The Pact.

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E' iniziato tutto quella mattina, dopo aver sentito quella voce.
"Mammon! Ti dico che non sono impazzita! Conosco quella voce, non so solo a chi appartiene..." concludo la sentenza rendendomi conto di non essere poi così convincente.
"Oi! Umana! Figurati se ho del tempo per preoccuparmi delle tue sciocchezze! Sono un demone molto impegnato!"
Accelero il passo e mi metto davanti a lui per bloccargli la strada.
"La tua priorità sono io. Dovresti pensare a me costantemente, cioè pronto! Sono una gazzella fragile circondata da tigri! Mi devi proteggere!"
Non mi guarda in faccia né mi chiama col mio nome, come posso pensare di fare un patto con lui? Ovviamente non gli interessa di me però non so se mi tiene realmente d'occhio.
Scendiamo in sala da pranzo per la colazione e vedo che siamo gli ultimi arrivati; Lucifer mi guarda truce forse perché ho saltato la cena.


Mentre mi dirigo in classe della storia delle religioni sento due studenti scambiarsi i pettegolezzi:
"Hey, guardala, quella è l'umana di cui tutti parlano. Pensi che sia vero quello che dicono, che Mammon è diventato un babysitter?"
«Ovvio che no, qui non c'è» penso mentre allaccio le scarpe appositamente abbastanza vicino a loro.
"Beh, se è così, non credi che vada alla grande? Se aspettiamo il momento giusto, quando lui non è nei paraggi possiamo mangiarla e nessuno capirà chi è stato. Andiamo! Dobbiamo farlo prima di Beel"
Mi blocco per un istante e poi mi alzo e mi avvio verso loro quando qualcuno dietro mi parla.
"Hey tu! Sì, parlo con te. Il tuo nome è Yukiro, non è vero? Questo D.D.D è tuo, ti è caduto proprio adesso; tieni, prendilo."
Vedo che anche lui è uno studente e la sua faccia mi è famigliare.
"Hey, che è quello sguardo? Non devi essere sospettosa di me. Sono Solomon, sono uno studente proveniente dal mondo umano, come te. Piacere di conoscerti."
"Sei davvero un umano?"
Ride.
"A volte me lo chiedo anch'io. Tanto tempo fa, ho ricevuto da una persona molto importante un anello di saggezza che ho usato per stringere dei patti con 72 demoni diversi, diventando un perfido mago – beh, se credi alle voci. Nonostante tutto penso di essere ancora un essere umano." Fa un sospiro. "Beh, devo andare. Prenditi cura di te, Yukiro."
«Ma che tipo strambo» penso appena se ne va e io mi dirigo verso la classe. Sorrido a me stessa. «Incontro l'unico essere umano a parte me e penso che sia strano.. le mie opinioni sono diventate molto discutibili».
"Buongiorno, Yukiro. Sei diventata molto popolare, non è così?"
"Buongiorno, Lucifer."
"Sei riuscita a riposare a dovere? Sembri molto più rilassata ora." Mi sorride.
E' impeccabile: il vestito è stirato come anche la divisa, capelli pettinati e tutto in ordine, fa quasi paura da quanto sia perfetto.
Approfittando della mia mancata risposta continua dicendo che non devo abbassare la guardia perché non vorrebbe mai che un demone di qualche rango più basso mi mangi e altri consigli/ rimproveri da madre.
"Prima hai parlato con Solomon? Siete gli unici esseri umani quindi è un bene che fate amicizia ma lui non è un uomo di cui si può fidare. Possiede un anello di saggezza, dei poteri magici e non si fa scrupoli."
«Come se nei demoni si potesse riporre complete fiducia...» pensai mentre mi ricordavo ciò che mi aveva detto Leviathan: "Lucifer possiede qualcosa di molto caro a Mammon.. qualcosa per cui ucciderebbe – la sua carta di credito."
"Cosa c'è, Yukiro? Vuoi chiedermi qualcosa?"
"Vorrei sapere di più su Mammon."
Dalla sua espressione avevo capito che era sorpreso dalla domanda ma tuttavia l'ha considerata abbastanza normale siccome lui doveva prendersi cura di me.
"Lui è mio fratello. Non voglio essere poco gentile quindi tenterò di contenermi. E' un reietto. Il peggior reietto di tutti i reietti, lo è a tal punto che ho anche vergogna di chiamarlo mio fratello."
"Che tipo di debolezze ha?"
"Dai per scontato che io sappia le sue debolezze e le voglia dire a te? Beh, per un certo verso è vero. Ma quella ragione non è l'unica per cui lui non può dire di no a me. Siccome siamo già sull'argomento, ti dico che ho preso una sua debolezza e l'ho surgelata." Ha finito la frase giusto quando ha suonato la prima campanella. Ci siamo avviati entrambi verso le classi.


Dopo aver messaggiato e riferito tutto quello che mi aveva detto Lucifer a Leviathan, mi distesi sul letto. 
Mi venne in mente Lucifer che parlavo dei suoi fratelli.. "In tutto siamo sette fratelli..."
Lui, era il primogenito...
Mammon il secondogenito, Leviathan il terzo, Satan il quarto, Asmodeus il quinto, Beelzebub il sesto.. Sgranai gli occhi: "Ma il settimogenito e il più giovane?!"
Non riuscivo a prendere sonno...alternavo queste notti insonne a quelle dove dormivo come una bambina. 
Sentendo il telefono, apro il messaggio di Levi. "Vieni in cucina, presto. Non dire a nessuno cosa stai facendo. Non voglio che si pensi in giro che me la faccio con una normie."
Sbuffo e mi dirigo in cucina. Una volta arrivata lì trovo Beelzebub che mangia.
"Che ci fai qui?"
"Avevo fame.!" butto subito giù di lì. 
"Allora siamo in due!" mi sorride. "Ho mangiato tutto, anche il congelatore è vuoto... Hm? Che c'è?
doveva essersi accorto che lo fissavo. 
"Chi è il settimogenito?"
Spalanca gli occhi e corruga la fronte.
"Senti, non nominarlo mai quando sei con Lucifer. E per essere chiari, non parlerò nemmeno io. Lucifer mi sgriderebbe. E non disturbarti a chiederlo agli altri... nessuno parla di lui. Anche se è nostro fratello.. dobbiamo comportarci come se non esistesse... non è giusto. Ma dal momento in cui nessuno può battere Lucifer..." penso che stia per piangere quando taglia corto - "non penso siano affari che ti riguardano, umana. Me ne vado, tanto ho finito di mangiare tutto."
Rimango basita e non rispondo; mi ha lasciata con ancora più interrogativi.

"Hey! Psst!" 

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2020 ⏰

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