10) Casa di tutti e meta di nessuno

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Lanciando un'occhiata alle compagne, Kioko abbassò il martello, chinandosi fino a portarlo dietro la schiena mentre spostava lo sguardo sul suo bersaglio. Mentre l'arma veniva avvolta da una flebile luce dorata e l'opale cominciava a brillare intensamente, la giovane alzò il Martello da caccia al cielo e, con un passo in avanti mentre sfoggiava un euforico sorriso, lo fece ricadere con rovinosa potenza sul muso del Tigrex. Impattando, spaccando ossa, battendo carni e alzando una nuvola di polvere, la ragazza saltò di lato mentre la Viverna, come se nulla fosse accaduto, si eresse sulle sue zampe lanciando un sordo ruggito che le cacciatrici sentirono riverberare fin nelle loro stesse ossa.
Voltandosi di scatto saltò addosso alla giovane, buttandola contro una parete. Voltandosi verso Shiori, poi, si lanciò nella sua direzione mentre questa, scoccando un freccia, saltò di lato schivando i grigi artigli per pochi centimetri e, rialzandosi dopo una capriola, scoccò nuovamente prima di bloccarsi per qualche secondo.
Disgustata e lievemente scioccata, osservò il rosso occhio grondante di sangue della bestia, la mandibola storta e le rotte scaglie gialle che ora, cadendo poche alla volta, mostravano le carni e il teschio della Viverna.
Lanciando un ruggito, il Tigrex alzò una zampa conficcandola nel terreno e, alzandola di scatto, lanciò contro l'arciere una zolla di terra più grande della ragazza stessa. Schivando quel che poteva essere definito un macigno, la cacciatrice rotolò lasciandolo schiantare contro la parete alle sue spalle, recuperando una freccia e scoccandola istantaneamente.
"Shiori! Ci siamo quasi!"
Con un urlo d'incoraggiamento, Kioko giunse in scivolata di fronte alla bestia tirandogli un colpo laterale sul muso e, giusto il tempo di spostarsi, la sorella scoccò un'altra freccia mirando all'ampia ferita aperta.
Vedendolo vacillare, Natalie corse lungo il fianco del Tigrex conficcando lo stocco tra le sue carni e tirando per diversi centimetri mentre apriva un ampio e profondo taglio tra le gialle scaglie. Saltando di lato usò il rampino per aggrapparsi alla sua schiena e, aiutandosi con un salto, si ritrovò presto sulla sua groppa.
Notandola istantaneamente, la bestia non le diede neanche il tempo di sfoderare un'arma, cominciando a lanciarsi per il luogo, contro le alte pareti di roccia, strusciandosi e rotolandosi contro il terreno ma, senza neanche pensare di sfoderare il pugnale da scalco, la ragazza alzò la propria spada. Puntandola verso il basso, lanciò un colpo che slittò sulle spesse corazze creando una scia di scintille. Osservando la rovinata punta della lama e mirando dove due corazze si incontravano, tirò un secondo affondo che, questa volto, penetrò le carni dell'animale.
Lanciandosi a terra in uno spasmo di dolore e disarcionandola subito dopo, il Tigrex si rialzò e barcollò a piccoli passi. Zoppicando per qualche metro mentre si ripristinava una certa tranquillità, cadde a terra lanciando flebili versi mentre, inutilmente, provava a muoversi.
"Vedi di sbrigarti" ordinò Shiori
"Certo" rispose la sorella correndo di fronte alla bestia "farò in fretta" affermò preparando un ultimo colpo
Alzando il Martello al cielo osservò brevemente le ferite sul muso del Tigrex, attaccandolo un'ultima volta con un potente e decisivo colpo con cui sbriciolò parte del coriaceo teschio, ponendo fine alla sua miseria e alla loro missione.

Prendendo il proprio coltello da scalco, Shiori esaminò il cadavere ritagliando dal fianco un insieme di scaglie per Konoha, come prova del loro successo per salire di grado e per valutare se far forgiare un nuovo arco.
Intanto, raggiungendole, Natalie ammirò la sintonia con cui le due erano riuscite a coordinarsi e, durante quella battaglia, con cui erano riuscite darle l'occasione che aveva sfruttato.
Chinandosi sul posto passò la cote lungo la lama, provando a restituirle il filo e l'acutezza che aveva perso poco prima.
"È andata bene" rise Kioko con un vanitoso sorriso in volto
"Voglio il premio ma rifiuteremo di salire di Grado" affermò la sorella "ci stai facendo avanzare troppo velocemente e non penso ci manchi molto prima di affrontare una Viverna in grado di occuparsi di noi"
"Shiori..." si lamentò "dai...non rovinare il momento" supplicò con sguardo stressato
"Ci mancano le risorse e l'esperienza. A casa ne riparleremo" rimarcò con tono deciso
"Maddai Shiori, stiamo andando alla grande!" replicò con trasporto
"Vero, hai grinta" sentirono una voce maschile provenir dall'alto "ma il vostro arciere ha ragione"
Aggrappandosi alla parete coperta di verdi liane, il cacciatore che prima avevano incontrato, sfoggiando macchie di sangue nero sulle bianche corazze di Nerscylla, si lasciò scivolare tenendosi con un braccio e, nell'altra mano, brandendo la spada. Atterrando pochi secondi dopo, si guardò attorno prima di riporre l'affilata lama dietro la sua vita.
"All'inizio il coraggio e la convinzione riescono a compensare la mancanza d'esperienza ma, in missioni di Gradi più alti, non basteranno per terminare una caccia con successo" spiegò "hai un certo talento però..." commentò prima di levarsi l'elmo "Morrigan, incantato di far la vostra conoscenza"
"Ha detto che ho talento" si gongolò Kioko prima di sedersi sul Martello da caccia
"Intanto ha dato ragione a me" ribatté la sorella
"Ma...siete uguali" commentò con un passo all'indietro "chi ho salvato prima?"
"Io"
"Non è vero, ero io!"
"Kioko smettila"
"Ma io sono Shiori!"
"La gemella in rosa col Martello e la gemella in blu con l'arco" esordì Natalie interrompendo la conversazione
"Mi affido al suo ragionamento" si rassegnò l'uomo "non mi sembra di aver mai visto nessuna di voi per la zona"
"Siamo partite qualche giorno fa' da Yukumo, nostro villaggio natale" rispose la sorella minore "e siamo dirette a Val Habar per guidare e scortare la nostra amica che non conosce la strada dato che vien dal Nuovo Mondo" spiegò con calma
"Io lì ci devo tornare per riscuotere la taglia di quel Nerscylla. Comunque ho spesso sentito parlare di Yukumo, ogni tanto ho pensato di visitare le terme" accennò volgendo il suo sguardo altrove "piuttosto, Seliana o Astera?"
"Astera" rispose la novizia
"Ogni tanto ho pensato di andare anche lì"
"Un viaggiatore che viaggia poco e con ancora molte mete ad attenderlo" rise Kioko
"Essere cacciatori significa anche viaggiare, sbaglio?" rise in risposta
Interrompendo il discorso e rimettendoli in allerta dopo quel momento di tranquillità, però, un insieme di acuti e flebili versi, più simili a piccole ptero-viverne in fuga, fece sospettare loro di altri, ben più minacciosi predatori nella zona.
"La Stagione degli amori sta finendo" commentò il cacciatore lasciando intendere alle altre
"Meglio se finiamo il discorso mentre torniamo a Val Habar" propose Shiori
Mentre gli altri due presenti annuirono convinti di quelle parole, Natalie rispose con un rapido cenno del capo per poi tenersi in disparte per il tempo a venire. Recuperato il carro con cui le tre erano giunte, usarono il mezzo per seguire gli ampi sentieri piastrellati di rocce cremisi fino a Val Habar e, mentre le compagne parlavano con la nuova conoscenza, lei si accucciò in un angolo prendendo il suo diario.
Ignorando il dolore alla spalla e impugnando una matita dalla punta già un poco consumata, cominciò a scrivere liberandosi dei dubbi che la stavano attanagliando. Dall'insicurezza nel rivelare il suddetto dolore, al pensiero di poter diventare colei che avrebbe rallentato future battute di caccia; dal chiedersi se avrebbe trovato un mentore, al domandarsi semmai avrebbe condiviso con qualcuno la stessa sintonia che univa le gemelle; dal non sapere nulla delle stagioni di cui Morrigan e Diana le avevano accennato, al realizzare di esser partita per il Vecchio Mondo nonostante non conoscesse nulla del suddetto.

Terminato il viaggio che durò meno di un'ora, i quattro giunsero finalmente a destinazione, il grande Porto di Val Habar.
Vantando la seconda più grande flotta di Solcadune nel Vecchio Mondo, il porto, edificato nel corso di lunghi anni tra il Grande Deserto e le Steppe Ancestrali, era diventato uno dei principali centri nevralgici del continente, quasi al pari di Tanzia e Minegarde ma ancora lontano dai livelli di Dundorma o Loc Lac, accogliendo migliaia di viaggiatori tra mercanti, cacciatori, esploratori e ricercatori.
Illuminata dalla cocente luce del sole, la strada principale, piastrellata da ampie e disconnesse lastre di pietra, aveva visto il passaggio di centinaia di carovane e viaggiatori. Ai lati di quest'ultima alti edifici a forma di navi e galeoni, decorati con motivi Viveriani e ridipinti con accesi colori, donavano all'ambiente un'atmosfera sconosciuta ed estranea, quasi esotica.
Nonostante quella fosse la loro prima volta a Val Habar, vedendo umani, Viveriani e Felyne provenienti da ogni parte del continente, vedendoli discutere, comprare, vendere, contrattare e chiacchiere con più o meno trasporto, le tre ragazze percepirono che, effettivamente, nessuno era estraneo o sconosciuto nel piccolo, ma grande, Porto di Val Habar.
Cresciute nel minuscolo villaggio di Yukumo, Kioko e Shiori rimasero momentaneamente sorprese dall'immenso numero di viaggiatori e dalla grandezza che semplici carovane potessero raggiungere. Nello stesso modo, affacciandosi verso il Grande Deserto, Natalie rimase scioccata al solo pensiero di un'oceano di sabbia, tanto grande e vasto da necessitare di un'apposita imbarcazione per attraversarlo.
"Signorine, cacciatrici o viaggiatrici che or vi sentiate, benvenute nella meta di nessuno e nella casa di tutti" le accolse Morrigan scendendo dal carro allargando le braccia
"Poetico" commentò Shiori
"Io? Assolutamente no" rise "è una perla di saggezza donataci dal Capo della Sala di Raccolta quando era ubriaco qualche anno addietro"
"E questo grande Capo ubriaco quanto potere avrebbe?" domandò Kioko saltando dal carro e atterrando tra due lastre della strada, rischiando di cadere
"Non troppo, tranquilla. È a capo della Gilda locale, sovrintende le rotte commerciali, controlla le date di partenza e arrivo dei Solcadune insieme ai Ranger di Loc Lac, fornisce fondi e informazioni al battaglione di Arceri di Fortezza insieme a coordinare i turni di guardia" spiegò con tranquillità
"Quanto spesso è ubriaco?" chiese Shiori con sguardo scioccato
"Spesso durante stagioni come questa "
"Io...non mi fiderei..."
"E invece, a prova contraria, Val Habar c'è ancora" rispose facendo spallucce
Interrompendoli, il potentissimo suono di un gong rimbombò per le strade e, mentre la gente alzava lo sguardo verso la torre a campanile della Sala di Raccolta, la via principale si liberò in una questione di secondi, lasciando passare i Ranger di Loc Lac che, in chiusa formazione, correvano verso i Solcadune.
Portandosi di fronte alle compagne, vedendoli dal vivo per la prima volta nella sua vita e non ritratti su una qualche rivista di caccia, Natalie li osservò con sguardo sognante mentre sistemavano gli ampi cappelli e cominciavano a distribuirsi arpioni e frecce da balista.
"Dove stanno andando?" domandò con un incuriosito sguardo in volto
"Un Mohran si deve essere avvicinato troppo e stanno andando a respingerlo" le rispose Morrigan "se vuoi puoi seguirmi nella Sala di Raccolta e chiediamo alle Dame della Gilda"
"Volentieri!"
"Piuttosto Shiori...Shiori giusto?"
"Giusto" rise l'arciere, oramai abituata da anni a certe scene
"Tua sorella è corsa a comprare qualcosa da un cuoco ambulante per poi sparire tra i bazar"
"Cosa?" domandò voltandosi "Adesso come dico a mamma e papà che ho perso loro figlia?"
"Intendi tua sorella?"
"No, quando fa la scema è loro figlia e basta" precisò prima di prendere la mano di Natalie "Questi sono per scriverci semmai volessi spedirci qualche lettera" affermò dandole due foglietti
Salutando il cacciatore veterano e la cacciatrice novizia, la ragazza si voltò di scatto, correndo verso il cuoco ambulante, chiedendo delle informazioni e, a sua volta, scomparendo tra i bazar in cerca della sorella.

Ridendo, Morrigan si strofinò la nera barbetta prima di posare lo sguardo sulla novizia e, con un sorriso, farle cenno di seguirla. Percorrendo al contrario la strada che i Ranger avevano calpestato poco prima, i due si diressero verso l'edificio più grande di tutti che, troneggiando sul porto, ospitava il gong che avevano appena udito.
Salendo una rampa di scalette in legno, giunsero alla porta dell'edificio, riconvertito per somigliare ad un azzurro vascello, e aprirono due porte a spinta che, dopo il loro passaggio, si richiusero con un sonoro cigolio.

Monster Hunter - Cavalieri del NordWhere stories live. Discover now