La nuova scuola

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AYUMU
La ragazza attraversa correndo la strada prima dei genitori e del fratello.
Il ragazzo posa lo sguardo sulla strada su cui si trova la sorella.
Poi inizia a correre verso la sorella seguito dai genitori e, a metà del percorso, la raggiunge. Succede tutto in un attimo.
Un camion a tutta velocità si fa largo fra le auto investendo i due ragazzi e i genitori.
Sangue, solo sangue, poi buio.

<<AAAAAAAAAAAAH>> urlo.
Il solito incubo, sempre il solito fottutissimo incubo.
La porta si apre.
<<Amore mio tutto bene?>> dice mia madre preoccupata.
<<no>> rispondo io. Mia madre mi guarda ancora più preoccupata.
Piango.
Piango per mio fratello.
Piango per mia madre.
Piango per mio padre.
Piango per la mia vita, rovinata.
<<buonanotte>> dico io, cercando di fare uscire mia madre e di farle capire che voglio stare sola.
Lei non mi puó aiutare, non è lei quella che ha perso tutto e che è stata in coma per due anni non è lei quella che è stata adottata da una nuova famiglia.
<<ma.... Amore io...>>
<<VATTENEEE>> urlo io sempre con le lacrime agli occhi.
La mamma si alza senza dire una parola fino alla soglia della porta.
<<so che io non posso capirti, e so che tu non vuoi essere capita, ma io sto cercando solo di fare del mio meglio per donarti una vita migliore di quella del tuo passato.... Mi dispiace.... Tanto.... Ma io non ci posso fare niente se non ti fai aiutare..>> dice fra i singhiozzi.
Io non faccio una piega, sto zitta.
<<buonanotte>> dice e esce chiudendosi la porta alle spalle.
"Forse sto sbagliando, forse non dovrei comportarmi così, ma è più forte di me" penso prima di addormentarmi di nuovo.

Il giorno seguente mi sveglio per andare a scuola, odio quella scuola, non ho amici, i professori mi odiano.
Ho pregato mia madre di cambiare scuola tante volte ma lei mi ha sempre detto che è la migliore del nostro quartiere.
Ora vivo a Tokyo.
La mia famiglia adottiva è di Tokyo.
Ho fatto delle ricerche sull' ospedale dove sono stati portati mio fratello e i miei genitori, è vicino casa mia, ma non ho mai avuto il coraggio di entrarci anche solo per accertamenti o per darci un'occhiata.
Scendo le scale di casa e saluto i miei genitori.
<<giorno anche a te e, buon compleanno tesoro>> dice mio padre.
Io sussulto.
<<B-buon c-compleanno?>> dico incredula.
<<ma certo amore ti sei dimenticata? Oggi è il tuo compleanno>> esclama mia madre felice.
<<e ti abbiamo fatto un bel regalo -continua mia madre- abbiamo deciso di cambiarti scuola, con qualche sforzo in più riusciremo a portarti alla Raimon Junior High>>
I miei occhi si illuminano <<SIIIIIII SI SÌ SÌ GRAZIEE>> esclamo entusiasta saltando addosso ai miei genitori.
<<inizi oggi>> dice mio padre sorridendo.

Mi cambio con la nuova divisa datomi da mio padre.
"Che bello! Nuova scuola, nuove amicizie, nuovi professori" penso io.
<<siamo pronti?>> dice mio padre vedendomi scendere le scale.
Io annuisco felice.

Arriviamo a scuola. È enorme.
<<dobbiamo andare nell'ufficio del preside a completare l'iscrizione, tu intanto vuoi farti un giro?>> chiede la mamma. <<si va bene>> dico io in risposta. Mi incammino fino al campo di calcio della scuola, io amo giocare, me lo ha insegnato mio fratello.
Il campo è deserto, no, anzi, c'è un ragazzo con il pallone sotto il piede fermo a fissare la porta. Scendo sul campo.
<<emh, ciao>> dico al ragazzo. Ha i capelli rossi e gli occhi smeraldo, la pelle chiarissima e la statura alta e robusta.
<<ciao>> risponde lui. La sua voce è calda, mi dà un senso di tranquillità.
<<giochi a calcio?>> gli chiedo. <<si, tu?>> io annuisco.
<<ti va di fare qualche tiro?>> mi chiede. Io annuisco di nuovo.
Ci mettiamo in posizione e lui si prepara al tiro.
<<METEORA DIROMPENTE>> urla saltando in aria. Il tiro è fortissimo e la palla si insacca in rete con estrema facilità. Io ho un espressione sorpresa in volto. "Bene adesso faró la tecnica di mio fratello" penso.
<<TORMENTA GLACIALEE>> urlo tirando in porta con tutta la forza che ho. Il tiro lascia una scia ghiacciata dietro di se fino alla porta, dove entra.
<<fenomenale!>> dice il rosso.
<<anche tu!>> rispondo io.
<<a proposito qual'è il tuo nome?>> chiedo. <<io sono Ayumu>> continuo.
<<io sono Xene>> sorride e si volta incamminandosi fuori dal campo fino a scomparire.

Your eyes... -Xavier Foster-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora