Dolore lancinante

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La ragazza si avvicina sempre di più, la figura è sempre sfocata. Sempre più vicina, fino a che non riesco a vedere il suo viso.
Ha la pelle chiara, gli occhi azzurri. I capelli sono dello stesso colore degli occhi, peró, con due ciocche bianche. (Chi sarà mai? Ahahah per vostra sfortuna... Credo abbiate capito!)
Non l'ho mai vista... Le sue labbra si muovono... Sta parlando. La bocca si spalanca, sta urlando.
Non percepisco il suono finchè non è davanti al mio corpo, a pochi centimetri, mi lancia un'occhiata, poi rialza lo sguardo. Continua ad urlare senza badare a me. Inizio a sentire:
<<X...>> poi ancora di più <<Xeee>> e infine capisco che sta urlando il suo nome... Lo conosce?
<<XEEENEE>> urla ancora.
Poi continua a correre, senza fermarsi ad aiutarmi, mi sorpassa, come se nulla fosse. Sorpassa il mio corpo disteso con la caviglia e le labbra viola, la pelle pallida, anche più del solito. La neve è troppo fredda. Non sento più il mio corpo, sono congelata. Riesco a percepire l'ultimo urlo della ragazza e, non faccio in tempo a spalancare gli occhi, che quest'ultimi si chiudono.

<<XEEENEE AMOREEE>>.





Cerco di svegliarmi, di muovermi, di sentirmi viva, di nuovo, come una volta.
È successo tutto in un attimo, la strada, il camion, il sangue.
Il corpo di mio fratello e dei miei genitori stesi a terra.
Poi buio.
E mai più la luce.
Da quel momento non ho più aperto gli occhi, e ora sto cercando di riaprirli.
Non so da quanto sono qui, non so dove di preciso, ma qui, distesa.
Riprovo ad aprire gli occhi.
"Ce la puoi fare Ayumu"
Penso, mi incoraggio mentalmente.
E finalmente ci riesco.
Apro le palpebre ma le richiudo subito.
Troppa luce, vedo tutto sfocato.
Dopo vari tentativi riesco a tenere aperti i miei occhi e a vedere la luce.

Spalanco gli occhi al ricordo del risveglio dal mio sonno durato due lunghissimi anni.
Ricordo le bellissime emozioni al mio risveglio e il mondo che mi crolla addosso poco dopo, la notizia dei miei genitori e di mio fratello, morti. Ma ora so che mio fratello è vivo! E anche il suo gemello! Devo tornare da loro, non posso rimanere qui distesa.
La luce mi acceca.
Sono ancora nel bosco, sulla neve.
Una fitta di dolore lancinante. La caviglia, ancora più gonfia.
<<ca...z...zo>> sussurro con voce flebile fra me e me.
Mi alzo a sedere lentamente, per poi portami una mano sulla caviglia che ora sembra un cuscino per quanto è gonfia.
Poggio l'altra mano accanto al mio fianco sulla neve, ma qualcosa mi punge il palmo. <<aho>> sussurro.
La punta di un bastone esce dalla neve, lo dissotterro e lo uso come appoggio per alzarmi.
Inizio a camminare lentamente spostando il mio peso sulla caviglia sana e usando il bastone come una specie di stampella.
Piano piano, a piccoli passi, la raggiungo: la porta della scuola.
Inizio a zoppicare più velocemente per poi appoggiarmi di peso alla maniglia e abbassarla.
Una sagoma si trova all'ingresso e, senza nemmeno degnarla di uno sguardo, mi butto alla sua vita, per tenermi in equilibrio.
Le forze si stanno esaurendo, ma ora sono veramente salva e mi sento più tranquilla.
La persona parla:
<<Ayumu, oh mio dio sei tu?>> la voce è femminile, la conosco è...
<<M-May-Maya...>> sussurro.
La ragazza dai capelli verdi e gli occhi gialli mi guarda preoccupata.
<<Ayumu allora sei tu! Santo dio come cavolo hai fatto a conciarti così? Riesci a camminare?>> io nego lentamente.
Maya è la ragazza che ho incontrato all'Alphine il primo giorno. Al nostro incontro ero molto arrabbiata per il rimpiazzo di Axel e non riuscivo ad accettare l'idea che un'altra potesse prendere il suo posto... Finchè non scoprii che era mio fratello. Ora capisco che lei, a primo impatto, è una ragazza gentile e ora si sta preoccupando per me, al contrario della sconosciuta che mi ha sorpassata e che correva urlando il suo nome... Al ricordo inizio a piangere involontariamente e silenziosamente
"Lo ha chiamato amore ... Per caso mentre stava con me mi tradiva? Io non capisco... Come ha potuto? Prima mi lascia senza un motivo logico e poi scopro che mi tradiva? Come ho fatto a fidarmi di lui? Come? Dopotutto era uno sconosciuto... Mi sono lasciata trasportare... Io... Non so... Sono stata una stupida come ho fatto a farmi trattare così?" Penso.
Stringo la vita di Maya.
<<YUUICHII YUIIICHIII>> inizia ad urlare. <<c-chi è?>> <<è un uomo Che lavora qui da molto tempo... E lui ti porterà in ospedale quindi non preoccuparti>> dice tenendomi stretta per non farmi cadere. <<okey>> sussurro ormai quasi senza voce.

Siamo in viaggio per andare in ospedale. Mi sta accompagnando Yuichi un uomo anziano, molto gentile e allegro, dai capelli bianchi e di statura media. Accanto a me c'è Maya che mi ha fatto poggiare la testa sulle sue gambe, me la sta accarezzando, cercando di calmarmi e di alleviarmi il dolore, e sta funzionando, anche se sono comunque totalmente incapace di parlare o di muovermi, mi fa male tutto e sono troppo debole per fare o dire qualsiasi cosa, perció dopo qualche minuto chiudo gli occhi sussurrando il suo nome prima di vedere tutto buio.
<<Xene...>>.

Your eyes... -Xavier Foster-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora