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"It's hard for me to communicate the thoughts that I hold
But tonight I'm gon' let you know
Let me tell the truth"

~

▪︎Mew▪︎

I giorni avvenire trascorsero fin troppo velocemente, quasi come se avessero fretta di dissolversi.
Quest'ultimi non erano di certo gli unici a voler sparire.
Se ne avessi avuta la benchè minima capacità, avrei fatto perdere le mie tracce già da tempo. Questo desiderio esordì soprattutto a causa degli avvenimenti passati, che avevano ben deciso di darmi ancora il tormento.
L'insonnia che credevo avesse smesso di far parte della mia vita, aveva ricominciato assiduamente a complicarmela.
Come se non bastasse, ci si metteva anche lo stress dovuto al lavoro.
Fu in quel preciso istante che compresi che nulla se n'era andato via per davvero.
Quell'orribile sensazione di prigionia mi rendeva ancora agonizzante e vulnerabile.
Cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto quello?
Perchè non ero abbastanza forte da poter combattere quei mostri nascosti sotto al mio letto da fin troppo tempo?

Mi sentivo un incapace, una causa persa.

Dalla tasca dei miei pantaloni continuavano a ripetersi delle vibrazioni fastidiose, provenienti dal mio cellulare.
Ormai mi ero abituato ad abbassare completamente la suoneria, non potendo sopportare anche tutti quei rumori ripetersi costantemente.
Ero sommerso di messaggi, proprio come un tempo.
Fortunatamente però, la questione in quel momento era ben diversa.
Non erano minacce di morte o maledizioni nei confronti della mia carriera.

Le persone erano entusiaste da "Tharntype" e da come la storia tra i due protagonisti si stesse evolvendo, per questo motivo non si limitavano a scrivere commenti dove capitava.
Delusioni apparte, anche io ne ero felice in fondo.
Nonostante non fossi del tutto in forze, quella serie riusciva comunque a risollevarmi.

Anche i membri dello staff contribuivano alla mia salute mentale.
Si curavano di ogni minimo particolare e sapevo anche che se avessero potuto intuire qualcosa sulle mie pessime condizioni, avrebbero fatto il possibile per farmi combattere.

Semplicemente, ero io quello che non lasciava trapelare alcun particolare.
Preferivo di gran lunga mantenere l'immagine che gli altri avevano costruito per me e di farcela da solo piuttosto che esplodere come una bomba ad orologeria.
Preferivo di gran lunga che mi vedessero raggiante, col sorriso sulle labbra e intraprendente.
Non avrei permesso a nessuno che tutto quello potesse essere abbattuto come un muro.

Già, nessuno.
Neanche a Kanawut.

Ultimamente quel moccioso si presenteva nei miei pensieri e ci rimaneva per tutto il tempo che voleva. Per quanto cercassi di cacciarlo via, la cosa sembrava complicarsi anche di più.
A pensarci bene, era dal nostro primo incontro che le cose si erano messe male.
Non ne capivo la ragione, poichè già regnava troppa confusione attorno a me.
Quando lo vidi ai provini quel giorno, era come se già avessi capito a che posto egli sarebbe appartenuto.
Mi era bastato vederlo da lontano, con la coda dell'occhio.

Se ne stava quieto e ordinato al suo posto, mentre agli altri aveva dato pochissima importanza. Avevo anche notato come molti in quella stanza avessero puntato lo sguardo su di lui; riusciva senza ombra di dubbio a colpire qualcuno già a prima vista.
In conclusione?
Alla fine fu scelto realmente.
Il mio intuito non si era sbagliato.
Una parte di me sembrava avesse voluto davvero che fosse scelto come protagonista, l'altra invece avrebbe preferito non averci mai avuto a che fare con uno come lui.

𝐓𝐞𝐥𝐥 𝐦𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐭𝐭𝐲 𝐥𝐢𝐞𝐬 ᴹᵉʷᵍᵘˡᶠWhere stories live. Discover now