Capitolo Due

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IL SOSTITUTO

Nel dormiveglia mi sovvenne quasi subito che l'articolo che avevo appena letto non era l'unico riguardante Moro di quel periodo. Circa una settimana prima sul "Fatto" mi ero soffermato a leggere un pezzo molto interessante contenente una dichiarazione di un pentito di 'ndrangheta che riportava in ballo anche lui gli avvenimenti del 1978.

Se non ricordo male il pezzo si intitolava "Il pentito. Così la 'ndrangheta avvertì e salvò l'agente di Moro"

I nomi nella mente mi si confondevano, però mi ricordavo il succo di quanto avevo letto e cioè che un boss famoso della 'ndrangheta calabrese rivelò al pentito di essere intervenuto per salvare la vita di un suo compaesano, avvertendolo di prendersi un giorno di ferie proprio il 16 marzo del 1978, cosa che di fatto condannò a morte un suo collega che sarebbe stato barbaramente ucciso insieme agli altri quattro componenti della scorta Moro durante il sequestro dell'onorevole.

Ricordo che notai questo articolo, anche perché in tanti anni in cui mi ero dedicato a capire insieme a XXXXX i retroscena dell'affaire Moro, mai un coinvolgimento così esplicito della 'ndrangheta era risultato tanto evidente e diretto. E' vero, questa verità veniva fuori solo 4 anni prima, d'accordo, ed io avevo gettato le armi ben prima di questo, però la vidi come l'ennesimo tassello di un puzzle che fino ad allora nessuno era riuscito a completare in via definitiva.

Anzi, a dire il vero c'era stato un precedente collegamento 'ndrangheta - omicidio Moro, ovvero la presenza sul luogo del rapimento di un altro boss, sempre della 'ndrangheta, immortalato proprio nella foto più famosa scattata pochi minuti dopo la strage di via Fani. 

Il pezzo poi rammentai riportare anche un documento dell'Archivio di Stato dove si stabiliva il coinvolgimento di un gruppo speciale paramilitare di incursionisti in stile Gladio (ndr), pronti ad entrare in azione tra il 15 marzo e l'8 maggio del 78, proprio nel periodo che andava dalla vigilia del rapimento a quella del successivo ritrovamento del cadavere dell'onorevole. I termini usati furono "crisi Moro", "stato di allerta", "prosieguo del corso fino al suo completamento". Stranissima coincidenza che non poteva essere solo una coincidenza...

Nel dormiveglia mi venne decisamente l'impulso di riprendere in mano le carte racimolate con pazienza, i numerosi file lasciati in sospeso qualche tempo prima e mi rivenne la voglia di tornare a lavorare al puzzle nel quale io e XXXXX avevamo davvero messo tanto del nostro anche senza arrivare purtroppo ad alcun risultato concreto.

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