{Tiffany & Co}

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Era passata poco più di mezz'ora ormai,
Cara ancora non era arrivata.
Fremevo dalla voglia di aprire i miei regali, credetemi ne erano tantissimi.
C'erano all'incirca dieci pacchi regalo solo da parte di Harry, incartati, con busta regalo rigorosamente rosa e con un nastro color verde Tiffany che li decorava.

"Potrei scartarli in ordine di grandezza?" chiesi tra me e me con una smorfia sul viso.
"Magari potrei invece scartarli in ordine di importanza...Partirei da quelli di Frank, magari, poi Harry e Lou, infine quelli di Jen!" aggiunsi in modo cattivo per aver messo Jen per ultima.

"Non so da dove iniziare e non so neanche perché sto facendo questo casino!"
urlai istericamente da sola.
Ma in quella casa vi erano regali ovunque.
Addobbi di palloncini sparsi ovunque, non sapevo realmente da dove iniziare.
Mi sedetti per un attimo sul letto, presa dalla mia disperazione e così per puro caso, persi lo sguardo in mezzo a quei regali.

Vi era uno piccolo...
Uno quasi invisibile.
Una scatolina incartata da una carta regalo di colore rosso.

"Che schifo..." borbottai tra me e me per il pessimo gusto di quel colore.
I miei amici e i miei familiari sapevano che ero fissata solo per certi colori e che il rosso proprio non mi piaceva. "Deve essere da parte di qualcuno che avrò conosciuto da poco..." Pensai ad alta voce per poi alzarmi dal letto e, istintivamente, avvicinarmi ad esso.

Presi quella scatolina piccola tra le mani, facendo attenzione a non far cadere i pacchi grandi di regali ove essa era poggiata.
Ritornai verso il letto e mi sedetti di nuovo.
Molto lentamente iniziai a scartare quel piccolo regalo con curiosità, lo ammetto, ma pensando sempre alla pessima scelta della carta regalo.

"Cos'è?" stupita mi chiesi subito, notando che all'interno di quella brutta carta regalo rossa, vi era una scatolina piccola.

"Una scatolina di Tiffany & Co?" sbalordita spalancai gli occhi alla vista di quella scatola e subito sorrisi pensando ad Harry. Ero fermamente convinta in quel momento che fosse il suo ennesimo regalo.

Felice come una bambina lo aprii.

Un diamante.

Era un anello con un diamante.

Un diamante di Tiffany.

"Uaoh!" esclamai stupefatta, non appena tolsi quell'anello dalla sua scatola per provarlo sul mio anulare. "Calza alla perfezione..." ancora con tono meravigliato aggiunsi...

Quel regalo era perfetto...
Era un anello costoso, stupendo...
Mi sentivo una regina in quel momento...
Ora sembrava tutto così perfetto...

Una regina nel giorno del suo compleanno.
Ogni donna meriterebbe di sentirsi così il giorno del suo compleanno.
In realtà tutti i giorni.

Felice e con le lacrime agli occhi, di scatto afferrai il mio telefono. Avevo dimenticato tutto il resto, anche che Cara ancora non fosse ancora arrivata. La mia felicità in quel momento aveva il nome del mio migliore amico...o magari pensavo fosse così.

Sbloccai il cellulare con le mani tremanti e con lo sguardo perso sempre sul mio diamante. Velocemente riuscii a digitare il numero di Harry che da anni ormai conoscevo a memoria.

"Ponto Baby?" urlai al telefono non appena sentii il suo "Pronto...?" mugolato più che altro. Era la voce di chi era ancora mezzo addormentata. "Amore mio? Ma sei impazzito per caso?" urlai ancor di più nel suo orecchio. "Cazzo, Weed, non sono diventato sordo, smettila di urlare!" poco simpaticamente mi rispose. Come dargli torto, stava ancora dormendo. "Tu!" Esclamai, puntando il dito anche se lui non poteva vedermi.

"SIGNORINA VENERE!" sentii urlarmi alle spalle. Mi voltai di scatto, facendo un balzo per lo spavento. "CARA!" urlai io ancora più spaventata.

Maledetta me che le avevo dato le chiavi di casa!

"Ti sembra questo il modo di entrare? Stavo per morire a soli ventuno anni! Datti una calmata!" continuai ad urlare presa dallo spavento di poco prima, mentre Harry dall'altra parte aveva ripreso a russare in modo poco carino...

"Ti richiamo dopo baby, un bacio." aggiunsi come una demente, staccando il cellulare, con un sorriso stampato sul volto. Un sorriso rivolto verso il cellulare, un sorriso che appena girai lo sguardo scomparve.
Guardai in malo modo Cara, come a volerla fulminare con lo sguardo per avermi spaventata.

"Mi scusi, Signorina Venere!" esclamò facendo gesto di perdonarla con le mani.
"Sì, sì ti perdono!" quasi con aria da snob le risposi per poi alzarmi dal letto.
Continuavo a fissare il mio anello, era qualcosa di indescrivibile. Un gioiello prezioso, un gioiello tutto mio.

"Dimmi un po', Cara, non trovi che sia stupendo?" chiesi alla donna, mostrandole il mio anello. Avevo anche rimosso che dovevo essere arrabbiata con lei per aver fatto un ritardo di più o meno quattro ore.

-è magnifico..." mi diede in risposta, guardando l'anello che portavo al dito.
"Non-non si sarà mica fidanzata?" mi chiese ancora più stupita. Alla sua domanda mi venne quasi da ridere in modo isterico. "Non essere stupida, Cara, è un regalo di Harry questo!" Le risposi subito dopo essermi ripresa e ricomposta.

Aveva fatto una domanda più che lecita.
Quello sembrava un diamante quasi per una proposta. Ma al mio migliore amico piaceva semplicemente rendermi felice.

"Allora Cara!" ritornai poi seria.
Lei mi guardò pendendo dalle mie labbra e senza aggiungere nulla.
"Abbiamo molte cose da fare!" continuai, mentre mi legai i capelli in una coda di cavallo.
"Preparami un bagno caldo, devo riprendermi. Poi voglio che prendi il mio vestitino rosa, quello aderente e lo abbini con una borsa Chanel bianca e le Louboutin bianche che ho comprato ieri!" Esclamai velocemente senza darle modo di aggiungere qualcosa. "Chiama l'autista, dopo devo andare al mio locale per un brunch veloce, mi aspettano!" continuai mentre feci cadere giù la mia vestaglia da notte, restando in intimo.
Cara annuiva a tutto ciò che dicevo e nel mentre aveva già messo a riempire la vasca da bagno. "Oggi ho molte cose da fare!" continuai, mentre tolsi via tutto restando totalmente nuda davanti alla mia domestica.

"L'acqua con i suoi sali da bagno è pronta, Signorina Venere!" parlò solo per dirmi ciò, guardandomi con un piccolo sorriso.
In quel sorriso c'era qualcosa che non andava...

"Ah, Cara...dimenticavo!" Aggiunsi frettolosamente prima di salire nella vasca da bagno. "Sotto il cuscino ho lasciato il mio cellulare. Prendilo. Ringrazia tutti coloro che mi hanno mandato i messaggi di auguri. Tutti tranne la mia famiglia, a loro ci penso io!" continuai immergendomi totalmente nell'acqua. "Rispondi, ringraziali e i numeri che non conosci elimina direttamente, grazie, sei un tesoro!" conclusi facendole segno di uscire dal bagno.

"Va bene Signorina Venere...Posso solo dirle una cosa?" timidamente la donna mi chiese.
"Dimmi pure Cara, ma dopo chiudi la porta!" le diedi in risposta, ma con tono poco carino.
"Volevo parlarle di mia nipote...ha bisogno di un lavoro..." mi continuò, quasi come se avesse paura a chiedermelo.

"Ora ho bisogno di rilassarmi, falla passare al bar!" le risposi infine, immergendo la testa nell'acqua per farle capire che non avrei aggiunto altro. Non saprei quindi descrivere l'espressione sul volto della donna in quel momento, se era di felicità o mi stava male dicendo per la mia arroganza.

Arroganza che d'altronde non mi apparteneva,
l'avevo solo acquisita con il tempo.

Fatto sta che la donna uscì dal bagno, sbattendo la porta alle sue spalle.
Sentii che prese il mio cellulare, poiché in quel momento suonò per l'arrivo di un messaggio.

Numero non conosciuto:
"Un prezzi diamante, solo per augurarti buon compleanno."

Call me Daddy 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora