Welcome To The Devildom - 3

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Satan sorrise a Yukiro. "In realtà, la risposta è molto facile, però è una storia lunga, sai?"
"Non è che abbia di meglio da fare... Dopotutto sto uscendo fuori di testa! Devo capire!" alzò leggermente la voce Yukiro, senza che gli altri in sala se ne fossero accorti. Aveva ancora le guance colorate di un rosa tenue e si torturava le lunghezze dai capelli avvolgendole attorno al suo indice destro. Asmodeus lo faceva spesso, col intento di sedurre; lei, invece, al biondo apparve come una donna che aveva bisogno sempre di sapere che stava facendo. Non voleva il controllo, voleva capire. In fondo l'ignoto fa sempre paura.
"Credi che riuscirai ad accettare tutto questo?"
Yukiro spalancò leggermente gli occhi, fermò l'indice, lo liberò dai capelli e si morse il labbro.
"Non desideravo che la normalità. Poi.. - alzò gli occhi al soffitto, come se cercasse coraggio - credo che passerà un po' di tempo finché io realizzi realmente che non è un sogno... se non lo è..." disse quasi in un sussurro che Satan si sfiorzò di udire. Era una comune umana, sembrava goffa, dall'abbigliamento tipico di un'adolescente. Aveva le scarpette nere con la scritta Vans, un leggings nero e un enorme felpa bianca.
Un'umana comune.
Eppure Satan di sentiva attratto, poteva capire perché Diavolo volesse prima fare uno scambio culturale. Voleva capirli perché sono diversi dai demoni. Lei gli parve molto timorosa e timida, con quei occhioni neri pece, carnagione bianca, lentiggini sul naso e sulle guance. Capelli lunghi, marroni. Davvero, un'umana comune.
Si chiedeva se ce l'avrebbe fatta effettivamente.
Mentre Satan la studiò in quegli istanti mentre lei esitava, si sentì un trambusto dal corridoio.
Yukiro voleva dirgli qualcosa, quando un ragazzo dai capelli bianchi spalancò la porta dell'aula.
"Ti racconterò quella storia dopo, tranquilla" le sussurrò quasi all'orecchio, prima di allonarsi da lei e avvicinarsi verso Asmodeus, che continuava a scrutarla. Voleva leggerle l'animo per capire i suoi desideri, sedurla e invece non era affetta dal suo fascino. Lo intrigava così tanto quanto lo disperava il fatto di non capire. Appena vide che il fratello si stesse avvicinando a lui, incrociò le braccia al petto e spostò il piede che aveva appoggiato vicino al muro. Adesso era dritto in piedi e fece un passo in avanti. Satan, Beelzebub e Asmodeus si erano avvicinati mentre, un po' più distante, Lucifer riprese la parola verso il ragazzo bianco.
"Bene, sembra che l'idiota finalmente ce l'ha fatta." appena Yukiro sentì quelle parole, capì che quella doveva essere Mammon. Aveva la pelle abbronzata, capelli lisci e bianchi, quasi argentei, era un po' dismesso, con l'uniforme tutta sbottonata come qualche bottone della camicia.
Come se avesse completamente ignorato il fratello maggiore, Mammon si diresse verso Yukiro e urlò: "Hey! Chi ti pensi di essere, umana? Hai una bella faccia tosta per evocare il Grande Mammon! Ascolta bene, perché lo ripeterò solo una volta. Se davvero dai importanza alla tua vita, dammi tutti i suoi soldi e anche tutto ciò che è di valore! Se no strapperò via quel bel faccino e ti mangerò, iniziando dalla testa e poi... " - fu interrotto da Lucifer -" Mammon, sta zitto se no ti do' un pugno! " e lo fece... Mammon chiuse gli occhi forse per la velocità, forse per il dolore o per la paura. Magari tutto insieme.
Urlò letteralmente di dolore per poi lamentarsi: "Hey! Pensavo che mi avresti dato una possibilità prima di colpirmi sul serio!" Yukiro era ormai esterrefatta. E Satan prese la parola.
"Yukiro, Mammon è l'avatar dell'avidità. Ne governa tutte le forme in cui può manifestarsi. Se mai gli piace qualcuno, lo inonda di denaro. Ma, da ciò che ho sentito, se smette di interessarsi a quel qualcuno, fa scomparire tutta la fortuna, senza lasciare nemmeno un Grimm a loro nome."
" un Grimm? " pensò Yukiro ma subito dedusse si trattasse della loro valuta. Doveva pur essere diversa.
Asmodeus si intromise: " Ed è un masochista. Questa è la parte importante." Yukiro si sforzò terribilmente e con tutte le sue forze allontanò il significato perverso di quel termine, per non imbarazzarsi oltre.
"Già. E ho un lavoretto per quel masochista di mio fratello" Lucifer sorrise in un modo indegno, quasi sadico.
"Smettetela di dire bugie! Non ho chiesto per quel pugno né sono un masochista!" urlò Mammon.
Sembrò che tutti lo ignorarono. Lucifer la guardò ancora più intensamente di prima, per indicarla con la sua mano, anzi, col suo guanto rosso: "Tu ti occuperai di tutti i suoi bisogni durante tutto lo scambio. Mi aspetto la massima collaborazione."
"Cosa?! Perché io?!"
Si chiedeva la stessa cosa Yukiro. Capiva che doveva avere qualcuno che avesse un occhio per lei, dopotutto era un'umana in mezzo ai demoni, e capiva anche che Lucifer non potesse prendersi un altro lavoro e fare da suo tutore. Ma almeno perché non ha preso in considerazione Satan? Era razionale, non faceva doppi sensi come Asmodeus, poteva essere a suo agio. Capiva anche che Beelzebub non poteva prendersi cura di lei perché, a quanto pare, non ha mangiato ancora la sua anima. Yukiro era disperata.
Non ancora aveva detto nulla da quando Mammon lo aveva raggiunti. Non sapeva minimamente cosa dire.
"Wow, come sei fortunato! Mammon, sono così geloso!" canticchiò Asmodeus, con una voce incredibilmente melodiosa, sogghignando un po'.
"Bene, allora perché non te ne prendi cura tu eh, Asmo?"
"Eh? No, troppo pigro."
"Pensavo che avessi detto che fossi geloso di me."
"Piantala Mammon. Sai che non hai scelta. Sai bene che non puoi rifiutare un comando direttamente di Lucifer, vero?" Satan tagliò corto per far terminare tutto, ma l'altro fratello non dava tregua.
"Semplicemente non capisco perché devo essere io! E Beel? Perché non può prendersene cura lui?"
Asmodeus respirò pesantemente: "non possiamo affidarci completamente a Beel. Potrebbe mangiarla."
"Non posso promettere che non lo farei." rispose Beelzebub.
La situazione non faceva che farla sentire sempre peggio.
"Sei molto inutile, sai!?"
"Mammon. Non mi dirai che ti stai rifiutando, vero?" sorrise in modo molto sadico. Intorno a lui Yukiro riusciva a vedere la sua aura che non prometteva nulla di buono. Il ragazzo dai capelli bianchi inghiottì la saliva rumorosamente.
"Vi odio! Vi odio tutti! Nessuno escluso! - urlò - va bene. Lo farò."
Si girò verso Yukiro per esclamare: "bene, umana. Ascolta bene. Non voglio farti da babysitter, è una grande seccatura e io sono fin troppo importante per queste sciocchezze rompipalle, ma Lucifer mi ha detto di farlo e io lo farò. Ma in cambio non devi causare nessun problema, chiaro?!"
"Va bene." era la prima frase che indirizzava al suo nuovo tutore. Non era una delle sue risposte più originali, ma doveva pur mettere da parte l'ansia e rispondere in qualche modo.
"Bene. Era tutto ciò che volevo sentire. Non dimenticarti chi è il capo qui." concluse Mammon. Dopodiché si girò completamente verso di te, come se solo adesso ti vedesse per la prima volta. Ti fissò a lungo. Lucifer nel frattempo si spostò verso di te per continuare:" Dopo aver deciso chi si prenderà cura di te, andiamo avanti al prossimo argomento; i tuoi compiti."
"I miei compiti?" chiese Yukiro, sbalordita,per poi pensarci su. Dopotutto era comunque uno scambio culturale in un'Accademia, piena di demoni, ma sempre un'Accademia.
"Bella domanda. Vedi, l'obiettivo principale è ripulire la tua anima e acquisire il potere per resistere ai demoni."
"Va bene resistere?"
"Ai demoni piacciono gli umani con un animo gentile. Come spiegarlo? Le anime pure sono come dei brillanti gioielli. Capisci adesso? Il vero obiettivo di questo programma è far apprendere agli umani a come resistere le tentazioni, oserei dire. O soccomberanno ai demoni o i demoni perderanno le loro pregiate anime. Sarà un esperimento per vedere chi vince."
"Ma cosa succede effettivamente se vinco io?"
"Beh, senz'altro preparerò dei premi. E ve li darò tutti." guardò Yukiro, che fece una smorfia preoccupata e Lucifer, per la prima volta, si sentì in dovere di rassicurare spassionatamente, per far sentire meglio la piccola umana."
"Su, su. - disse schiarendosi la gola - non sarai sola durante queste lezioni. Io e i miei fratelli saremo ben felici di prestarti in parte i nostri poteri a fin di compiere questi compiti. Dopotutto, tu non hai nessun potere magico, come l'altro studente umano. Non preoccuparti, sarà mio compito assicurarmi che non ti succeda nulla. Direi che ho esaurito le informazioni da darti. Qualora abbisognassi di altre delucidazioni, non esitare a chiedere."
Yukiro si rese finalmente conto che il prossimo anno sarebbe stato veramente unico nel suo genere. Tanto valeva la pena goderselo fino in fondo.
Sorrise e ringraziò. Finì finalmente di torturarsi le grandi labbra rosee e spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Diavolo finalmente riprese la parola. Si alzò dal banco al quale era appoggiato e fece qualche passo verso Yukiro. "Bene, Yukiro. Da adesso vivrai nella Casa dei Lamenti. Di qualsiasi cosa tu abbia bisogno non aver timore nel chiedere a me o qualcunque persona del consiglio studentesco. Vivrai con Lucifer e i suoi sei fratelli. - prese un sospiro - Umani, angeli e demoni. Immagino un universo dove tutte queste creature possano accettarsi e considerarsi amiche. Questo è il mio sogno come futuro re e chiedo a te di essere le fondamenta di esso. Un anno, è tutto ciò che chiedo. Buona fortuna, Yukiro." si inchinò leggermente, prese la sua mano e lascio un soffice e delicato bacio.
Yukiro arrossì - lui era un principe dopotutto. Sicuramente si era curato di imparare qualche buona maniera cavalleresca umana, per aiutarla i primi tempi, ma ciò non cambiava o alleviava il rossore sulle guance. Diavolo salutò i presenti e si diresse con Lucifer fuori a sbrigare qualche burocrazia.
Asmodeus subito partì contro Yukiro.

Obey me ! Human trouble. Where stories live. Discover now