Capitolo 27- NOTIZIE DAL SAN MUNGO

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I nove ragazzi trattennero il respiro. Il primo a parlare fu Sirius, se possibile più pallido di prima
«N-notizie?» chiese flebilmente. Una lacrima lasciò gli occhi di Alice, Mary ed Emmeline mentre Lily ebbe una fitta alle tempie e barcollò. Subito James la sostenne. Marlene era stata un'amica importante per ognuna di loro, ma per Lily era stata di più.
Lei era stata la prima a parlarle e a sostenerla dopo che aveva perso il suo migliore amico. L'aveva capita e aiutata. Era la prima, dopo Severus, con cui era riuscita ad essere se stessa, la prima con la quale si era mostrata per la ragazza debole e vulnerabile che era realmente e non come la guerriera forte e irraggiungibile che faceva vedere agli altri. Aveva già perso troppo.
«Sappiamo se sono buone o cattive notizie?» chiese James. È vero, pensò Lily. Avevano tutti pensato subito che fossero cattive notizie, ma non ne erano sicuri. E James era stato l'unico ad averlo chiesto. Lily lo amava anche per questo.
«No mi dispiace, signor Potter. Tutto quello che so è che qualcosa è cambiato» rispose il preside «Domani mattina presto una passaporta vi porterà al San Mungo»
«DOMANI MATTINA?!» un urlo strozzato di Sirius attirò gli occhi di tutti su di lui
«Come domani? No, no, no, no, NO! Non posso passare la notte senza sapere di cosa si tratta, NO! Non posso, non posso...» il ragazzo si sedette su una sedia lì vicino e si coprì il viso con le mani. James gli si avvicinò e gli accarezzò piano la schiena
«Mi scusi preside, ma non c'è modo di andare al San Mungo prima di domani mattina?» chiese il più tranquillamente possibile. Silente spostò lo sguardo su uno dei numerosi quadri dei presidi di Hogwarts, quello di Jonathan K. Kulinder.
«Jhon, puoi gentilmente andare al San Mungo e avvisare che i ragazzi che dovevano arrivare domani stanno per venire?»
L'uomo raffigurato nel quadro fece un cenno con la testa e scomparve. Il preside si girò di nuovo verso i Grifondoro «Credo che si possa fare, signor Potter».
Sirius si alzò di scatto e abbracciò la persona più vicina a lui, cioè Peter, che rimase fermo e imbarazzato fino a quando l'amico non si staccò.
«Jonathan Kulinder.... medimago importante e poi preside di Hogwarts» disse Lily, pensando ad alta voce
«Precisamente signorina Evans» confermò Silente.
Poco dopo Jonathan Kulinder tornò
«È tutto predisposto, la passaporta programmata per domani mattina partirà tra 20 minuti» disse con voce gracchiante e poi si ritornò a sedere sulla poltrona di pelle dipinta a olio
«Grazie mille Jhon» lo ringraziò Silente, sorridendo.
Alle parole del preside-quadro, Sirius si era fiondato verso la porta, seguito dagli amici, ma prima di uscire si girò verso il preside
«Grazie mille. Per tutto quanto». Silente per risposta fece un piccolo sorriso, dopodiché i ragazzi si fiondarono giù per le scale.
Correndo, uscirono dal castello per raggiungere la capanna di Hagrid. Silente li guardava dalla finestra del suo ufficio. Perché aveva deciso di accontentare quegli adolescenti? Forse perché sapeva cosa significava perdere qualcuno di amato per colpa di un mago oscuro, o forse perché sapeva che quei ragazzi sarebbero diventati importanti, o ancora semplicemente perché poter portare un po' di gioia in quei tempi bui non poteva che essere bene. Perché anticipare la passaporta, anche solo di poche ore, aveva reso nove ragazzi un po' più felici e speranzosi e Silente era fiero di questo.
Distolse lo sguardo quando Hagrid uscì dalla sua capanna perché Lily Evans aveva rivolto il suo sguardo verso il preside. Forse non stava guardando lui, forse osservava il castello, difficile dirlo a quella distanza, ma l'uomo si sentì colpevole e si girò, tornando verso l'alta scrivania.

«Andiamo Lily!» la esortò James. Lily era rimasta indietro e stava guardando il castello. In particolare una piccola finestra, quella dell'ufficio del preside. Gli era estremamente grata. Al richiamo di James però si girò e raggiunse i suoi amici e il guardiacaccia, che li accompagnò fino ai confini di Hogwarts.
«Sbrigatevi sennò la perdete!» esclamò Hagrid. I ragazzi si riunirono tutti intorno alla passaporta e l'ultima cosa che sentirono prima di smaterializzarsi fu il grido del guardiacaccia
«Salutatemi Marlene!».
I nove ragazzi si ritrovarono in una bianca e vuota stanza del San Mungo. Si guardarono un po' intorno fino a quando dalla porta entrò un dottoressa molto giovane, sicuramente non lo stesso dottore che aveva curato James qualche giorno prima. Aveva i capelli color biondo rame, mossi e lunghi, che ricadevano dolcemente lungo il camice bianco. Almeno così erano, fino a che non vide tutti e nove i giovani e allora alcune ciocche divennero completamente blu elettrico mentre altre giallo intenso. La dottoressa prese un lungo respiro e i capelli ritornarono al colore originale.
«Siete qui per Marlene McKinnon, vero?» chiese ai ragazzi, che la guardavano stupefatti per il cambio di colore dei capelli. Quando si accorse che nessuno rispondeva capì cos'era successo
«Non fate caso ai miei capelli, succede quando provo emozioni molto forti»
«Metamorfomago» sussurrò Lily.
«Si. Si siamo qui per Marlene. Cosa è successo?» chiese Sirius riprendendosi, e tutta l'apprensione per la sua ragazza tornò.
«Beh...ecco....» per la seconda volta in quella giornata alcuni tra i pensieri più tristi dell'Inghilterra passarono per la mente dei ragazzi.
«Marlene si è svegliata, stanza 777» concluse la Medimago, aprendosi in un sorriso. Sirius scomparve. Era corso fuori dalla stanza così velocemente che sembrava si fosse smaterializzato. Salì le scale correndo e arrivò davanti alla stanza 777 con il fiatone. Era pronto? CERTO CHE SI!
Aprì la porta sbattendola e si ritrovò davanti Marlene McKinnon, sdraiata su un lettino d'ospedale, pallida, con i capelli sporchi e disordinati, ma con gli occhi aperti e con un piccolo sorriso sulle labbra. Il ragazzo si portò una mano alla bocca prima che due lacrime lasciassero i suoi occhi. Si fiondò accanto alla ragazza e finalmente la baciò. Un bacio lungo, appassionato, ma dolce e bagnato dalle lacrime di entrambi. Quando si staccarono si accorsero di essere circondati da tutti i loro amici, che li guardavano sorridendo, le ragazze con gli occhi bagnati. Sirius avrebbe voluto non staccarsi più da Marlene, in tutti i sensi, ma sapeva che lei non era importante solo per lui. Infatti, appena ebbe lasciato un po' di spazio libero, Lily accorse dall'amica e la abbracciò, piangendo. La bionda la circondò con le braccia e le sussurrò qualcosa all'orecchio che fece ridere Lily e tra pianti e risate si lasciarono. Fu la volta di Alice, Mary ed Emmeline, che piansero anche loro, poi quella di Remus e Peter, che l'abbracciarono sollevati, e infine quella di James. Il ragazzo si avvicinò al lettino e abbracciò Marlene, così forte che ad un certo punto la ragazza lo fermò
«Aiuto ragazzi. Ho un James addosso che mi sta stritolando» disse, fingendo una voce soffocata. A quelle parole il ragazzo si staccò e tutti risero.
Finalmente il suono della loro risata, tutti insieme.
In quel momento, la dottoressa che li aveva accompagnati prima nella stanza e che era rimasta in disparte tutto il tempo, sorrise, vedendo che gli ansiosi e tristi ragazzi che aveva visto poco prima erano stati sostituiti da giovani allegri e ridenti
«Sono felice che stiate bene. Comunque io sono la dottoressa Diurell» disse gentilmente.
«Scusi la domanda, ma lei non è un po' giovane per essere una dottoressa?»
«James!» lo rimproverò Remus appena il ragazzo aprì bocca «Oh, non preoccuparti» disse lei rivolta al lupo mannaro
«Me lo dicono spesso. Comunque, si hai ragione, non è frequente che ragazzi di soli 21 vengano ammessi al San Mungo come medici» aggiunse rivolta a James
«Wow 21 anni!» esclamò Sirius «Ha solo quattro anni più di noi!» constatò Emmeline
«Mi piacerebbe essere dove sta lei, tra quattro anni» disse Mary.
Tutti i suoi amici si girarono verso di lei, che arrossì un po'
«Si ragazzi, è da un po' che io e Rem ne parliamo e ho deciso di non diventare un auror. E so che non sarei l'unica. Anche Em ha detto che i suoi sogni sono altri. Non per questo non combatterò con voi se necessario, però spero che non mi giudicherete troppo duramente» disse la ragazza, mormorando l'ultima parte.
La prima a riprendersi dalla sorpresa fu Lily
«Certo che tu e Remus siete due stupidi» Mary la guardò tristemente, ma con sguardo interrogativo
«Siete tutti e due veramente stupidi. Uno che ha paura che lo giudichiamo per una cosa che non dipende da lui e l'altra che pensa che cambierà qualcosa se sarà auror, medimago o disoccupata» concluse divertita e Mary l'abbracciò
«Grazie Lily».
«Lily ha ragione. Sono totalmente d'accordo» aggiunse Marlene, debolmente e Mary sorrise e continuò a farlo sempre di più quando anche gli altri concordarono con le parole della rossa
«Grazie davvero ragazzi» sussurrò Mary commossa. La giovane dottoressa, che era rimasta tutto il tempo in un angolo, parlò
«Magari tra qualche anno saremo colleghe!» e tutti scoppiarono nuovamente a ridere.
«Ma ritornando sulle cose importanti» intervenne Marlene debolmente
«Potrò tornare ad Hogwarts per l'ultimo giorno?»
«Come?! Ancora non sai se potrai esserci l'ultimo giorno?!» esclamò Sirius e Marlene fece di no con la testa.
«A questo proposito io non so se...» ma la dottoressa Diurell non aveva neanche finito la frase che James e Sirius fecero le loro migliori faccine da cani bastonati, implorandola
«Okay forse si» e i ragazzi esultarono
«Ma solo se tu» e indicò Sirius con un dito
«Prometti di non farla affaticare» concluse.
Aveva visto di sfuggita il bacio tra quei due ed era chiaro che si amassero e soprattutto che stessero insieme.
«E sopratutto ricordati di farle prendere una pasticca prima di colazione» aggiunse -Arrivederci- concluse con un sorriso, dopodiché uscì, seguita con lo sguardo da tutti i ragazzi.
«Com'è gentile questa dottoressa!» dichiarò Emmeline
«Aspettate un attimo... ma non ci ha detto il nome della pasticca che deve prendere Marl!» esclamò Remus
«Oh mio dio! Hai ragione! Pet puoi andare a chiederlo?» tutti puntarono gli occhi sull'amico, che però guardava fisso il punto in cui la dottoressa Diurell era sparita senza dare segni di aver sentito
«Pet? Peter? PETER!!!!» finalmente quell'urlo riportò il ragazzo alla realtà
«Si, certo! Cosa?» chiese un po' confuso. James nascose un ghigno e Sirius ripetè la domanda
«Puoi andare a chiedere alla medimago il nome della pasticca per Marlene?»
«Oh! Sì certo vado subito!» disse fiondandosi fuori dalla stanza.
«Dottoressa Diurell! Aspetti!»

"𝐓𝐫𝐚 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐚" || 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Where stories live. Discover now