ᴹᵉʷᵍᵘˡᶠ

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'Tell me pretty lies,
Look me in the face,
Tell me that you love me
Even if it's fake"

~

▪︎Mew▪︎

Probabilmente erano trascorsi giorni, addirittura settimane che non riuscivo a dormire bene, steso sul quel mio letto che sembrava farsi ancora piú grande e vuoto ogni notte.

Era incredibile quanto il mio cervello potesse lavorare ancora più duramente durante le notti insonni, piuttosto che farlo in pieno giorno.
C'erano pensieri petulanti che non smettevano di ronzarmi attorno come zanzare in piena estate, e la cosa mi irritava da morire.
A quale scopo alludevo per ripetermi in continuazione le solite cose? Perchè sprecarmi in discorsi mentali scontati mentre avevo una carriera impegnativa da salvare e portare avanti?

Queste domande non avrebbero di certo fatto scattare qualcosa in me e migliorato la situazione in un baleno, cosa in cui a dire il vero speravo con tutto il cuore.
Quella notte accadde nuovamente; io su un letto, immerso in me stesso e sbuffando ripetutamente per la frustrazione.
Quante tisane bevvi prima di andare a dormire? Non lo ricordo neanche.
Stava di fatto che non so come, mi balenó alla testa quel pacco di sigarette celato sotto il letto da un tempo indeterminato, cosí lo ripescai e ne estrassi una dalla scatolina di carta impregnata dal forte odore di tabacco.

Avevo smesso di fumare molto tempo fa.
Beh, da solo non credo sarei riuscito a farlo. Ero consapevole del fatto che non sarei mai potuto sfuggire a quelle abitudini con le mie sole forze.
Fu lui a tirarmene fuori, anche se inconsapevolmente.
Era come se mi avesse teso una mano dall'alto, ed io dal basso non potei fare a meno di afferrargliela saldamente quasi come se la mia intera vita dipendesse da quello.
Tutto ciò fu sicuramente il mio sbaglio piú grande: reggermi a lui con un egoismo senza precedenti.

Ma cosa avrei potuto fare, se i miei occhi e la mia testa non facevano altro che proiettarmi verso di lui?
Chissà se quei miei sentimenti potevano tradursi in amore.
Forse no, ma ancora oggi so per certo che ció che ho provato era più profondo di qualunque altra cosa.
Scaricavo su di me colpe che, pensadoci bene, erano soltanto fittizie e prive di fondamenta, eppure non riuscivo a farne a meno.
Dietro a tutto quel malessere non poteva che esserci lui:
Art.

Quasi mi venne da ridere, solo pensandoci il mio corpo fremeva.
Un nome così delicato, così ipnotico, che anche sentirlo la prima volta durante i cast mi procuró un balzo al cuore.
Quando fui scelto insieme a lui come coppia secondaria in "What The Duck" fu senz'altro una delle esperienze più belle che avessi mai vissuto.
Riflettei a lungo sul fatto che ogni emozione, ogni fremito, ogni attesa, ogni dolce sorriso, erano stati vani fin dal principio.
Sembrava quasi una di quelle barzellette che non avrebbero fatto ridere nessuno.
Un idiota come me lasciatosi prendere dai fondelli da un uomo subdolo che riusciva, nonostante tutto, a farmi battere ancora il cuore.
Sarebbe stato più che meraviglioso rimandare indietro il tempo soltanto per ripetere a me stesso di non essere così possessivo e imprudente in futuro.
Eppure le cose erano andate in quel modo e non c'era proprio nulla da fare.

Fu così, che quella fu un'altra notte in bianco, passata con una sigaretta tra le dita e la vivida immagine di quel ragazzo nel mio cervello.

_

▪︎Gulf▪︎

Aprii il rubinetto del lavandino con mani tremanti e ricoperte di sudore, lasciando poi che l'acqua scorresse sopra di esse per finire successivamente sul mio volto altrettanto sudaticcio.

𝐓𝐞𝐥𝐥 𝐦𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐭𝐭𝐲 𝐥𝐢𝐞𝐬 ᴹᵉʷᵍᵘˡᶠDär berättelser lever. Upptäck nu