"Piccola..."

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Mi sento scuotere ed apro gli occhi. È Victoria. <<mmmh.... Che vuoi?>> chiedo assonnata.
Lei mi guarda e sorride.
<<finalmente sveglia! Sai, mentre dormivi abbiamo dato un passaggio ad un ragazzo, era in mezzo alla tempesta.>> dice tranquillamente.
<<cosa? Davvero? Tutto solo in una tempesta? Quanti anni aveva?>> chiedo.
<<più o meno la nostra età>> dice Victoria.
<<ah, state parlando del ragazzo di poco fa? Mi è sembrato simpatico! Per non parlare della sua esclamazione "come un bel tiro di collo pieno, vale a dire sempre dritto" la utilizzerò sicuramente>> dice Mark affacciandosi sui nostri sedili.
Io lo guardo confusa.
<<lascialo stare fa confusione ad esprimersi>> dice Nathan, facendo scatenare una fragorosa risata all'interno del pullman da parte di tutta la squadra, a parte da Mark che se ne sta con il broncio.
<<comunque ci eravamo anche fermati e ritrovati faccia a faccia con un orso enorme, e lui, non so come, è riuscito a cacciare l'orso e a farci ripartire. Tipo misterioso>> continua Victoria.
Io la guardo impaurita.
<<U-un o-orso?!? E io non mi sono svegliata?>> dico spaventata.
Lei ride.
<<ora che ci penso vi somigliavate un pó... In più quando ti ha vista è rimasto un pó stordito ma poi si è ripreso>> dice pensandoci su.

Arriviamo, finalmente, all'Alphine. Io non me la sento di conoscere questo Frost, sostituto di Axel, così me ne vado a fare un giro.
<<io vado a farmi un giro>> dico scocciata. <<ma ora andiamo a conoscere Shawn>> mi dice Celia.
Io la guardo male.
<<non mi interessa più di tanto, torneró far poco>> dico in tono freddo e mi allontano.

I miei piedi affondano nella neve e il vento freddo mi fa rabbrividire, dopo qualche minuto di cammino inizio a sentire davvero troppo freddo. Le gambe non mi reggono più e cado sulla neve gelida. La testa mi gira e sento che sto per perdere i sensi. Non sento più il mio corpo e sono ancora più pallida del solito. Lentamente chiudo gli occhi per poi cercare di riaprili vedendo una figura, sfocata, venire verso di me correndo. Non ce la faccio. Chiudo gli occhi.

<<ahia>> dico con voce dolorante.
La testa mi gira e mi fa male. Apro gli occhi lentamente e mi rendo conto di essere avvolta in una coperta.
Una distesa di neve è attorno a me e sono appoggiata al tronco di una albero.
La vista è ancora sfocata.
Qualcuno è accanto a me, che mi abbraccia e, sentita la mia voce, si gira verso di me e si avvicina.
Non riesco a distinguere i lineamenti del viso.
La persona fa toccare le nostre labbra e sposta la mano destra sulla mia guancia.
Caldo, non più freddo.
Quelle labbra. Ricambio subito il bacio, socchiudendo la bocca per far incontrare le nostre lingue.
Il suo sapore. Mi fa impazzire. Il suo profumo. Le sue labbra.
"Chi poteva essere se non lui?"
Mi stacco dal bacio. Xene é davanti a me, che sorride. Si avvicina di nuovo e, per la seconda volta, azzera le distanze fra di noi. Si stacca leggermente e si avvicina al mio orecchio per poi sussurrarmi un: <<mi hai fatto preoccupare, piccola>>.
A quel soprannome avvampo. Xene mi mordicchia il lobo dell'orecchio per poi darmi un altro bacio.
<<piccola tu sei pazza>> dice staccandosi.
<<mi hai fatto preoccupare, non puoi capire quanto! Perchè ti sei allontanata? Fa così freddo qui fuori>> dice con tono dolce.
<<i-io... Ho avuto dei problemi e... me ne sono andata, per fare un giro>> dico con lo sguardo basso.
Lui non mi dice niente, mi da un leggero bacio sulle labbra.

Amo le sue labbra.
<<mi sono mancate le tue labbra...>> io sorrido.
Mi accoccolo a lui e poggio la testa sul suo petto.
Tin tin.
<<il cellulare Ayumu>> mi avverte il rosso.
Io mi allontano da lui a malavoglia.
Un messaggio da Jude:
Dove sei? Torna siamo tutti preoccupatissimi
Xene si avvicina e legge il messaggio. <<devi già andare?>> mi chiede con il broncio.
Io lo guardo e poi sorrido.
<<si... Perchè non vieni con me? E perchè appari sempre all'improvviso? Ti prego spiegami!>> dico io, tutto d'un tratto seria.
Lui mi guarda abbozzando un sorriso triste.
<<vorrei, ma non posso mi dispiace tanto piccola>> sospira e si alza.
Io lo copio.
<<devo andare>> dico delusa.
"Che significa non posso? Forse non tiene a me come pensavo" abbasso lo sguardo dispiaciuta al pensiero.
<<Hey hey hey hey, non puoi stare così, mi fai rattristire ancora di più>> dice alzandomi il mento con due dita.
Io lo guardo con le lacrime agli occhi.
Lui mi stringe forte a sè.
"Ci tiene a me" mi asciugo le lacrime sulla sua maglietta.
<<allora ciao>> dico e mi allontano.
Lui mi prende un polso mi gira e mi bacia di scatto.
<<ciao>> mi sussurra a qualche centimetro dalle mie labbra, io sorrido e percorro la strada al contrario, per tornare dalla squadra.
"Piccola" al solo pensiero, sorrido.

Your eyes... -Xavier Foster-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora