10-"Le parole si spezzano"

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Anne pov:
<É di Matthew> dissi, non ci potevo credere...la voce mi si spezzò in gola e gli occhi mi si bagnarono.
Con un coraggio che non credevo di avere, iniziai a leggere la lettera:

Cara Anne
Se stai leggendo questa lettera é perché ormai sei fuori pericolo, non abbiamo avuto tempo di salutarci come si deve e mi dispiace per questo...ma volevo dirti quello che tu hai fatto per me senza saperlo.
Tu mi hai donato tanti sorrisi e troppo amore, ti ho voluto bene come se fossi mia figlia, perché lo eri...
E io non potevo vederti soffrire, non potevo perderti e non volevo. Hai ancora troppi sogni da realizzare, sai, Anne non te lo hanno mai detto che i sogni sono fuori e tu nel cassetto? Vai Anne, vai a riempire quel cassetto che io non sono mai riuscito a riempire, scala vette e abbi fiducia in te. Tu non c'è l'hai mai avuta, allora abbila per me per favore...perché io credo e crederò sempre in te, magari non sarò più sulla terra ma io sarò sempre con te.
Anne, ti ho donato un cuore perché tu mi hai donato molto di più, tu hai donato un senso alla mia vita.
Magari io non saró lì fisicamente, ad abbracciarti o a guardarti crescere, ma dal cielo veglierò su di te, come tu hai vegliato sulla mia vita.
Mi mancheranno le risate fatte insieme e mi mancheranno le litigate tra te e Marilla. Ma so che a te mancherà un padre, mi dispiace Anne ma fra i due dovevi vivere tu.
Allora vivi, perché la vita é una e un giorno te la lascierai alle spalle, quindi vivi una vita che ricorderai.
E stai attenta che nessuno ti spezzi quel cuore, in fondo di Matthew c'è ne solo uno, giusto?
Addio Anne, abbi cura di te e di Marilla, proteggiti dai mali del mondo, anche se so che lo farai perché tu sei forte e coraggiosa.
E finché il mio ricordo vivrà in te, non sarai mai sola.
Ti amo più della mia vita, ci vediamo Anne.
Ps. Cerca di non presentarti troppo presto.

Sentii le lacrime salirmi agli occhi finché non scoppiai a piangere e mi accasciai sul letto con al lettera in mano.
Matthew, mio padre, non c'era più.
I suoi occhi dolci e il sorriso pacato non si sarebbero mai più riacesi.
Matthew, la prima persona che mi aveva trattato bene in tutta la mia vita, l'unica che non mi aveva mai detto di stare zitta,... perché a lui piaceva ascoltarmi.
Mio padre era un gran uomo e se ne era andato per salvarmi...io non lo meritavo il suo cuore..

<No..no Matthew, Matthew! No...torna da me, stai qui con me Matthew! É uno scherzo non può essere...non può> singhiozzai <Matthew...io non merito il tuo cuore, torna qui. Dove sei...dove sei papà..>
Iniziai a graffiarmi il petto nell'intento di togliermi i punti.
<Matthew..no...non tu...Perché?!> urlai. Ormai il sangue era sulle mie dita e la pelle era immersa nel rosso, nonostante questo non ero nemmeno riuscita a bucare il tessuto..solo dei graffi.
Sentii delle mani fermarmi le braccia e guardai in alto.
Gilbert mi stava tenendo ferma. Quando mi tranquillizzai mi prese il volto tra le mani e mi guardò.
Per la prima volta non riuscii a decifrare il suo volto.

Gilbert: <Anne...Matthew ha dato la vita per te, ti ha dato un futuro, un futuro che vivremo insieme. Non vorrebbe tutto questo, lui ha salvato le nostre vite e lo ha fatto solo per te Anne. So che già ti manca, ma lui non se n'è andato, é qui.
Sei l'unica persona a cui ha deciso di dare suo cuore, non sprecare questo regalo e rendilo orgoglioso>.
Smisi di piangere, gli occhi mi bruciavano ancora e iniziai a sentire il dolore salirmi sul petto.
<Hai...hai ragione Gil...ma,tu vuoi veramente passare la tua unica vita con me?> chiesi con gli occhi stanchi puntati su di lui per studiarlo. Mi pareva impossibile che lui volesse sprecare così la sua vita.
Gilbert avvicinò il suo volto al mio.

Gilbert: <La vita é una e io non voglio perdere l'occasione di passarla con te carotina> disse dolcemente,e poi mi abbracciò altrettanto dolcemente.
Quando ci staccammo poggió la sua fronte sulla mia e riprese a parlare.
Gilbert: <Matthew era ed é un brav'uomo, non ti ha donato il suo cuore perché tu potessi odiarti ogni giorno, anzi, te l'ha donato perché tu potessi continuare a amare e a sorridere, non dimenticarlo>.
Dopo di che si allontanò e si sedette affianco al mio letto tenendomi la mano.
Quello che aveva detto era perfettamente sensato e corretto, ma ciò non toglieva che Matthew mi mancava, quella lettera era l'unica cosa che mi rimaneva di lui a parte al cuore che mi ha donato e ai ricordi. Ricordi che ora sembravano i più bei tesori del mondo, e che non avrei abbandonato mai.

Gilbert pov:
I giorni passarono tra i pianti di Anne e Marilla, la loro tristezza era nell'aria tant'è che si poteva tagliare con delle forbici; ma io non avrei mai permesso ad Anne di cadere, e se non cadeva Anne non cadeva neppure Marilla.
Ero infinitamente grato a Matthew, anche se, nel mio piccolo, di nascosto avevo pianto per la sua morte. Ma questo la mia carotina non doveva saperlo...
Per fortuna quel giorno sarebbero arrivate finalmente Diana e Ruby a portarle un po' di felicità.
Nei giorni precedenti non erano potute venire poiché tutta la classe era andata via per la gita di fine anno.
Alle 10:30 in punto una ragazza mora e una bionda varcarono la soglia con un vaso di fiori in mano.

Diana e Ruby: <ANNE! Ciao!> gridarono all'unisono lasciandomi il vaso per andarla ad abbracciare.
<Cercate di fare piano si deve ancora riprendere> dissi preoccupato appoggiando il vaso.
Diana: <Che premuroso, ma sta tranquillo non la ammazzeremo> disse scatenando le risate di tutte e tre.
Io accensi un sorriso, era vero, avevo voluto assicurarmi che Anne non si ferisse.
Anne: <Puntuali come sempre eh?> esclamò.
Diana: <Ci dispiace di non poter essere venute subito...>
Anne: <tranquille ragazze>
Ruby: <E ci dispiace per il povero Matthew...ti vuole tanto bene> esclamò.
Il volto della mia amata si scuri per un'attimo, ma poi si riprese e tentando di fare un finto sorriso disse
Anne: <dai oggi non ci voglio pensare, domani sarò dimessa e potremmo andare a fare shopping se volete! Non ci vado da una vita >
Le ragazze si scambiarono degli sguardi che non piacquero per niente, poi scoppiarono a ridere.

Anne: <Oh mi siete mancate!>
? <E io? Ti sono mancato tesoro?> disse una voce proveniente dalla porta.
Spostai lo sguardo e vidi un ragazzo alto, magro e biondo. Aveva gli occhi di un azzurro avido e un volto che sembrava dire "dai prendimi a pugni".
Aveva in mano dei cioccolatini e fissava Anne con desiderio.
La rossa era pietrificata e sorpresa, la stessa espressione era sul volto di Diana e Ruby.

Anne <Billy?>.

Chiamatemi AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora