Prologo

1K 25 1
                                    

Questa, come ogni storia nel profilo, è una fanfiction che scrissi anni fa e che ho ripubblicato in questo nuovo profilo per dare la possibilità a chi vuole di leggerla/rileggerla! Il mio profilo attuale è @ayumillu. Vi prego di avvertirmi se ci sta qualche errore (pezzi o capitoli mancanti) visto che ho copiato e incollato e provvederò a risolvere! La storia è completa, perciò vi auguro una buona lettura! :)

La mia scrittura è migliorata notevolmente dall'inizio alla fine di questa storia, quindi vi prego di non fermarvi ai primi capitoli ma di provare a dargli una possibilità.

<<Mamma adesso andiamo al cinema?>>
Domanda l'albina alla madre uscendo dal negozio.
<<se a tuo fratello va bene>>
Risponde la madre spostando lo sguardo sul figlio primogenito.
<<certo tutto per la mia sorellina>>
Dice lui con un sorriso dolce in volto.
<<grazie fratellone, e a te papà, va bene?>>
Chiede, questa volta al padre, la ragazza.
<<si Ayumu ma dobbiamo sbrigarci o il film inizierà senza di noi>>
<<ma certo!>>
Risponde la quattordicenne distrattamente.
<<ALLORA CORRIAMO SORELLINA>>
Dice il ragazzo.
<<si>>
Il ragazzo la prende per il braccio la sorella ed inizia a correre verso la strada seguito dai genitori fermandosi, poi, al semaforo rosso per i pedoni.
La luce diventa, da rossa, a verde per i pedoni e tutte le auto si fermano creando un passaggio per la famiglia.
La ragazza attraversa correndo la strada prima dei genitori e del fratello.
Il ragazzo posa lo sguardo sulla strada su cui si trova la sorella.
Poi inizia a correre verso la sorella seguito dai genitori e, a metà del percorso, la raggiunge. Succede tutto in un attimo.
Un camion a tutta velocità si fa largo fra le auto investendo i due ragazzi e i genitori.
Sangue, solo sangue, poi buio.
AYUMU
Cerco di svegliarmi, di muovermi, di sentirmi viva, di nuovo, come una volta.
È successo tutto in un attimo, la strada, il camion, il sangue.
Il corpo di mio fratello e dei miei genitori stesi a terra.
Poi buio.
E mai più la luce.
Da quel momento non ho più aperto gli occhi, e ora sto cercando di riaprirli.
Non so da quanto sono qui, non so dove di preciso, ma qui, distesa.
Riprovo ad aprire gli occhi.
"Ce la puoi fare Ayumu"
Penso, mi incoraggiò mentalmente.
E finalmente ci riesco.
Apro le palpebre ma le richiudo subito.
Troppa luce, vedo tutto sfocato.
Dopo vari tentativi riesco a tenere aperti i miei occhi e a vedere la luce.
È stupendo.
Sento il rumore dei vari macchinari in questa stanza.
Bip bip.
Poi sento delle goccie che vengono dalla flebo.
Mi sento di nuovo viva.
Sono di nuovo viva.
Un uomo su una quarantina d'anni con un camice bianco lungo fino alle ginocchia.
Ha un cartellino poggiato sulla spalla sinistra: Foster c'è scritto.
<<ben svegliata cara>>
Dice con sguardo dolce.
<<che mi è successo? Dov'è mio fratello? Dove sono? I miei genitori come stanno? Da quant'è che sono qui?>>
Dico ormai piangendo.
<<piccola non preoccuparti ora risponderó a tutte le tue domande -abbassa lo sguardo- mi spiace dirtelo ma sei in ospedale e oggi ti sei svegliata da una coma durata due anni>>
Spalanco gli occhi ormai bagnati da altre lacrime.
<<dov'è mio fratello?>>
Dico fra i singhiozzi.
Il dottore non alza lo sguardo.
<<lui e i tuoi genitori sono rimasti gravemente feriti, sono stati trasferiti in un ospedale di Tokyo più specializzato, ci hanno detto dall'ospedale di Tokyo, peró, che non sono sopravvissuti>>
<<non sono sopravvissuti?>>
Dico fra i singhiozzi.
Il dottore nega con la testa ed esce dalla stanza.
<<NOOOOO>>
Urlo in preda alla disperazione, lacrime amare scendono sul mio viso e non si fermano.
Perchè a loro? Perchè a lui? Perchè a me? Queste sono domande a cui non daró mai una risposta.
Dopo un paio d'ore entra di nuovo il Dottor Foster.
<<come va?>>
Mi chiede speranzoso di una risposta positiva.
<<una merda>>
Rispondo con il viso fra le ginocchia che abbraccio con le braccia.
<<ora dove andró? Cosa faró senza la mia famiglia? Dimmelo ti prego>>
Dico io ancora con la testa fra le ginocchia.
<<verrai adottata dalla famiglia Ioshida>>
<<certo, capisco>>
Non dico nient'altro.
Il dottore esce dalla stanza.
Sono sola ormai.

Your eyes... -Xavier Foster-Where stories live. Discover now