Capitolo 3 - Inquietanti presenze (parte 2-2)

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«Liam, va tutto bene?» chiese Federica.

«Non ho visto male. Era davvero lui. Fissava Mckinley in modo strano. E stavolta non aveva il cappuccio e gli occhiali, e ho potuto vederlo bene. Ha qualcosa che non va. È pallidissimo, ha i capelli blu e mi sembra anche gli occhi.»

«Beh, si sarà vestito come un personaggio dei cartoni. Dovrebbero essere i suoi genitori a preoccuparsi di lui, non noi.»

Liam si riscosse e distolse lo sguardo. Mckinley aveva appena finito il suo discorso.

«Niente da fare.» disse Liam «Nessuno si è mosso di un millimetro. Stiamo solo perdendo tempo.»

«Sembra di sì.»

«Restiamo fino a quando la bara verrà seppellita, ma ormai non ci conto più.»

«Mi dispiace, Liam.»

Dopo la conclusione della cerimonia Liam e Federica si fermarono in un bar lungo la strada. Si sedettero ad un tavolino, davanti a due tazze di cioccolata. Liam era silenzioso, come al solito.

«Stai ancora pensando a quel ragazzino, vero?» chiese Federica.

«Non lo so, c'era qualcosa di strano nel modo in cui ha guardato Mckinley e la folla. Era uno sguardo soddisfatto. Anzi, di più, era compiaciuto.»

«Compiaciuto?»

«Sì, sembrava che godesse di tutto quel dolore. Come se fosse stato opera sua.»

«Liam, questa storia comincia a spaventarmi. Sto continuando a ripetermi che quello che ci è successo a Slowcounty è stata solo autosuggestione, perché volevo affrontare la cosa con un po' di coraggio, ma questo è troppo. Io non so se questo strano ragazzino ci stia davvero spiando, ma se la cosa dovesse diventare pericolosa, dovremmo mollare tutto.»

«Non sarà necessario, vedrai. Voglio solo scoprire il finale della storia di Karen, non voglio mettermi nei guai.»

«E dove vorresti cercare?»

«Non saprei. Contavo molto su Slowcounty e sul funerale.»

«A questo punto io non ho la minima idea di cosa fare.»

«Sta' tranquilla, mi verrà in mente qualcosa.»

«Ne sono sicura. Promettimi soltanto che non resterai sveglio tutta la notte a pensare al ragazzino killer.»

«Promesso.»

Ore 16:00

Liam rientrò a casa e accese subito il computer. Rimase a fissare lo schermo, senza guardarlo davvero. Il sorriso orgoglioso di quel ragazzino davanti alla morte della moglie del Presidente era inspiegabile. Si disse che l'unico modo per smettere di tormentarsi era trovare la fine della storia. Con qualsiasi mezzo.

"Con qualsiasi mezzo..." rifletté Liam.

Passò le ore successive a cercare su Internet tutti i forum e i blog che parlavano di sogni, ad iscriversi ad ognuno di essi, e a scorrere liste infinite di sogni pubblicati dagli utenti. Cercò fino a mezzanotte senza risultato.

Washington DC. 22 febbraio 2024

Liam si svegliò a metà mattina, con un mal di testa martellante. I ricordi della cerimonia del giorno prima lo assalirono all'istante. Si stupì di essere riuscito a dormire così tanto. Accese subito il computer e riprese la ricerca. Sapeva che quello che stava facendo era pressoché inutile, ma almeno si teneva la mente occupata. Federica aveva ragione: continuare a pensare ad inquietanti presenze dai capelli blu non era di nessun aiuto.

"Questo forum mi ispira." pensò Liam "Raccontaci i tuoi sogni e ti aiuteremo a capirne il significato, con la preziosa consulenza del professor Frederick K. L. Beckwel. Categorie disponibili: amore, morte, violenza, sogni erotici, sogni premonitori, sogni assurdi e inspiegabili."

Cominciò a scorrere la lista dei sogni sorseggiando un caffè, e lesse ad uno ad uno quelli pubblicati con data successiva al giorno della morte di Karen.

Al terzo sogno della lista quasi gli andò di traverso il caffè. Non riusciva a crederci.

"No, non è possibile." pensò.

Prese subito il cellulare e compose il numero che aveva letto.


CONTINUA...

The Salvation ConspiracyWhere stories live. Discover now