più stranita di prima.

Lui si ritrae e diventa serio <<i-io voglio chiarirmi con te...>> inizia leggermente rosso in viso, lo incito a continuare con uno sguardo, lui sospira <<io non ce la faccio! Non ce la faccio più a starti lontano!>> continua alzando la voce <<era tutta una bugia un mucchio di bugie io -si ferma qualche secondo- non ti ho mai dimenticata, ti sono sempre stato accanto!>> ora sono veramente confusa <<io non capisco..>> inizio a parlare ma mi blocca <<IO TI AMO -urla- mi sono separato da te solo perché avevo paura che ti succedesse qualcosa, che ti cacciassero dalla squadra a cui tanto tieni stando vicino ad un tuo avversario! E soprattutto che quando avresti scoperto che ero dalla parte degli alieni mi avresti abbandonato! Ma non ce la faccio! Io non posso starti lontano! Mi hai fottutamente cambiato e io non posso farci niente, questa è la verità!>> mi guarda timoroso di una mia reazione negativa ma io sorrido semplicemente.

<<grazie>> gli dico semplicemente, lui mi guarda confuso <<grazie di aver cercato di proteggermi, io sono così stupida da non averlo capito prima, grazie di avermi aiutato in tutte le situazioni difficili, ma soprattutto grazie di essere tornato da me, sono stata male ma ora che so la verità sto molto meglio. Non so come tu abbia fatto a pensare anche solo per un secondo che ti avrei abbandonato ma sappi che non lo farò mai!>> concludo il mio discorso mordendomi il labbro inferiore aspettandomi una reazione da parte sua. Poi, succede tutto in un secondo, lui sorride improvvisamente e si fionda sulle mie labbra mettendosi a cavalcioni su di me senza darmi il tempo di reagire.

Si stacca per mancanza di fiato ma rimane a cavalcioni su di me, che sono completamente rossa in viso. <<devi avere freddo>> dice improvvisamente si leva il giubbino arancio e me lo poggia sul busto, io rido leggermente per poi alzarmi e sedermi sulle sue gambe chiudendo gli occhi.

Ora sto meglio.

Your eyes... -Xavier Foster-Where stories live. Discover now