{Who is she?} Parte uno.

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C'era chi avrebbe detto che avevo fatto la scelta più saggia che potessi fare, chi invece avrebbe potuto dire che ero la ragazza più stupida di tutta New York.

C'era chi quella sera poteva trascorrerla nelle braccia della persona che amava, e chi, come me, era sola...

C'era chi beveva nel cuore della città che non dorme mai, chi si divertiva, chi ballava, chi faceva l'amore e anche chi mangiava un panino agli street food più buoni della città. C'era chi litigava, chi andava a riposarsi dopo una giornata stressante di lavoro, chi dormiva accanto ai propri figli, chi accanto alla persona che amava e chi, come me, era sola...

Ero scappata via, per l'ennesima volta, ero scappata dai miei "problemi" e dalle mie paure. Avevo fatto ragionare la mente e il cuore assieme, ed insieme avevano preso quella decisione. La decisione di non dar più potere all'uomo che anni addietro aveva fatto di me cioè che voleva; sessualmente e sentimentalmente.

Lo yacht era fermo al porto di Manhattan, fu per questo, per me, facile scappare via da quella festa. Avevo voltato le spalle a tutti i presenti lì per me. Avevo, ancora una volta, voltato le spalle alla mia famiglia e al mio migliore amico. Di nuovo ad Hazz che non meritava nulla di ciò che in modo sciocco stavo o che avevo fatto. Erano tutti problemi secondari in realtà, il vero problema era lui per me: Zayn.

Una volta scesa dallo yacht, mi affrettai a fermare un taxi per non dare nell'occhio. Se fossi andata via con il mio autista, anche lui presente alla mia festa, molto probabilmente sarei stata presa d'assalto dai presenti. Fermai in tutta fretta un taxi,  come già accennato, e prima che potessi essere raggiunta da qualsivoglia persona, ero andata definitivamente via dalla mia festa.

"Dove l'accompagno, Signorina?"
Mi parlò con gentilezza il tassista.
"Upper east side, ventiduesima strada!" Gli risposi.
Lo so...
Questo indirizzo non era nuovo,
anzi...

~Déjà vu~

"Perfetto! Ventiduesima strada, Upper East Side, ti aspetto tra un'ora. Ehm...ti chiami?"
Aggiunse la donna,
con tono alquanto felice.

~End Déjà vu~

Quella donna, che, dopo due anni da quelle parole, ancora non sapeva nulla di ciò che era successo tra me e suo marito dopo quel lavoro di merda da babysitter che mi offrì. Pensavo a Perrie, esattamente. Il ricordo mi ricadeva sempre su di lei ogni qualvolta che indicavo quell'indirizzo. Non era nessuno strano scherzo del destino. Il mio appartamento perfetto si trovava proprio in quella strada, con precisione, due case distanti da quella che una volta era la casa della famiglia Malik. Mi permetto di aggiungere un tempo, poiché io avevo trovato casa lì, anzi, mi ero permessa di trovarmi una casa lì, solo dopo essere venuta a conoscenza, da voci di corridoio, del loro trasferimento effettivo a Los Angeles.

Ad ogni modo, ritornando alla vita vera, dopo aver fornito l'indirizzo al tassista, mi precipitai nel prendere il cellulare dalla borsa. Lo estrassi e, sbloccando lo schermo, mi affrettai a cliccare sulla messaggistica e subito dopo sul numero di Harry.

To Hazz: Mi dispiace essere andata via, ho bevuto troppo spumante, ho la cagarella.

Scrissi in un primo momento.
Mi resi subito conto che non era una scusa molto normale ed eliminai.

To Hazz: Mi dispiace essere andata via, ho bevuto troppo spumante, ho bisogno di dormire. Grazie ancora di tutto. Sei la mia vita. Tu e Lou non scopate troppo xx.

Con il pollice destro cliccai su invia e mandai questo unico messaggio di scuse ad Harry. Molto probabilmente non se ne sarebbe accorto subito, lo avrebbe letto nel momento in cui avrebbe iniziato a cercami alla festa, o almeno così credevo...

Call me Daddy 2.Kde žijí příběhy. Začni objevovat