Capiotolo 10- LA FESTA

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Lily aprì gli occhi e quello che vide le fece fare un sorriso a 32 denti. Le quattro amiche avevano appeso dei festoni colorati per tutta la stanza e appena si accorsero che lei aveva gli occhi aperti cominciarono a cantarle "tanti auguri". Le diedero anche dei regali stupendi. Mary ed Emmeline avevano unito i loro soldi e le avevano comprato un paio di stivali che la ragazza desiderava da ottobre; Alice le aveva preso un particolare fermaglio dello stesso colore dei suoi occhi, che serviva per legarsi i capelli e Marlene le aveva regalato un bellissimo cappotto di lana bianco e blu.

«Grazie mille ragazze»
disse Lily alzandosi dal letto e andando ad abbracciare le amiche. Si vestirono e scesero per fare colazione. Appena arrivate in Sala Grande, i Malandrini e Frank quasi le saltarono addosso per farle gli auguri. Oltre a loro, anche molti altri ragazzi, anche di altre casate, le andarono incontro.

Pur non nello stesso modo dei Malandrini, anche Lily Evans, con gli anni era diventata popolare. Oltre ad essere la più brava della scuola, era anche molto carina e, nel corso della sua carriera scolastica, aveva fatto colpo su molti ragazzi.
Si sedettero tutti insieme e alla fine del pasto comparì una torta al cioccolato
«Oh grazie ragazzi, la mia preferita, ma come avete fatto?» chiese sorpresa.
James distolse lo sguardo e sorrise.
La mattinata passò allegra e dopo pranzo Marlene chiamò l'amica
«Lily ti va se andiamo ad Hogsmade insieme?»
«Certo!» le rispose felice la ragazza
«Ma le altre?» aggiunse poi, accorgendosi che solo loro due stavano uscendo dal grande portone
«Dovevano fare dei compiti»
fu la risposta sbrigativa di Marlene
«Tutte?! Ma c'è anche domani!»
«Che ti devo dire, forse vogliono avvantaggiarseli».

Lily non era convinta. Le risposte che la bionda le aveva dato erano state troppo vaghe e veloci e poi il fatto che le amiche facessero i compiti di sabato, proprio il giorno del suo compleanno! Quello era più un comportamento da lei. Decise però di non fare altre domande, perché era evidente che Marlene fosse in difficoltà con le risposte da darle.
Prima di tutto andarono ai Tre Manici di Scopa. Dopo che furono uscite Marlene non sapeva dove portare l'amica
«Dove vuoi andare?»
«Possiamo andare da Mielandia?»
«Certo è il tuo compleanno, possiamo andare anche sulla Luna» la rossa rise
«Grazie, ma mi basta Mielandia».
Al negozio di dolci comprarono due lecca-lecca al lampone e uscirono soddisfatte, assaporando quella delizia. La bionda portò Lily nei posti più frequentati del paesino e le comprò addirittura un altro piccolo regalo, una collanina con un piccolo giglio come ciondolo.
Fecero anche a palle di neve e il pomeriggio passò talmente sereno che Lily dimenticò ogni suo iniziale sospetto.

Tornarono al castello poco prima di cena e si diressero  verso la Sala Comune di Grifondoro per cambiarsi, dato che, a causa della neve, si erano completamente bagnate. Lily passò per prima per il ritratto
«Tanti auguri!»

Tutte le sue amiche, i Malandrini e molti altri Grifondoro erano davanti a lei, con in testa cappellini da festa. Alla ragazza quasi prese un infarto. Dopo lo stupore iniziale si girò verso Marlene
«Tu! Tu sapevi tutto» esclamò abbracciando la bionda
«Certo! Tanti auguri Lily!».
La ragazza ringraziò tutti i presenti e disse che sarebbe salita al piano di sopra per cambiarsi un attimo e mettersi dei vestiti asciutti. Le sue amiche la seguirono e la festa rimase in mano ai Malandrini.

«Ragazze è stata un'idea stupenda, ma ora c'è un problema» disse la rossa, rivolta alle amiche. Queste la guardarono curiose
«Non ho niente da mettermi!»
Passarono in rassegna ogni suo abito il più velocemente possibile, per non far aspettare troppo i ragazzi di sotto, ma niente sembrava essere perfetto per l'occasione. Lily aveva notato che le ragazze avevano abiti eleganti e che anche gli invitati erano vestiti allo stesso modo e per lei era ovvio il motivo. Le sue amiche erano a conoscenza del suo sfrenato amore per gli abiti da sera e, nonostante nella vita di tutti i giorni non prestasse minimamente attenzione a quelle cose, se c'era una festa elegante lei era la prima che ad eccitarsi.
Marlene si era cambiata velocemente, mettendo un abito nero che aveva già preparato e che le stava d'incanto, dato che faceva risaltare i biondi capelli sciolti e l'azzurro dei suoi occhi.
Mary aveva un vestito celeste lungo, con la schiena scoperta ed Emmeline indossava un abito verde scuro, davvero stupendo. Anche Alice era molto bella e il vestito viola che aveva scelto le faceva risaltare i fianchi e il seno.

«Tieni forse ho qualcosa che fa per te» esclamò ad un certo punto quest'ultima, tirando fuori un abito dal suo armadio. Era un vestito lungo fino ai piedi ed era di un blu elettrico a dir poco sgargiante. Non si riusciva a capire bene io modello, ma in quel momento l'importante era avere qualcosa di adatto da mettere addosso.
«Credo possa andare bene»
concluse Lily dopo una lunga occhiata
«Voi intanto scendete e dite che sto arrivando».
Le quattro ragazze stavano per uscire dal dormitorio, ma prima che anche Mary sparisse dietro la porta lei la richiamò per un'ultima informazione
«Mary, posso sapere di chi è stata l'idea?» chiese curiosa. Probabilmente di Marlene, era le sue migliori amiche e amava le feste.
«Di James» disse con un ghigno, poi si girò e se ne andò, lasciandola lì stupita. L'espressione però piano piano diventò un sorriso.
Lily si risvegliò dallo stato di trans in cui era caduta e cominciò a preparasi.
Si era provata il vestito, che aveva scoperto essere aderente e con uno spacco che arrivava al limite della decenza, ma pensò che era il suo compleanno e che per una volta avrebbe sorvolato su quei dettagli. Aveva anche trovato delle scarpe con il tacco che ci stavano molto bene insieme.
Si era raccolta i capelli in uno chignon lasciando fuori due ciuffi di capelli che le ricadevano dolcemente sul viso e si era truccata in modo non troppo pesante.
Si guardò allo specchio e ci mise un po' a realizzare che quella era davvero lei.

James era felice della reazione avuta da Lily quando era entrata nella Sala Comune, era ovvio che non sospettasse niente. Era contento di averla sorpresa anche se forse non avrebbe mai saputo che era tutta opera sua, ma poco importava.
Stava scherzando con i Malandrini e con le amiche di Lily quando, alzando lo sguardo, la vide.
La ragazza stava scendendo le scale ed aveva addosso un vestito che faceva risaltare le forme delicate del suo corpo e il colore dei suoi occhi. I capelli erano acconciati in modo stupendo e il ragazzo non potè trattenersi dall'aprire la bocca. Forse aveva ragione Remus e si stava davvero innamorando.
Lily si avvicinò a lui per raggiungere le amiche e, passando, lo guardò dritto negli occhi, gli mise un dito sul mento e chiuse la sua bocca, leggermente socchiusa.
Di nuovo un contatto, che fece correre lungo il braccio di Lily una scarica elettrica e che fece percorrere James da un brivido.
"Cosa mi è saltato in mente?!" gridò Lily contro se stessa. Avrebbe voluto prendersi a pugni da sola per l'imbarazzo. Tutta quella sfrontatezza non era da lei, ma doveva ammettere che vedere Potter arrossire per una cosa così piccola portò le sue soddisfazioni.
Ovviamente i ragazzi non poterono fare a meno di ridere.

La festa era stata memorabile. Tutti si erano divertiti, avevano ballato e avevano riso. Alla fine della serata nella Sala Comune erano rimasti in pochi.
Sotto una delle grandi finestre a due battenti, Remus e Mary stavano parlando animatamente e non prestavano minimamente attenzione a quello che accadeva intorno a loro, troppo assorti nella conversazione e, probabilmente, troppo intenti a fissarsi a vicenda.
Dall'altro lato della stanza James si avvicinò a Lily, che era appoggiata al muro con le braccia incrociate e aveva lo sguardo perso.
«A che pensi?» le chiese lui, lasciando cadere il suo peso contro il muro e appoggiandosi a esso
«Che ti devo un favore, e a me non piace essere in debito con le persone» rispose lei girandosi a guardarlo
«E come mai mi dovresti un favore?» domandò realmente confuso
«Per questa festa. Sai, Mary mi ha detto che è stata una tua idea» James distolse lo sguardo. D'un tratto le sue scarpe erano la cosa più interessante che avesse mai visto.
«Oh, ti pare. Per così poco» rispose imbarazzato
«Scherzi? È stato davvero stupendo» esclamò la ragazza.
Lui sorrise soddisfatto di se stesso
«E, non so perché, sono anche convinta che la torta di stamattina sia opera tua» disse ancora, abbassando la voce. Lui alzò lo sguardo
«Sei intelligente»
«Ne dubitavi?» James scoppiò a ridere e Lily fece un sorriso.
La ragazza si staccò dal muro diretta verso il dormitorio e, passandogli davanti, si mise sulle punte dei piedi e appoggiò le sue labbra sulla guancia di lui
«Grazie di tutto» aggiunse poi allontanandosi.
James la guardò andar via e scivolò lungo il muro, finendo seduto per terra, con le guance rosse e lo sguardo sognante.

«Ehi Bambi, com'è quella faccia da ebete?» James era sicuro che quella magia non poteva durare. Ed era anche sicuro che a spezzarla sarebbe stato Sirius
«Niente niente» gli rispose, alzandosi. Non aveva voglia di rispondere a sua volta male all'amico, perché poi avrebbe dovuto continuato a parlare e lui in quel momento aveva bisogno di rimanere in silenzio. Voleva ancora godersi la sensazione delle morbide labbra di Lily sulla sua guancia. I due Malandrini si diressero insieme in dormitorio e James era sicuro che non si sarebbe mai più scordato di quella serata.

Infatti fu così.

"𝐓𝐫𝐚 𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐢𝐳𝐢𝐚" || 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐚𝐮𝐝𝐞𝐫𝐬Where stories live. Discover now