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"And there's no remedy for memory, your face is like a melody
It won't leave my head
Your soul is haunting me and telling me that everything is fine
But I wish I was dead"

~

▪︎Gulf▪︎

Poco tempo era trascorso da quel maledetto episodio, che continuava imperterrito a torturare la mia povera mente già fin troppo esausta.
Probabilmente quella fu la seconda volta che ci eravamo avvicinati così tanto fuori dai riflettori.
Non potevo fare a meno di pensare a quanto quella situazione potesse risultare insensata e soprattutto inspiegabile.

Mew Suppasit era inspiegabile.

Quella notte dopo l'intervista non chiusi occhio, forse troppo preso nel rammentare la delicatezza delle sue lunghe falangi che tenne poggiate sotto al mio mento e che mi costrinsero a guardarlo negli occhi.
Dio, quegli occhi.
Avevo notato uno strano luccichio in essi, uno che non avevo mai avuto il piacere di scrutare.
Tuttavia, nonostante quelle che definivo le mie "doti da osservatore", non riuscii a comprenderne il significato.
Tutto di quell'uomo pareva un mistero.

Più ci riflettevo, più sorgeva dentro di me una grande frustrazione, che sapevo sarebbe stata incolmabile fino al mattino seguente.
Che stesse giocando con la mia pazienza lo avevo perfettamente capito, e mi sentivo davvero un ingenuo a lasciarglielo fare.
Il coraggio che avevo raccolto nel fargli quelle domande si era completamente sgretolato quando con molta nonchalance mi aveva detto di farmi gli affari miei, anche se indirettamente.

Non ne avevo potuto fare a meno.
Come poteva comportarsi normalmente dopo quello che era accaduto pochi giorni prima?
Mi era bastata una giornata intera per prepararmi psicologicamente e affrontarlo a testa alta senza lasciarmi prendere dal panico o risultare ridicolo.
Il nostro era un rapporto così fragile e sconosciuto, che anche definirlo tale sembrava un parolone.
In fondo non era nient'altro che la realtà; le considerazioni che aveva nei miei confronti erano un altro dilemma che sicuramente non avrei risolto facilmente.

Il problema è che neanche io sapevo cosa fosse lui per me.

Un amico? Un collega di lavoro?
O soltanto un uomo per cui provavo una forte attrazione fisica, oltre che a un profondo rispetto?

Gli altri sembravano saperlo meglio di entrambi.
C'era chi sosteneva che fossimo migliori amici, chi che avessimo soltanto rapporti occasionali e soprattuto chi credeva che fossimo amanti.
A dirla tutta, quest'ultima ipotesi sembrava non dispiacermi, così come a Suppasit non dispiaceva dare loro quella impressione.
Chissà in quanti avevano avuto l'onore di intraprendere una relazione amorosa con P'Mew.
Dal canto mio, dell'amore conoscevo ben poco.
Erano state storie di poco conto con donne che definirei superficiali.

Tutto nella mia vita lo era stato.

Se restavo fermo a pensarci, di momenti veri ne avevo vissuti davvero pochi, nonostante non mi fosse mai mancato nulla.
Ero pur sempre il figlio dei Kanawut
e quando si ha il denaro si fa il possibile per viziare i propri pargoli.
Perchè sprecare tempo per dargli amore se con assegni e carte di credito possono farne a meno?

Era la solita cantilena:
un albero genealogico fatto di superficialità e affetto non dimostrato.
Non credevo di averne mai avuta la necessità, almeno non da parte sua.
Mi tornò alla mente la telefonata che la signora Kanawut si era gentilmente scomodata di farmi poco tempo prima, solo con l'unico scopo di ripulirsi la coscienza e di offrire un minimo del suo interesse alla vita che avevo deciso di condurre.

Chegaste ao fim dos capítulos publicados.

⏰ Última atualização: May 14, 2021 ⏰

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𝐓𝐞𝐥𝐥 𝐦𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐭𝐭𝐲 𝐥𝐢𝐞𝐬 ᴹᵉʷᵍᵘˡᶠOnde as histórias ganham vida. Descobre agora