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'You've got me nervous to speak
So I just won't say anything at all
I've got an urge to release
And you keep tellin' me to hold on
You've got me nervous to move
So I just won't give anything to you
You got me turnin' all around to be who you need me to'

~

▪︎Gulf▪︎

L'aria condizionata di quell'auto venne brucamente a contatto col mio corpo, così come la musica nei miei timpani già piuttosto deboli a causa dei suoni stentorei uditi fino a qualche ora prima.

Era strano.
Avrei già dovuto essermene abituato ormai, eppure ero sempre lì a lamentarmene.
Essendo un ragazzo piuttosto tranquillo, il soqquadro generale non mi ha mai reso particolarmente entusiasta.
Apprezzavo i suoni dolci, quelli capaci di rilassare completamente il mio corpo e il mio animo inquieto; anche se, pensandoci bene, queste potrebbero risultare parole uscite fuori dalla bocca di un poeta fallito.

Il mio cervello in quel momento era infestato di pensieri, pensieri che non fecero altro che causarmi un leggero mal di testa e, come se non bastasse, anche mal di denti.
Ormai per abitudine non ci davo neanche peso. Avere un'igiene orale perfetta era uno dei prezzi da pagare per aver intrapreso una carriera in cui l'estetica è di vitale importanza.
Sospirai e cercai di poggiare più comodamente la schiena sul sedile, per chiudere successivamente gli occhi e lasciare che le preoccupazioni e i dolori sparissero per qualche minuto. Avevo bisogno di riposare un po'.

Appena fui circondato dal buio, il mio cervello reagì istintivamente e mi teletrasportò nei meandri più profondi di me stesso.
Tuttavia, in quel "viaggio" interiore, fu inevitabile scontrarmi con lui, che come a suo solito mi rivolse uno di quei suoi sorrisi audaci e accecanti.
Le riprese erano cominciate da più di qualche mese ormai.
"Tharntype" stava raggiungendo un numero di spettatori che neanche nei miei sogni avrei mai potuto immaginarmeli.
La soddisfazione straripava in me da tutti i pori in quei giorni.
Vivere in quell'ambiente che per molto tempo mi era stato così ignoto, aveva migliorato sotto ogni aspetto le mie capacità attoriali, ma soprattutto, avevo avuto modo di conoscere persone meravigliose.

Già.
P'Mew è stato senz'altro una ventata d'aria fresca nei miei giorni caldi e monotoni.
Le sua personalità spiccante, i suoi modi cavallereschi e sì, anche il suo aspetto, avevano già "traslocato" nei miei pensieri e non avevano alcuna intenzione di sparire.
Perdersi in quelle sue iridi scure era senza ombra di dubbio una condanna per chiunque avesse mai avuto a che fare con lui almeno una volta nella vita.
Erano capaci di farti perdere la cognizione del tempo, o peggio, il senno.
Sopravvivere ad essi credo sia stata una delle imprese più ardue a cui io sia mai andato incontro.
La cosa peggiore, era il fatto che tutto ciò stesse andando ancora avanti senza alcun freno.
Anche la pelle d'oca che in quel preciso istante pervase il mio corpo dalla testa ai piedi, era un qualcosa che andava avanti ormai da fin troppo tempo.

C'era qualcosa di strano però, che spesso e volentieri mi si presentava davanti agli occhi e che non potevo fare a meno di osservare.
P'Mew era un tipo piuttosto lunatico; riusciva con molta facilità a cambiare umore e questo accadeva maggiormente solo con il sottoscritto.
Non che apprezzassi tutto ciò, ma a dire il vero non ne avevo mai fatto un dramma e credo che mai ne avrei avuto intenzione.
Ritornandomi alla mente un episodio recente, accaduto proprio il giorno prima, sentii improvvisamente un brivido sulla spina dorsale e le orecchie ardere come tra mille fiamme.

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8:15 P.m.

𝐓𝐞𝐥𝐥 𝐦𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐭𝐭𝐲 𝐥𝐢𝐞𝐬 ᴹᵉʷᵍᵘˡᶠWhere stories live. Discover now