17-"Per Amore"

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Anne pov:
Dopo il tentato suicidio di Cole e il suo fidanzamento con Moody, l'anno passò fortunatamente bene.
I mesi e le stagioni non si facevano sentire, mentre scorrevano sul lungo calendario.
Ogni giorno era pieno di risate e di gioia, ero riuscita a integrarmi molto bene nella classe e adesso la consideravo un po' come una seconda casa.
Quel pomeriggio era precisamente il 5 giugno e la fine delle scuole era ormai alle porte.
Stavo andando a casa di Diana, alle 16:00 dovevamo andare a fare shopping in centro, ero un po' in anticipo, ma ero sicura che per lei non sarebbe stato un problema.
Così salii le poche scale che conducevano alla porta di casa sua, una lussuosa villetta bianca e grigia.
Mi era sempre piaciuta quella casa, non so il perché. Forse per l'aria moderna che ispirava o forse perché era circondata dal verde di mille alberi, ma questo non importava, ero sempre andata pazza per quel edificio.
Arrivata alla grande porta in legno suonai il campanello;
sentii tutta la dolce melodia avvolgere la casa, ma nessuna risposta.
Così dopo alcuni minuti tentai di aprire la porta e scoprii che era aperta, il che era davvero strano, visto che Diana non la lascia MAI aperta la porta quando é in casa da sola.
Feci capolino nel suo salotto buio, nessuna lampada era accesa e nessuna tenda era tirata. Iniziai a pensare il peggio e l'ansia mi assalii in un secondo.
<Diana!> gridai nella casa poco illuminata.
Girai tutto il pian terreno, ma di lei nemmeno l'ombra.
Così decisi di salire le scale mentre la chiamavano una seconda volta.
Il piano superiore era anch'esso buio, tranne una stanza, quella di Diana.
La porta era chiusa ma riuscivo a intravedere della luce uscirne dai fori, sentivo anche una canzone in inglese di sottofondo.
Mi tranquillizzi un po', magari semplicemente non aveva sentito per via della musica.
Iniziai ad avvicinarmi alla porta e quando vi fui davanti l'aprii di scatto.
Sul letto matrimoniale di Diana c'erano lei e Jerry intenti a.....baciarsi?!?
Jerry e Diana? Diana e Jerrry? Cosa?! Quando? No aspetta, ci deve essere un errore non é possibile.
<Diana?!?> gridai entrando nella stanza.
Diana e Jerry si voltarono velocemente, verso di me.
Sul volto di Diana si dipinse un espressione di puro terrore, con gli occhi sgranati e il casino più totale dentro le sue iridi.
Io mi sentivo tradita...Diana non mi aveva raccontato niente. Magari questa storia andava avanti da anni e io non ne sapevo niente. Avevo il volto avvolto nel disgusto più totale con la tristezza mischiata alla rabbia, che mi era nuova nelle iridi.
Diana si alzò avvicinandosi a me lentamente e porgendo un braccio nella mia direzione.
Diana: <Non...non é come sembra> balbettó. Riuscii a percepire il terrore dentro la sua voce.
<Non mi toccare> dissi allontanandomi. Guardai Diana e poi Jerry, il quale intanto aveva spento la luce. <Non mi hai mai detto di te e Jerry!> gridai.
Diana: <Anne io...io avevo...>
<Avevi cosa Diana?! Non sai nemmeno ammettere che non volevi dirmelo? E poi da quanto va avanti questa storia?> domandai.
Diana: <Avevo paura della tua reazione Anne...>
Io: <Certo perché io ODIO Jerry! Chissà come avrei reagito! Ma soprattutto scoprirlo così è molto meglio no? Migliori sicuramente la mia reazione! Guarda non potevi trovare scusa peggiore Diana!> le urlai addosso.
La ragazza arretrò lentamente.
Diana: <Io...per...ved...Gil e Jer...> continuava ad arretrare fino ad arrivare sul bordo del letto, ci sbatte contro e cadde sul materasso.
A quel punto Jerry si alzò e si avvicinò con decisione a me.
Jerry: <Ehy non parlare così a Diana> mi punto il dito contro.
<Tu stanne fuori! Non c'entri nulla é una cosa tra me e Diana quindi non fare tanto l'eroe spilungone!> gli urlai addosso puntandoli anche io il dito al petto e facendolo indietreggiare fino all'armadio.
Lo ammetto, non erano le parole più carine del mondo ma in quel momento non ero in me.
Vidi tutta la sicurezza di Jerry lasciare i suoi occhi insieme al coraggio.
Lasciai stare il ragazzo e mi diressi verso Diana. La mora aveva le cascate nei suoi occhi mentre mi guardava camminare verso di lei.
Il mio volto era un misto di tristezza, disprezzo e rabbia.
<Tu> iniziai <Credevo che fossimo amiche, non mi importa perché non me lo hai detto, hai solo peggiorato la situazione! Diana Barry io non ti voglio vedere mai più!> e uscii dalla stanza sotto lo sguardo di Jerry.
Diana si alzó e mi corse incontro.
Diana: <Anne! Anne!> gridava tra i singhiozzi. Mi raggiunse e mi afferró il braccio. Io mi girai a guardarla.
Diana: <Mi...mi dispiace> balbettó piangendo. Io le strappai la presa e con il veleno in gola le dissi.
<Da oggi io non ti conosco più> e uscii di casa correndo.
La luce del sole mi colpi con la stessa potenza del dolore che stavo provando.
Diana era una delle poche persone di cui mi fidavo cecamente ancora e adesso...adesso lei non era più nella mia vita.
Non parlarmi, una cosa così importante! E poi che scusa si era inventa? Pessima. Bugie su bugie. Questo non vuol dire essere migliori amiche. Non le lo avrei mai perdonato, mai e poi mai!
Iniziai a correre verso l'unico posto sicuro. Dove sapevo che avrei trovato un riparo e un conforto.
Suonai io campanello e Gilbert mi apri.
Gilbert: <Anne! Ciao...ma che ci fai qui?> mi salutò confuso.
Io lo abbraccia tra le lacrime e il mascara colato. Il mio volto sul suo petto e le sue braccia che mi stringevano consolandomi.
Gilbert: <Va tutto bene carotina, va tutto bene> sussurro dolcemente mentre mi accarezzava la schiena.
Mi fece entrare e mi diede un bicchiere d'acqua. Iniziai a raccontargli tutto e lui mi ascoltava senza dire una parola.
Sembrò davvero sorpreso quando gli parlai di Jerry.
Finito il mio racconto mi tocco il viso e con un fazzoletto mi asciugò le lacrime.
Gilbert: <la tristezza non ti dona carotina> esclamò abbracciandomi ancora.
Iniziai a tranquillizzarmi anche se avevo ancora le urla di rabbia rimbalzarmi in testa.
E lí, in quel momento qualcosa mi venne in mente. Mi staccai da Gilbert, il quale mi poso le mani sulle spalle. Lo guardai dritto nei suoi calmi occhi marroni.
<Ora che ci penso...Diana ha fatto il tuo nome prima...mentre cercava di giustificarsi>
L'espressione serena e dolce abbandonó il volto del mio amato e in cambio ne arrivo una pensierosa e preoccupata.
Gilbert: <Vedi Anne, io e Jerry abbiamo litigato molto tempo fa..e da allora non ci siamo più parlati.> confessò il ragazzo <Ma non credevo che portasse quel litigio ancora fresco...> disse togliendo le sue mani da me e girandosi a fissare il vuoto. La luce del sole illuminava la sua espressione che era un misto di delusione, dispiacere e vecchi ricordi che venivano a galla.
Scivolai vicino a lui verso il bordo del divano. Gli misi una mano sulla gamba per confortarlo e gli chiesi.
<Come mai avete litigato?>
Lui non si giró a guardarmi, ma parlo e basta.
Gilbert <per amore>

Chiamatemi AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora